Se si guarda gli incassi ai botteghini dei fine settimana di novembre, non si può evitare un piccolo déjà-vu nel leggere che tra i titoli migliori c'è Harry Potter e la camera dei segreti. Basta leggere il titolo, e un motivetto con la celesta guida l'immaginario su candide ali che planano nei cieli britannici: sono ventuno anni che Edvige's Theme, la musica composta da John Williams, viene associata al mago almeno quanto i suoi occhiali, la cicatrice e il manico di scopa. La saga, inaugurata da Chris Columbus nel 2001 sulla fortunata serie di libri pubblicati da J. K. Rowling tra il 1997 e il 2007, ha guadagnato negli anni oltre sette miliardi di dollari solo per le pellicole, e non c'è da stupirsi che i cinema abbiano ritentato, come fu per Harry Potter e la pietra filosofale, il fortunato esperimento dello scorso anno della distribuzione nelle sale a venti anni della prima proiezione di Harry Potter e la camera dei segreti.
C'è da dire che i seguaci di Harry Potter hanno la particolare dote di aumentare col tempo, dal momento che difficilmente un aspirante studente di Hogwarts vede diminuire il proprio amore per il magico mondo della Rowling con l'aumentare dell'età. Non chiamatela saga per ragazzi: chi è cresciuto con il trio interpretato da Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint difficilmente si lascerà sfuggire l'ennesima maratona di otto film alla tv, solitamente trasmessa in prossimità del Natale, o l'occasione di rivedere sul grande schermo le riprese aeree del castello della famosa scuola di magia e stregoneria inglese. Il mondo magico legato alla serie di libri è andato ben oltre le pagine scritte, creando una comunità di potteriani internazionale - basti vedere i numeri di visualizzazioni dei video che presentano i trailer o le presentazioni di Hogwarts Legacy, il videogioco di ruolo in uscita il prossimo febbraio - che si recano ai raduni armati di bacchetta o ai parchi a tema. Con un seguito tanto folto, è facile riaccendere la scintilla in occasione di un anniversario tanto importante come il ventesimo de Harry Potter e la camera dei segreti.
Secondo anno a Hogwarts: cosa accade
Il film del 2001 è il secondo della saga, tratto dall'omonimo romanzo e uno dei più fedeli al testo, caratteristica che è stata elogiata da alcuni e criticata da altri, come vedremo in seguito. Diretto da Chris Columbus - come il precedente Harry Potter e la pietra filosofale - sarà però l'ultimo sotto la sua regia: si sono avvicendati in questa impresa Alfonso Cuarón (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban), Mike Newell (Harry Potter e il calice di fuoco), fino a David Yates che ha portato la storia a conclusione con un doppio film tratto dall'ultimo libro, con un totale di otto pellicole solo sulla guerra contro Voldemort. Il franchise è proseguito con i prequel Animali fantastici. La camera dei segreti è ambientato durante il secondo anno a Hogwarts, quando il giovanissimo Daniel Radcliffe interpreta un Harry Potter alle prese con la diffidenza dei compagni di scuola e i primi dubbi sul reale legame che lo lega allo stregone suo antagonista. Il film si apre con il mago dodicenne che sfoglia l'album di fotografie regalatogli dal mezzogigante guardiacaccia e Custode delle Chiavi e dei Luoghi della scuola, per far riprendere allo spettatore il filo lasciato con la fine del film precedente che terminava con la chiusura del primo anno scolastico. Già nelle prime scene viene introdotto un nuovo personaggio, l'elfo domestico Dobby, il cui ruolo sarà fondamentale per il dipanarsi di questa avventura e, almeno nei libri, in futuro, anche se lo vedremo ricomparire in pochissime occasioni nei prossimi film.
