Qual è l'espressione che preferite di Harris Dickinson? H&M o Balenciaga? Sorriso entusiasta o sguardo cupo? È grazie ad una delle scene più emblematiche del cinema contemporaneo pensata da Ruben Östlund in Triangle of Sadness, Palma d'oro a Cannes 75, che il giovane attore britannico si è definitivamente imposto sulla scena cinematografica globale. E presto lo vedremo in concorso a Venezia 81 al fianco di Nicole Kidman in Babygirl. Thriller erotico targato A24 e diretto dalla regista di Bodies Bodies Bodies, Halina Reijn, in cui interpreta un giovane stagista che inizia una relazione clandestina con la Ceo dell'azienda per cui lavora.
Un (mancato) Marines sul palco del National Theatre
E proprio il sorriso è uno dei tratti inconfondibili dell'interprete di East London. Basti pensare a The End at the End of the World, la serie del 2023 ideata da Brit Marling e Zal Batmanglij in cui presta il volto a Bill Farrah, artista/attivista e investigatore amatoriale. Memorabile la sequenza in cui il suo personaggio incontra quello interpretato da Emma Corrin dopo mesi di videochiamate e telefonate. Una folgorazione reciproca tra i due che coinvolge anche noi spettatori. Perché l'attore, classe 1996, ha qualcosa di magnetico. Un volto, come si è soliti dire, da cinema. E un'energia che lo attraversa e rende la sua aurea elettrica.
Pensare che a diciassette anni stava per abbandonare la recitazione per arruolarsi nei Royal Marines, ma un suo insegnante della RAW Academy di Londra lo ha convinto a tornare sui suoi passi. Dopo aver recitato al fianco di Pauline McLynn in Angels, produzione teatrale del National Theatre, nel 2014 l'attore ottiene il suo primo ruolo televisivo nella sitcom britannica Some Girls.
Anche se il debutto sul grande schermo arriva nel 2017 con Beach Rats. Un coming of age diretto da Eliza Hittman e presentato al Sundance in cui Dickinson interpreta Frankie, un adolescente di Brooklyn che nasconde la sua omosessualità. Un ruolo grazie al quale ha ricevuto una nomination per l'Independent Spirit Award come miglior protagonista maschile.
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Una carriera eclettica, da Xavier Dolan a The Iron Claw
Ma guardando alla sua filmografia che spazia da Matthias & Maxime di Xavier Dolan a Maleficent - Signora del male passando per The Souvenir: Part II di Joanna Hogg, The King's Man - Le origini fino a Omicidio nel West End_e_La ragazza della palude, le scelte attoriali di Harris Dickinson si muovono tra il mainstream e le pellicole d'autore passando per l'indie. Ne sono un esempio in questo senso anche The Warrior: The Iron Claw di Sean Durkin e Scrapper, debutto alla regia di Charlotte Regan.
Nel primo interpreta David Von Erich, uno dei fratelli della dinastia di wrestler statunitensi la cui vita è stata caratterizzata da fama e disgrazie. Se nel film il suo personaggio riesce a ritagliarsi un posto sul ring uscendo dall'ombra dei fratelli, dal canto suo Dickinson riesce invece a brillare di luce propria accanto ai colleghi Zac Efron e Jeremy Allen White. Nel secondo - arrivato nelle nostre sale lo scorso 18 luglio nel silenzio più totale della distribuzione - è Jason, un giovane uomo che da Ibiza torna a Londra per prendersi cura di Georgie, figlia preadolescente mai conosciuta rimasta sola dopo la prematura morte della madre.
Regista, sceneggiatore, fotografo. E futuro John Lennon?
Ma Harris Dickinson non ama comparire solo davanti l'obiettivo. Dal 2013 ad oggi ha firmato la regia e la sceneggiatura dei suoi corti - Who Cares, Surface, Drop e 2003 - oltre a ideare e dirigere il videoclip che accompagna Afraid of Nothing, brano di Rose Gray (sua compagna dai tempi della scuola) e Kungs. Appassionato di fotografia come si può vedere dal suo profilo Instagram - se scorrete in fondo troverete anche gli scatti fatti a Roma quando l'attore era in città per girare Trust di Danny Boyle -, Dickinson è anche modello. E, dopo il successo di Triangle of Sadness, Prada lo ha voluto come uno dei volti di punta delle sue campagne pubblicitarie.
Se in Babygirl farà perdere la testa a Nicole Kidman, vedremo l'attore tornare indietro nel tempo alla Londra della seconda guerra mondiale in Blitz, il nuovo film di Steve McQueen che aprirà il London Film Festival il prossimo ottobre. Ad affiancarlo sul set del dramma storico Saoirse Ronan, Elliott Heffernan, Stephen Graham e Pall Weller. Dopo essere finito nel toto nomi degli attori che potrebbero vestire gli abiti di James Bond, un'altra indiscrezione si è fatta strada negli scorsi mesi.
Harris Dickinson potrebbe essere John Lennon in uno dei quattro film diretti da Sam Mendes dedicati ciascuno ad un membro dei Beatles. A fargli compagnia nella rosa dei nomi circolati online Paul Mescal nel ruolo di Paul McCartney, Barry Keoghan in quello di Ringo Star e Charlie Rowe in quello di George Harrison. Che dire, con un cast così, Sam Mendes ha già tutta la nostra attenzione.