Nel caso di Arnold Schwarzenegger, possiamo proprio dire che negli Stati Uniti il bodybuilder austriaco ha trovato l'America. Mascella squadrata, accento teutonico, muscoli prominenti, l'ex Mr. Olympia e Mr. Universo ha deciso di scommettere sul bodybuilding a 15 anni per sfuggire al fiato sul collo del rigido genitore, capo della polizia di Thal (Stiria), ma anche per seguire le orme dei suoi miti cinematografici Steve Reeves, Johnny Weissmuller e Reg Park. Star di prima grandezza, Schwarzenegger non sarà forse ricordato come il più grande talento cinematografico di sempre, ma è senza dubbio uno dei più grandi bodybuilder, il più giovane ad aver vinto, a soli vent'anni, il titolo di Mr. Universo. I suoi muscoli sono stati il lasciapassare che gli ha permesso di abbandonare l'Europa e realizzare il sogno che coltivava fin da piccolo, trasferirsi negli Stati Uniti, dove approda nel 1968 con pochi soldi in tasca e masticando un pessimo inglese.
Prima di trasformarsi in Conan in Barbaro, in uno spietato cyborg, in un mercenario attempato o in un gemello, Schwarzy è stato un atleta, uno dei più grandi, che ha dato un contributo fondamentale alla sua disciplina prima con le vittorie nelle competizioni e poi con le pubblicazioni di studi, saggi e libri di settore. Il cinema non è stato la sua prima attività e per un periodo sembrava che non sarebbe stata neppure l'ultima. Dopo anni di successi stratosferici, nel 2003 il divo austriaco, fervente repubblicano, è stato eletto Governatore della California e a quanto pare non se l'è cavata niente male visto che è stato rieletto per il secondo mandato. Nel 2011, concluso l'incarico, è tornato a fare cinema anche perché i natali austriaci gli impediscono di realizzare un altro dei suoi sogni, candidarsi alla Presidenza degli Stati Uniti. Schwarzy, però, ha trovato il modo di consolarsi festeggiando settanta splendide primavere tra nuovi progetti cinematografici e un nuovo amore dopo la separazione dalla moglie Maria Shriver, nipote di John Fitzgerald Kennedy.
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Volontà ferrea e muscoli d'acciaio
Determinato, egocentrico, sicuro di sé, Arnold Schwarzenegger ha cavalcato gli anni '80 dando vita a una sfilza di eroi iconici, proprio come il collega Sylvester Stallone. Rivali sullo schermo e amici nella vita (anche se in passato qualche stoccata reciproca non se la sono risparmiata), Stallone e Schwarzenegger hanno incarnato il machismo reaganiano trasformando l'action nel genere di intrattenimento per definizione e macinando incassi. Di fronte a uno Stallone più interessato a incarnare l'eroe buono, dotato di sentimenti positivi e portatore di una solida morale, Schwarzy si è concesso il lusso di interpretare villain mitici come lo spietato T-800, inviato dal futuro per sterminare il germe della rivolta umana, o ruvidi militari. All'austriaco di ferro mancano i successi creativi del collega, i suoi film sono più derivativi e la sua esperienza registica si limita a un episodio della serie I racconti della cripta e a un film tv, ma in termini di muscoli Schwarzenegger non conosce rivali ed è proprio la sua fama di bodybuilder ad aprirgli le porte del cinema.
Arnold Schwarzenegger debutta nel 1970 in Ercole a New York. Il suo fisico prorompente lo confina in ruoli secondari e l'accento austriaco non aiuta, ma nel suo curriculum l'attore sfoggia una partecipazione nei panni di un sordomuto nel cult di Robert Altman Il lungo addio. È però con il docu-film L'uomo d'acciaio, che ricostruisce la preparazione dei bodybuilder alla competizione di Mr. Olympia, che finalmente Schwarzy si fa notare dai produttori. Per la cronaca lui di titoli di Mr. Olympia ne ha vinti sette, di cui sei consecutivi. Inevitabile che l'attenzione del pubblico si concentri su questo prodotto.
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Il macho giusto al momento giusto
È l'incontro con John Milius a regalare ad Arnold Schwarzenegger il suo primo successo mondiale nei panni di un coraggioso barbaro che ha forgiato la propria potenza e abilità nella lotta durante la schiavitù. Lo script è co-firmato da Milius con Oliver Stone, un concentrato di machismo mica da ridere. Conan il barbaro è un personaggio di origine letteraria, ispirato ai romanzi di Robert E. Howard, ma nella versione di Schwarzenegger vi sono alcune differenze che rendono più personale la rilettura del personaggio. Prima di conoscere l'attore austriaco, i produttori avevano preso in considerazione per il ruolo Sylvester Stallone. Dopo il sequel, Conan il distruttore, un simil-Conan è Yado, fantasy action in cui ad affiancare Schwarzy vi è, per ironia della sorte, Brigitte Nielsen, futura moglie (per poco tempo) di Stallone.
