Breve, densa di morti fantasiose e sangue, arriva in Italia Harper's Island, esperimento in soli 13 episodi a cura di Junction Entertainment e CBS Paramount Television. Creata da Ari Schlossenberg, autore di Nascosto nel buio, e girata nella zona di Vancouver, la serie è stata trasmessa in patria a partire dallo scorso 9 aprile ed è andata avanti con interesse calante da parte del pubblico fino all'11 luglio. Degli iniziali 10 milioni di spettatori, infatti, attirati dall'intrigante struttura della serie e dalla promessa, pienamente mantenuta, di sangue, omicidi e mistero, solo quattro sono arrivati fino al termine della visione, ma non per questo possiamo considerare l'esperimento fallito, nell'ottica della probabile tendenza che vedremo attuata sempre più spesso nel prossimo futuro di realizzare più show di breve e definita durata rispetto ai soliti telefilm di lunga vita e dalla struttura più episodica che attualmente sono il punto di forza proprio della CBS.
Harper's Island prende le mosse da un tema semplice: un gruppo di persone, amici e parenti, radunate su un'isola al largo di Seattle per la celebrazione di un matrimonio.
In tredici episodi, che portano titoli onomatopeici come Wharp, Crackle e Ka-blam, tanto per citare i primi tre dello show, vecchie amicizie verranno messe alla prova, mentre vecchi dissapori verranno chiariti e molti segreti verranno alla luce.
Il vero punto di forza, però, restano gli omicidi: creativi, sanguinari e soprattutto numerosi. Almeno uno a settimana, avevano promesso gli autori, e a conti fatti in molti casi questa regolarità è stata alterata in eccesso piuttosto che in difetto, soprattutto se pensiamo al secondo episodio, Crackle, che ha costretto gli autori a proporre un riepilogo finale per conteggiare le vittime della puntata. Da questo punto di vista, Harper's Island rivela analogie con slasher movies come Venerdì 13, piuttosto che rappresentare l'incontro tra Scream e Dieci piccoli indiani che la produzione aveva annunciato, e come tale va seguito per poter essere apprezzato, con una struttura ad eliminazione che richiama quella dei moderni reality show.
Se una pecca va trovata in questa impostazione è il non averla portata avanti fino in fondo ed è proprio nella caduta di ritmo e tensione vissuta per due o tre episodi nella prima parte dell'unica stagione, dopo l'esplosione di morti di Crackle: una frenata per dare spazio ai personaggi e gli intrighi tra loro che sarebbe stato meglio diluire nell'arco di più puntate successive senza inficiare il passo dello show e senza mettere in secondo piano il desiderio di sangue dello spettatore.
Per quanto riguarda il cast c'è poco da segnalare dal punto di vista della capacità interpretativa, perchè non è certo un tipo di produzione da cui possiamo aspettarci personaggi approfonditi da mettere in scena, ma molto sulla sua composizione: gli amanti dei telefilm non faranno fatica a riconoscere molti volti noti della TV americana, provenienti da diversi show e soprattutto da Supernatural che ha prestato ad Harper's Island più di uno dei suoi attori, da Jim Beaver, qui nei panni dello sceriffo Charlie Mills, padre di Abby, alla già citata promessa sposa Katie Cassidy. Da Ugly Betty viene invece lo sposo Gorham, mentre Gina Holden è nota per Flash Gordon e Blood Ties, ed altri come Matt Barr e Cameron Richardson sono apparsi in molti show degli ultimi anni.