Dobby cerca di convincere Harry a non tornare a Hogwarts per proteggerlo da un grave pericolo, tanto da metterlo nei guai con gli zii - e con il ministero della magia per un primo richiamo ufficiale per aver usato la magia al di fuori della scuola, scena visibile solo nella versione estesa ma tagliata da quella cinematografica in prima battuta - pur di raggiungere il suo scopo. Ma il giovane Ron Weasley, interpretato da Rupert Grint, andrà in suo soccorso con i gemelli per liberarlo dalla sua prigionia domestica con una Ford Anglia volante. Seguono un teletrasporto con la metapolvere, che lo fa finire per sbaglio nel camino del negozio sbagliato, un incontro teso con il padre di Draco Malfoy nel negozio di libri magici e la presentazione di Gilderoy Allock, avvenente scrittore dal fascino apparentemente irresistibile persino sulla razionale Hermione. Queste prime scene con l'auto, come pure quelle che seguiranno verso Hogwarts raggiunta dai ragazzi al volante della macchina rubata, con la metapolvere, con l'elfo domestico e gli altri nuovi personaggi, sono tra le sequenze spettacolari e tragicomiche che faranno mettere gli spettatori da subito a proprio agio nella sospensione dell'incredulità che è la colonna portante dei film della saga.
Giunti con uno spettacolare atterraggio sul platano picchiatore, altro elemento che diventerà fondamentale per avvenimenti futuri, e distrutta l'auto che si rifugia nella foresta proibita, Harry e Ron si ricongiungono all'amica di sempre Hermione e a Ginny, minore dei fratelli Weasley e nuova recluta tra le fila dei Grifondoro. Ma l'atmosfera a scuola, tra un folletto della Cornovaglia mal gestito dal nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure Gilderoy Allock - magistralmente interpretato da un versatile Kenneth Branagh - e le esercitazioni di duelli magici, si fa subito tetra. Dobby aveva ragione: un grave pericolo grava sulla scuola e diverse persone, tra studenti, spettri e la gatta di Gazza, vengono trovate pietrificate. Una macabra scritta compare sul muro della scuola e annuncia il ritorno dell'erede di Salazar Serpeverde in persona e dell'apertura della fantomatica camera dei segreti, dove giaceva un mostro ora libero di uccidere i non puri di sangue magico.
I problemi per Harry nascono quando scopre, davanti a buona parte della scuola, di poter parlare il serpentese, lingua sconosciuta ai più e nota, appunto, a Salazar Serpeverde, fondatore dell'omonima casa, e a Voldemort stesso in persona. Questo particolare fa nascere il sospetto che Harry possa esserne l'erede, causando un'ondata di pettegolezzi e timore che lasciano il nostro protagonista isolato dai compagni di classe, eccezion fatta per gli inseparabili Ron ed Hermione. Finché quest'ultima, nata in una famiglia di babbani e per questo mezzosangue (mudblood, in inglese, sangue sporco perché impuro), viene trovata pietrificata. Sarà il provvidenziale intervento della talentuosa maga, che riesce ad aiutare gli amici anche da statua, a far trovare a Harry la soluzione dell'enigma e a farlo trovare di nuovo faccia a faccia con il temibile Signore Oscuro, pur in forma di ricordo, e a scoprire particolari che torneranno utili negli anni futuri per l'evolversi della storia.
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Troppo fedele al romanzo?
Questo film è, come detto in precedenza, molto fedele al libro, tanto che Columbus è stato criticato talvolta di non aver osato abbastanza ed essere rimasto troppo ancorato a quanto scritto da J. K. Rowling, senza aver calcato la mano con un adattamento più personale. Con il senno di poi la scelta del regista si è rivelata provvidenziale, perché nel 2001 i libri erano stati pubblicati fino al quarto volume, ossia fino a Harry Potter e il calice di fuoco, e quando è stato girato Harry Potter e la camera dei segreti poco si sapeva di quanto sarebbe tornato utile o meno in futuro. La storia ideata dalla Rowling si dipana nell'arco di sette anni e chi ha letto con attenzione la saga ha riscontrato una cura nei dettagli che non può essere che frutto di una maniacale pianificazione da parte dell'autrice.
