Il connubio giallo-thriller funziona tanto in letteratura quanto in tv e a dimostrarlo negli ultimi anni è stato Harlan Coben. Lo scrittore, classe 1962 nato a Newark, è un prolifico autore di genere che negli anni ha stretto un accordo prima con Netflix e poi con Prime Video per portare in streaming molti dei suoi romanzi di successo sotto forma di miniserie - quindi slegate e indipendenti l'una dall'altra, con solo qualche membro del cast in comune ma ad interpretare ruoli diversi e spesso opposti.
Tanto da aver creato e scritto anche due serie appositamente per la tv, senza una controparte cartacea: The Five (da noi andata su TimVision) e Safe (sempre Netflix). Nel 1995 con Deal Breaker, primo romanzo della saga incentrata sul procuratore sportivo Myron Bolitar, ha vinto l'Anthony Award, mentre l'anno successivo con Fade Away, terzo capitolo della stessa saga, ha ricevuto il Premio Edgar e il Premio Shamus. Il figlio di Myron, Mickey, nel 2022 diventa protagonista della propria saga e relativa serie per Prime Video. Con l'arrivo a inizio 2024 di Un inganno di troppo cogliamo l'occasione per ripescare tutte le serie tv di Harlan Coben, dalla migliore alla peggiore.
Le caratteristiche delle serie tv di Harlan Coben
La struttura narrativa e la scrittura di Harlan Coben hanno delle caratteristiche comuni: si parte quasi sempre da una sparizione o da un omicidio (oppure dal ritorno nel paese-quartiere di origine del-della protagonista) che finisce per portare alla luce verità nascoste e sopite da tempo che riguardano i personaggi, che spesso non collaborano con la polizia nelle indagini ma provano a farsi giustizia da soli alla ricerca della verità. Parallelamente viene raccontata la storia personale dei detective incaricati del caso la cui vita va ad intrecciarsi con quella dei sospettati. L'accordo con Netflix tuttora in essere porterà altri adattamenti in arrivo - gli ultimi annunciati sono Missing You e Run Away per il 2025 - e ha fatto in modo che i romanzi originari, ambientati tutti negli Stati Uniti, diventassero spesso di location europea per incentivare le produzioni locali della piattaforma. Sono nate così: Estate di morte e Fidati di me (Polonia), Svaniti nel nulla (Francia), Suburbia Killer (Spagna) e The Stranger e Un inganno di troppo (Inghilterra). Immergiamoci ora nelle serie tv di Harlan Coben su Netflix e Prime Video.
1. The Stranger (2020)
La miglior serie di Harlan Coben per noi si trova su Netflix e si intitola The Stranger. Merito dello sguardo magnetico della sconosciuta del titolo (Hannah John-Kamen), che si reca da vari personaggi comunicando segreti sulla loro famiglia che fanno vacillare le fondamenta dei loro rapporti. Come succede al matrimonio di Adam Price (Richard Armitage) che non sa più chi sia sua moglie, soprattutto dopo la sua sparizione. Una sequela di colpi di scena che uniranno personale e professionale mettendo alla fine insieme tutti i pezzi del puzzle in modo sorprendente. Nel cast anche Siobhan Finneran (Downton Abbey, Happy Valley), Jennifer Saunders (Assassinio sul Nilo, Shrek 2), Anthony Head (Buffy, Ted Lasso) e Stephen Rea (Counterpart).
2. Un inganno di troppo (2024)
In Un inganno di troppo (in originale Fool Me Once) Maya Stern (Michelle Keegan) torna nel Regno Unito dopo una missione militare all'estero e si ritrova con un doppio lutto: prima la sorella Claire e poi il marito Joe (di nuovo Richard Armitage), entrambi vittime di due rapine finite male. Costretta a crescere la figlioletta da sola, la donna cerca di affrontare lo stress post traumatico sospettando che si tratti di omicidio e che le due morti siano collegate. Non aiuta l'ingerenza della suocera, la terribile matriarca Judith (Joanna Lumley) insieme ai figli superstiti, Caroline e Neil, CEO dell'azienda farmaceutica di famiglia. Intanto il detective quasi-padre Sami Kierce (Adeel Akhtar), ex alcolista con qualche problema di salute, cerca di arrivare alla verità. Le loro strade si incroceranno in modi impensabili, come spiegato nella nostra recensione, inserendo anche tematiche estremamente attuali nel tessuto narrativo.
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3. Safe (2018)
Per Safe, la sua produzione originale per Netflix, senza quindi un romanzo di partenza, Harlan Coben ha scelto il volto enigmatico di Michael C. Hall (Six Feet Under, Dexter) per interpretare Tom Delaney, un padre di famiglia rimasto vedovo e genitore single di due adolescenti (notate lo schema che si ripete?). L'uomo deve affrontare la scomparsa della primogenita, Jenny, provando a ricostruire la sua ultima notte ad una festa uscita fuori controllo per capire cosa le sia successo davvero (qui la recensione). Il quartiere periferico chiuso dalle mura per renderlo maggiormente sicuro, si rivelerà al contrario pericoloso e pieno di segreti. Parallelamente vengono mostrate le indagini delle due poliziotte incaricate del caso, tra cui l'amica di famiglia e vicina di casa Sophie Mason (Amanda Abbington, Sherlock, Mr. Selfridge), che ha un figlio malato.
