Sono passati vent'anni dall'esordio cinematografico della creatura di J.K. Rowling, e in occasione di tale anniversario la Warner Bros. porta nuovamente in sala Harry Potter e la pietra filosofale, il capostipite diretto da Chris Columbus. Un'avventura epica e incantevole, che a due decenni di distanza non ha perso il proprio fascino come introduzione cinematografica al mondo magico creato da Rowling. Un'introduzione che, per ovvi motivi, fu oggetto di un processo produttivo travagliato ma anche divertente, che vogliamo evocare qui con alcune curiosità sulla lavorazione.
1. Il personaggio mancante
Harry Potter e la pietra filosofale è, nel complesso, il film del franchise più fedele al romanzo di base, con pochissimi tagli. Uno di questi fu il personaggio di Pix, il poltergeist che infastidisce gli studenti e il personale di Hogwarts. Per la parte era stato scelto il comico inglese Rik Mayall, il quale scoprì solo alla prima del film di essere stato completamente omesso dal montaggio finale. In successive interviste Mayall affermò di non aver particolarmente apprezzato il lungometraggio, dicendo "Con tutto il rispetto... anzi, senza rispetto, quel film è una merda." E oltre al danno, pure la beffa: i figli dell'attore, tornati a casa dal cinema, gli fecero i complimenti per essere stato davvero irriconoscibile nei panni del suo personaggio. Pensavano che fosse Hagrid.
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2. No Americans, please
Su insistenza di J.K. Rowling, tutti gli attori dovevano essere britannici o, come nel caso di Richard Harris, irlandesi (o, per i film successivi, della nazionalità descritta nei libri per i personaggi provenienti da altri paesi). Il primo film contiene però qualche strappo alla regola: l'insegnante di volo è interpretata da Zoë Wanamaker, americana di nascita ma residente in Inghilterra sin dall'infanzia (con tanto di ottenimento della cittadinanza nel 2000, lo stesso anno in cui è stato girato il primo episodio della saga), mentre una studentessa di Hogwarts che appare brevemente senza parlare è Eleanor Columbus, la figlia del regista Chris Columbus (nonché principale ragione per cui lui volle girare il film). Infine, l'elfo Unci-Unci è interpretato fisicamente da Verne Troyer, mentre la voce è dell'inglese Warwick Davis, che appare anche nei panni del Professor Vitious. Negli ultimi due capitoli della saga, dove Unci-Unci ritorna, il ruolo fu completamente riassegnato a Davis.
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3. Annotazioni importanti
Dopo aver letto la copia del romanzo che aveva sua figlia, Chris Columbus chiese al proprio agente di far sì che lui fosse l'ultimo regista a parlare con la Warner Bros. per l'incarico. Per prepararsi, creò una versione annotata della sceneggiatura, con tutte le sue idee per il film, e all'incontro con i dirigenti Warner passò 45 minuti a spiegare la sua visione per il franchise. Ricordando l'accaduto in una recente intervista, Columbus pensa che ad aver influito sulla scelta dello studio fosse il fatto che lui aveva sostanzialmente riscritto l'intero copione, senza essere pagato, solo per dimostrare quanto avesse a cuore la possibilità di dirigere il film.
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4. Location simboliche
Gli interni di Hogwarts si basano principalmente su alcuni edifici di Oxford, e la prestigiosa università autorizzò la produzione a girare alcune scene in loco. In particolare, la sezione proibita della biblioteca è all'interno della vera Bodleian Library, e Columbus e i suoi collaboratori furono i primi nella storia a ricevere il permesso di usare candele e/o lanterne, solitamente vietate. Diverso fu il discorso per chiese e cattedrali, con alcune che negarono l'accesso a causa dei contenuti del romanzo. Dopo il successo del film, ottenere il permesso per gli episodi successivi fu molto più facile.
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5. Una cena importante
Nonostante fosse la prima scelta di J.K. Rowling in persona, Alan Rickman esitò ad accettare la parte di Severus Piton perché, a detta di Columbus, si era stufato di interpretare personaggi negativi. Per convincerlo, l'autrice lo invitò a cena e gli raccontò l'intero arco narrativo di Piton, di cui tutti gli altri (inclusi i produttori e lo sceneggiatore) rimasero all'oscuro fino al 2007, quando uscì il settimo e ultimo libro. Sul set Rickman era solito rispondere "Fidati" quando il regista gli chiedeva il perché di certe scelte recitative. Un altro candidato per Piton fu Tim Roth, che però aveva già firmato per Thade in Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie e non se la sentiva di fare avanti e indietro fra California e Londra per lavorare a entrambi i progetti.