Frasi apparentemente di passaggio, dal "giovane Black" nominato in primissima battuta da Hagrid con il piccolo Harry in fasce portato via dalla casa distrutta dove i suoi genitori sono stati uccisi, a un semplice Bezoar nominato da Piton a lezione durante la primissima lezione di pozioni e poi riutilizzato da Harry durante il sesto anno, sono i fili che tessono l'enorme tela in cui i potteriani adorano trovare indizi. Il film è stato anche definito "troppo lungo" per un pubblico di bambini a cui è destinato, tanto che la versione in DVD presenta quindici minuti di scene che al cinema erano state tagliate per non dilatare i tempi oltre le due ore e quaranta.
D'altro canto i puristi della saga, che bambini non sono, hanno lamentato che nella pellicola mancano, per necessarie riduzioni, particolari che ai lettori avrebbe fatto piacere rivivere, come la festa di complemorte di Sir Nick Quasi-senza-Testa, spettro della casa dei Grifindoro, durante il quale si fa la primissima conoscenza di Mirtilla Malcontenta, o la scoperta casuale che Gazza è un Magonò, che farebbe comprendere meglio la psicologia del personaggio e il suo costante senso di astiosa frustrazione. Eppure non si può negare che Columbus abbia avuto il grande merito di regalarci il primissimo bagno nel mondo della magia della Rowling e con questo secondo film ha confermato quanto la sua regia abbia compenetrato l'atmosfera dei primi libri, che da questo momento in poi cominciano a manifestare toni più gotici e mostri più temibili con le scene del mastodontico ragno e del combattimento con il basilisco.
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Un doppio addio...
Questo film, oltre a dare l'addio di Columbus a Harry Potter, ha rappresentato un'altra dipartita: quella dell'attore Richard Harris, che aveva interpretato il preside Silente i primi due film e un linfoma di Hodgkin ha stroncato due settimane prima della premiere americana de La camera dei segreti. La sua sentita interpretazione ci ha regalato la poliedrica personalità del preside, che proprio in questi film cementa la fiducia con Harry grazie alla dimostrazione di stima incondizionata che il giovane mago ha dimostrato nella camera dei segreti nel momento di massimo pericolo. "Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero: sono le nostre scelte", gli spiega con affetto il vecchio professor Silente, e Harry dimostra di aver capito questa perla di saggezza già pochi minuti dopo, nel prezioso regalo che fa al piccolo Dobby. I fan della saga hanno dimostrato negli anni di portare nel cuore tutti gli attori della saga anche a distanza di anni, come l'ottobre scorso, quando un altro attore storico è venuto a mancare: Robbie Coltrane, interprete di Rubeus Hagrid, ricordato dai fan con un commovente levare di ombrelli rosa a mo' di bacchette in sua memoria, come erano state sollevate per la dipartita di Alan Rickman al richiamo di "Potterheads, raise your wands!".
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... e nuove conoscenze
Se è stato un film di addii in quel senso, è anche il film che ha visto l'introduzione di figure chiave, come Ginny Weasley, la minore della famiglia Weasley che tanto posto occuperà nella vita di Harry, anche se nei film non è stato reso giustizia al suo personaggio, oppure Dobby il primo elfo libero; è la prima volta che viene visto in azione il platano picchiatore, come anche il primo oggetto magico di Voldemort. Questo film non si è guadagnato nomination agli oscar, a differenza degli altri della saga, ma ha ricevuto tre premi per la migliore colonna sonora a John Williams, un premio miglior film per famiglie al Critics' Choice Awards e un meritatissimo premio (e un simpaticissimo post credits) a Kenneth Branagh come migliore attore non protagonista dell'anno al London Critics Circle Film Awards.
E dati i risultati al botteghino lo scorso novembre, per essere un "film per bambini" si è dimostrato in forma smagliante per il suo ventesimo compleanno.
Non resta che prepararci, bacchette alla mano, per la maratone televisive di dicembre.