Hanno Ucciso l'Uomo Ragno, recensione della serie sugli 883: Max Pezzali e Mauro Repetto sono due di noi

La leggendaria storia degli 883 raccontata da Sydney Sibilia non è semplicemente la biografia di Max Pezzali e Mauro Repetto, ma un inno all'amicizia e alla noia, fondamentale per la creatività. Su Sky e NOW dall'11 ottobre.

Elia Nuzzolo e Matteo Giuggioli sono Max Pezzali e Mauro Repetto

Angelina Mango ha vinto Sanremo 2024 con la canzone La noia. Nel testo dice: "Quasi quasi cambio di nuovo città/Che a stare ferma a me mi viene, a me mi viene/La noia". E poi continua: "Se rischio di inciampare almeno fermo la noia/Quindi faccio una festa, faccio una festa/Perché è l'unico modo per fermare, per fermare, per fermare, ah/La noia". Insomma un inno a non fermarsi mai, perché oggi l'horror vacui è troppo forte, troppo angosciante. Siamo bombardati da stimoli visivi e da suoni, dall'ansia di dimostrare che ci divertiamo, che siamo dappertutto. La FOMO (ovvero: fear of missing out, che si può tradurre come "paura di perdersi qualcosa, di essere tagliati fuori") è uno dei nuovi grandi mali della nostra epoca.

Hulr Ep7 12092023 397A8769Luciaiuorio
Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli sono gli 883

Con il rischio di sembrare boomer, possiamo dire che non è stato sempre così: prima di internet e dei cellulari, c'è stato un tempo in cui non sapevi esattamente cosa facessero gli adolescenti dall'altra parte del mondo. Non sapevi nemmeno cosa facessero esattamente quelli della tua stessa città! L'ultimo momento in cui i ragazzi erano immersi nella noia sono stati gli anni '90. Ed è proprio in quell'epoca, che ormai risale a 30 anni fa (sì, ci vuole un minuto di silenzio per assimilare questo fatto), che ci porta Hanno Ucciso l'Uomo Ragno, serie sugli 883 di Sydney Sibilia.

Su Sky e NOW dall'11 ottobre, la leggendaria storia degli 883, come la definisce il sottotitolo, in realtà parte in modo molto semplice: due adolescenti si incontrano sui banchi di scuola e diventano subito amici grazie alla comune passione per la musica. Quei ragazzi si chiamano Max Pezzali e Mauro Repetto e, nonostante la città natale, Pavia, faccia di tutto per ricordare loro che sono solo due sfigati di provincia, sognano in grande. E, senza saper suonare nessuno strumento, in pochi anni sono diventati icone generazionali, entrando a gamba tesa - in modo del tutto inaspettato - nella scena musicale italiana.

La vita in provincia di due vulcanici giovani annoiati

Dsc 8668 Copy
In motorino con Max e Mauro

Già confermata per una seconda stagione, Hanno Ucciso l'Uomo Ragno ci racconta in otto episodi come questo duo voluto dal destino abbia unito due solitudini e due voglie di esprimersi, portando a una produzione musicale abbracciata da moltissimi perché immediatamente sentita come sincera, vera, genuina. Nonostante all'inizio il loro pigmalione, Claudio Cecchetto, li definisse impresentabili, Pezzali e Repetto hanno fatto breccia nel pubblico proprio perché percepiti come diversi: non erano le rockstar maledette, o il fidanzato che le nonne sognano per le nipoti. Erano incazzati e, soprattutto, annoiati. La vita in provincia li aveva costretti a inventarsi qualcosa, a sforzarsi di mettere in musica e parole la loro voglia di scappare. A interpretarli sono due giovani talenti luminosissimi: Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli.

Max Pezzali e Mauro Repetto: supereroi normali

Per far capire il percorso di Max Pezzali e Mauro Repetto, Sibilia e i suoi sceneggiatori hanno scelto un racconto non lineare: non vi spaventate quindi se il primo episodio inizia con il giovane Albert Einstein. Tutto ha un senso. Come se fosse Doc Brown di Ritorno al futuro, il regista ci fa capire che le menti creative sono in grado di pensare "quadrimensionalmente". E, anche se il percorso dello scienziato e quello degli 883 sono evidentemente molto diversi, in qualche modo hanno dei punti in comune: primo, il desiderio di vedere il mondo con occhi differenti. E secondo: il non accettare una condanna alla mediocrità. Ah, poi anche il fatto che il giovane Einstein abbia vissuto davvero a Pavia per un periodo.