Il mondo è piccolo a Hollywood, visto che le strade di Schwarzenegger e Stallone continuano a intrecciarsi in modi impensati. Tre anni dopo il successo di Rambo, in Commando l'attore austriaco interpreta un ex berretto verde che si è rifugiato in montagna in cerca di pace, finché la figlia non gli viene rapita. Vi ricorda niente? Il poliziesco Danko esce poco prima di Tango & Cash e mette insieme un rigido militare russo (Schwarzy naturalmente) e uno sgangherato poliziotto americano (James Belushi) per dar la caccia a un criminale. Ovviamente i due agenti si scontreranno per via delle profonde differenze che li dividono. Nel 1987 l'attore viene ingaggiato da John McTiernan per Predator, muscolare horror fantascientifico in cui si ritrova a combattere un alieno rasta avvolto in un'armatura ipertecnologica. La risposta boschiva ad Alien diventa un hit e mette a confronto Schwarzy a Carl Weathers, alias Apollo Creed, rivale di Rocky Balboa. Ci risiamo! In questo periodo Schwarzenegger interpreta anche un piccolo cult, L'implacabile, adattamento liberissimo del romanzo di Stephen King L'uomo in fuga diretto dalla star di Starsky e Hutch Paul Michael Glaser.
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I mille volti del cyborg
Dopo essersi affermato come star dell'action muscolare, Arnold Schwarzenegger si mette alla prova in una serie di commedie più o meno riuscite, dall'esilarante I Gemelli, dove l'altro improbabile gemello è Danny DeVito, a Un poliziotto alle elementari. Evidentemente il registro da duro privo di sentimenti non gli basta più, ma è nella fantascienza che Schwarzy dà il meglio di sé. Tutte le star hanno un ruolo che gli resta incollato addosso, qualsiasi cosa facciano per cancellarlo dalla memoria collettiva. Ebbene, per Schwarzenegger questo ruolo è il cyborg della saga di Terminator. Sterminatore implacabile nel primo Terminator, il personaggio subisce una sostanziale evoluzione in Terminator 2 - il giorno del giudizio grazie anche alla visione di James Cameron che regala all'attore la presenza in almeno due capolavori. Presenza iconica fin dal look, imitatissimo, dalle movenze e dalle - poche, ma epiche - battute che gli vengono messe in bocca (da "Hasta la vista Baby" a "Tornerò"). E siccome Schwarzy le promesse le mantiene, dopo altri due film un po' meno felici l'attore ha anticipato che la saga non si è ancora conclusa e che Terminator potrebbe tornare per una nuova trilogia. Ipotesi confermata dallo stesso James Cameron, che però è immerso fino al collo nella lavorazione dei sequel di Avatar.
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I vecchi mercenari tornano in azione
Accoppiata di lusso quella tra l'austriaco Schwarzenegger e l'olandese Paul Verhoeven (un altro che non ha mai rinunciato al suo accento nativo) per il colossal Atto di forza, altro sci-fi avvincente e ricco di effetti speciali che è rimasto stampigliato nella mente del pubblico. Lo stesso pubblico che vorrebbe dimenticare la partecipazione di Schwarzy nell'infelice Batman & Robin nei panni del villain Mr. Freeze. Vent'anni dopo il regista Joel Schumacher ancora continua a scusarsi per la pellicola. Dopo la lunga pausa politica, l'embargo attoriale di Arnold Schwarzenegger è terminato ufficialmente nel 2011 e, a sorpresa, ha coinciso con il ritorno sul grande schermo a fianco del rivale di un tempo Sylvester Stallone.
L'idea è di quelle che funzionano anche al di là dei reali meriti artistici. Basta mettere insieme una manciata di vecchie glorie action, di quelle che hanno fatto strappare i capelli ai fan e che magari un tempo si detestavano cordialmente, e far vivere loro un'avventura incredibile. È questo la base attorno a cui ruotano i plot dei tre capitoli della saga de I mercenari - The Expendables. Schwarzenegger compare a fianco di Stallone anche nel vigoroso Escape Plan - Fuga dall'inferno (2013), ma è ne I mercenari che la loro sintonia appare nel massimo della compiutezza. Nelle tre pellicole si avvicendano miti come Chuck Norris, Bruce Willis, Mickey Rourke, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren e Jean-Claude Van Damme. Si parla insistentemente di un quarto capitolo, ma di recente Sylvester Stallone avrebbe abbandonato il progetto. Subito Schwarzy si è affrettato a dichiarare che senza l'amico Sylvester anche lui se ne chiama fuori. È anche così che si cementa un'amicizia di ferro.