4. Estate di morte (2020)
Prima serie polacca nata dall'accordo tra lo scrittore e il colosso dello streaming, Estate di morte (The Woods) utilizza il topos narrativo del campo estivo sede di sangue e morte, trasportandolo non nel genere horror ma in quello thriller (qui la recensione). Paweł Kopiński (Grzegorz Damięcki) e Laura Goldsztajn (Agnieszka Grochowska) sono gli unici due sopravvissuti ad una strage misteriosa avvenuta in un campo estivo polacco 25 anni prima, in cui morirono due ragazzi e ne scomparvero altri due, tra cui la sorella dell'uomo. Lui è diventato un procuratore che si batte per la giustizia e lei un'insegnante. Le loro strade si incroceranno nuovamente quando farà capolino un nuovo indizio su quel vecchio caso, portando alla luce sconcertanti verità. Il ritmo non sempre ripaga, ma il mistero, la fotografia e l'interpretazione del cast funzionano.
5. Suburbia Killer (2021)
La serie spagnola adattamento dell'omonimo romanzo di Coben, Suburbia killer (El Inocente), è pregna delle caratteristiche tipiche delle produzioni ispaniche, ovvero esagerazione ed esasperazione della trama e delle interpretazioni del cast, ma inizia in modo più equilibrato e contenuto. Merito della serie è sicuramente il tenere incollato lo spettatore con un mistero avvincente che collega i vari personaggi e le loro storyline divise in episodi monografici per un puzzle pieno di colpi di scena e sorprese man mano che ci si avvicina all'epilogo (qui la recensione). Per contro c'è un eccessivo allungamento della storia e della durata degli episodi, altro elemento tipico della serialità spagnola.
6. Stay Close (2021)
Cush Jumbo (The Good Wife, Criminal Record) è la protagonista di questa trasposizione british del romanzo del prolifico scrittore (qui la recensione). "Tieni gli amici vicini, ma i nemici ancora più vicini": la scomparsa di Carlton Flynn avviene esattamente 17 anni dopo la scomparsa di Stewart Green, innescando una reazione a catena nella vita delle famiglie di entrambe le persone coinvolte, che porterà a colpi di scena e farà emergere segreti che i protagonisti pensavano sarebbero rimasti sepolti. Al centro della trama di Stay Close la doppia vita della protagonista Megan (Jumbo). A indagare i determinati detective con questioni sentimentali in sospeso interpretati da James Nesbitt e Jo Joyner. Nel cast anche Richard Armitage (habitué delle produzioni Coben/Netflix), Eddie Izzard e Sarah Parish.
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7. Svaniti nel nulla (2021)
Torna la struttura monografica degli episodi in Svaniti nel nulla (Gone for Good) e questa volta ci troviamo in Francia. Il giovane Guillaume Lucchesi (Finnegan Oldfield, Das Boot) ha perso il fratello Fred (Nicolas Duvauchelle, Braquo) da adolescente durante un'aggressione in casa da cui la famiglia non si è mai ripresa. Quando, dieci anni dopo, Judith (Nailia Harzoune), la donna a cui ha chiesto di sposarlo scompare misteriosamente, decide di mettersi alla sua ricerca ma scoprirà segreti sconvolgenti sul suo passato e sulla sua identità. Non solo: forse anche sotto la morte del fratello c'è ben altro (qui la recensione). Anche in questo caso si affrontano tematiche attuali come la discriminazione e l'integrazione razziale degli immigrati in Francia.
8. Fidati di me (2022)
Altra serie polacca, Fidati di me (Hold Tight) parte ancora una volta da una sparizione. Quella dell'adolescente Adam Barczyk (Krzysztof Oleksyn), in seguito alla morte del suo migliore amico, un tragico incidente dovuto ad un mix letale di droga e alcol. Forse però c'è altro sotto il tappeto del quartiere benestante di Varsavia e spetterà agli amici e soprattutto ai genitori dei ragazzi - capitanati da Anna (Magdalena Boczarska) e Michał Barczyk (Leszek Lichota) - trovare la verità. La miniserie mette al centro del racconto la tematica della privacy: quanto conosciamo davvero i nostri figli adolescenti e quanto è legittimo controllarli e spiarli con app apposite sugli smartphone? Ciò che ne viene fuori è qualcosa di confuso e poco intrigante, soprattutto per la risoluzione del mistero. Fun Fact: la serie è parte dello stesso universo narrativo di Estate di morte, tanto da avere un paio di personaggi in comune, ovvero Pawel e Laura, che nel frattempo sono andati avanti con le loro vite.
9. Shelter (2023)
La peggior serie di Harlan Coben è anche l'unica finora nata dall'accordo con Prime Video, Shelter, tratta dal primo romanzo della saga di Mickey Bolitar, come spiegato nella nostra recensione. Lo scrittore prova a buttarsi nel mystery young adult e coinvolge anche la figlia Charlotte nella scrittura, ottenendo un mezzo buco nell'acqua soprattutto a causa della risoluzione del mistero (vicina all'inefficacia di Fidati di me) e al complesso dell'eroe del protagonista, interpretato da Jaden Michael, che risulta fortemente respingente. Dopo un incidente d'auto che ha mandato la madre in ospedale e il padre all'altro mondo, l'adolescente Mickey torna nella città natale ad abitare con la zia Shira, sorella del padre (Constance Zimmer). Ancora traumatizzato dagli eventi, fatica ad inserirsi e a scuola conosce Ashley, che dopo 24 ore sparisce: la ricerca della ragazza lo porterà a fare amicizia con Arthur 'Spoon' Spindell (Adrian Greensmith) e Ema Winslow (Abby Corrigan) e soprattutto a scoperchiare segreti di famiglia inconfessabili, costringendo la zia a fare altrettanto.