Appassionato di musica a livelli quasi patologici, Pezzali ci viene presentato come un vero e proprio nerd, talmente preparato sull'argomento da ammorbare tutti i suoi amici con infiniti aneddoti su band e canzoni, che però non sono in grado di apprezzare davvero. Repetto invece ama esibirsi, farsi vedere: l'estate lavora come animatore nei villaggi vacanze, ma sente che a questo suo desiderio di diventare un performer manca qualcosa. Quel qualcosa è l'amicizia con Max. In un certo senso è proprio il loro legame il superpotere che ha portato alla formazione degli 883: uno aveva infatti l'ispirazione, l'altro la determinazione (e la faccia tosta) di provarci. Insieme hanno trovato l'equilibrio perfetto.

Hanno ucciso l'uomo ragno - La vera storia degli 883 e una serie "Sul potere dei sogni"

Gli anni '90: giorni di un futuro passato

Dsc 2301 Copy
Una scena della serie Sky

Chi non ha vissuto gli anni '90 (come i protagonisti, nati nel 2000) non potrà davvero capire cosa significasse essere ragazzini all'epoca: senza cellulari si facevano telefonate a casa, non sapendo chi avrebbe risposto. Si doveva faticare e risparmiare per potersi comprare un album, o una VHS, attesi a lungo. L'arte aveva un valore altissimo, quasi mitologico, e gli artisti erano quindi visti davvero come supereroi. Oggi invece si può trovare tutto immediatamente, con un click, e le rock star ci fanno vedere cosa mangiano, dove vanno. Tutto è diventato più accessibile e veloce. Che, su carta, è una cosa bellissima, ovviamente, perché apre possibilità infinite. Ma, paradossalmente, ha anche appiattito il gusto e la creatività: dando maggiormente per scontate le cose, si assorbono meno, ci si ragiona meno. Film e canzoni sono diventati quasi usa e getta e anche i rapporti con le persone, dietro uno schermo, sembrano frammentati. L'imperativo è: consumare contenuti. Che poi siano, nella stragrande maggioranza, mediocri (se non pessimi) non importa.

Hulr Ep8 27092023 397A1046Luciaiuorio
Una scena di Hanno Ucciso l'Uomo Ragno

La storia di Pezzali e Repetto invece ci riporta a un tempo in cui tutto era importantissimo perché incerto e avvolto dal mistero: un territorio da esplorare. Che fosse una canzone da scrivere o la ragazza (e il ragazzo) che ti piaceva. Come dicevamo all'inizio: magari ci si annoiava di più, ma quella noia, senza avere tutto a portata di cellulare, ti costringeva a pensare, a farti delle domande, a provare cose nuove e magari inventarle. A prendere il motorino e partire verso un'avventura, anche solo a mezz'ora da casa. È questa la forza della serie Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La vera storia degli 883: attraverso il racconto affettuoso di un'epoca che Sibilia ha vissuto, ci mostra come non si debba dare niente per scontato. Che siano i propri sogni o le persone a cui vogliamo bene. Vivere nel mondo reale non è mai banale.

Conclusioni

Con Hanno Ucciso l'Uomo Ragno, prendendo spunto dal libro di Max Pezzali I cowboy non mollano mai, Sydney Sibilia racconta la genesi degli 883. La serie Sky non è però soltanto la biografia di Pezzali e Mauro Repetto, ma anche un racconto affettuoso degli anni '90 in Italia. E soprattutto una bella storia di amicizia e creatività. Bravissimi i protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli. Anche se non amate le canzoni degli 883 vi divertirete molto.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • La scrittura brillante di Sibilia e del suo team di sceneggiatori.
  • La messa in scena: chi ha vissuto gli anni '90 non potrà che apprezzare.
  • La bravura dei protagonisti: Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli sono talenti da tenere d'occhio.
  • Il ritratto divertito di diverse figure importanti dello spettacolo italiano raccontate agli esordi: da Maria De Filippi a Jovanotti e Fiorello.
  • La colonna sonora, che non usa esplicitamente le canzoni degli 883.

Cosa non va

  • Non fatevi scoraggiare: anche se non amate gli 883, potrete comunque divertirvi.