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6. Lo sceneggiatore giusto
Per contratto, J.K. Rowling aveva il diritto di veto sulle sceneggiature (dato che all'epoca non erano ancora stati dati alle stampe tutti i libri e quindi eventuali modifiche richiedevano l'approvazione dell'autrice), e anche su chi le avrebbe scritte. Steve Kloves, che ottenne l'incarico, riuscì a convincerla quando le disse che il suo personaggio preferito era Hermione. Un altro candidato era Michael Goldenberg, la cui versione piacque talmente tanto ai produttori che fu convocato per il quinto film, dato che Kloves non era disponibile a causa di altri impegni. Inoltre, nel primo episodio c'è un contributo della stessa Rowling: il flashback che mostra l'uccisione dei genitori di Harry lo scrisse lei, poiché i romanzi pubblicati fino a quel momento non descrivevano nei dettagli l'accaduto.
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7. Un altro Silente?
Prima di offrire la parte di Albus Silente a Richard Harris, il quale esitò perché già allora aveva problemi di salute (morì prima dell'uscita del secondo film), la produzione contattò Patrick McGoohan, il quale era interessato ma rifiutò perché non si sentiva bene e aveva già sostanzialmente detto addio ai ruoli live-action (recitò in alcuni episodi di Colombo andati in onda nel 2000 e poi si ritirò del tutto dopo aver fatto una voce ne Il pianeta del tesoro, uscito nel 2002). Qualora avesse accettato, sarebbe stato comunque necessario un secondo attore per gli ultimi due episodi, dato che McGoohan morì nel 2009. Dopo la scomparsa di Harris, invece, si propose attivamente Richard Attenborough, ufficialmente in pensione ma disposto a tornare davanti alla macchina da presa per il ruolo di Silente.
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8. Radcliffe a tutti i costi
Oggi è difficile immaginare qualcun altro al posto di Daniel Radcliffe nei panni di Harry Potter, ma all'inizio sembrava impossibile averlo, poiché i suoi genitori si opponevano all'idea. Columbus però voleva assolutamente il giovane attore, al punto da litigare aspramente con Susie Figgis, l'addetta al casting, poiché lei aveva altri candidati e a suo parere la testardaggine del regista stava mettendo a repentaglio la lavorazione. Lei finì per abbandonare il progetto, e per i film successivi furono ingaggiate persone diverse a seconda del singolo titolo. Radcliffe, dal canto suo, ha candidamente ammesso di aver inizialmente pensato che non sarebbe rimasto nel ruolo di Harry fino alla fine, e lo stesso vale per Emma Watson. Solo Rupert Grint, dei tre protagonisti, non prese mai in considerazione l'idea di lasciare il franchise.
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9. Tutto in ordine
Per venire incontro ai tre attori principali, non proprio abituati alle modalità lavorative di una grossa produzione, si fece il possibile per girare le loro scene in ordine cronologico, cosa rarissima sul set di un blockbuster poiché il calendario è solitamente dettato dalla disponibilità dei singoli luoghi e/o degli attori. Ci sono due eccezioni notevoli: la sequenza finale fu girata per prima, poiché era richiesta la presenza fisica del treno, e la partita di Quidditch fu rimandata alla fine delle riprese perché ci vollero mesi per capire esattamente come portare sullo schermo lo sport preferito dei maghi.
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10. Cambio di data
Nelle intenzioni della Warner, il film doveva uscire nelle sale americane il 4 luglio 2001, il che avrebbe comportato un calendario di lavorazione con poco margine di manovra, dato che le riprese si sono svolte dal settembre del 2000 al marzo del 2001. Per questo motivo molti registi considerati per il progetto preferirono rinunciare, e la major finì per rimandare l'uscita al mese di novembre, divenuto il periodo propizio per il franchise (quattro degli otto film sono usciti in quel mese, mentre gli altri quattro hanno debuttato tra giugno e luglio). Rimase invece invariata la data prevista per Harry Potter e la camera dei segreti, le cui riprese iniziarono il giorno dopo la première del capostipite. Dal terzo episodio in poi si scelse di avere più di un anno di distanza tra un film e l'altro, per venire incontro alle esigenze di cast e troupe.