Il musical americano sembra tornato a nuova vita: dopo il grande successo di Dreamgirls dello scorso anno, vincitore del Golden globe per la miglior commedia e di un Oscar per la sorprendente interpretazione di Jennifer Hudson, ora è la volta di Hairspray, una divertente storia sulla rivincita delle diversità che negli Stati Uniti ha già incassato 130 milioni di dollari, facendo registrare la migliore apertura per un musical nel primo weekend di programmazione. Basato sul cult di John Waters del 1988, poi approdato a Broadway nel 2002 in un musical di successo, Hairspray è ambientato negli anni '60 a Baltimora e vede protagonista un John Travolta nel bizzarro ruolo di Edna, una casalinga di 135 chili, e la sua strampalata famiglia alla ricerca di un riscatto degli outsider. Nel cast, assieme a Travolta, i nomi blasonati di Michelle Pfeiffer e Christopher Walken, ma a Roma, per la presentazione del film alla stampa, ci sono le giovani leve: la debuttante Nikki Blonsky (che nel film interpreta Tracy, la figlia di Edna con la passione per il ballo) e l'idolo delle teenager Zac Efron.
Durante la conferenza stampa del film, in uscita in Italia il 28 settembre in 350 copie, c'è stata grande curiosità proprio attorno al teen-idol Efron, lanciato dal fenomeno High school musical, il tv movie di Disney Channel dal successo planetario che tornerà sugli schermi italiani a fine mese con l'attesissimo sequel delle vicende di Troy Bolton e soci.
Nikki Blonsky e Zac Efron, come siete entrati a far parte del cast di Hairspray?
Nikki Blonsky: Ho visto per la prima volta il musical quando avevo 14 anni e il film quando ne avevo 16 e subito sono rimasta affascinata dalla storia e dalle musiche. Ho anche fatto i provini per il musical, ma allora ero ancora minorenne e non potevo partecipare. Quando ho raggiunto la maggiore età ho potuto propormi per il film, ho fatto cinque mesi di provini e alla fine si sono presentati nella gelateria dove lavoravo dicendomi che avevo ottenuto la parte.
Zac Efron: I musical non vengono proposti frequentemente e anch'io non sono stato cercato da nessuno, ma ho dovuto fare tutta una serie di duri provini per questa parte. Alla fine mi hanno scelto e per me è stata una gran fortuna perché ballare e cantare sono le cose che più amo fare.
Com'è stato interpretare un personaggio come Tracy Turnblad, ragazzina oversize che sogna di ballare in televisione?
Nikki Blonsky: Tracy è una ragazza di diciassette anni che ha un sogno e io quando avevo la sua età avevo il sogno di interpretare Tracy Turnblad. Con lei ho in comune numerosi punti di vista, tutta una serie di sentimenti e questa volontà di cercare di raggiungere quello che ci si è prefissato. Canto da quando avevo 3 anni e ho cominciato a studiare canto da quando ne avevo 8, mentre la passione per la recitazione è venuta con la scuola superiore. Desideravo diventare una professionista in entrambe le cose e mi sono immediatamente identificata con il personaggio di Tracy, una ragazza che vuole tante cose e riesce ad ottenerle lottando. Anch'io come lei volevo esibirmi e realizzare così il mio sogno e ci sono finalmente riuscita.
Lei è il simbolo della rivincita di una bellezza più formosa.
Nikki Blonsky: Ho avuto la fortuna di avere dei genitori meravigliosi che fin da quando ero più piccola hanno cercato di instillare in me l'idea che non fossi differente, ma una bella ragazza che doveva essere orgogliosa di com'era e così è stato. A scuola spesso ti fanno sentire diversa, ma le difficoltà che ho incontrato mi hanno soltanto resa più determinata e così ho cercato di sfruttare quelle capacità che sapevo essere solo mie. Oggi, essendo un personaggio pubblico, voglio dimostrare alle ragazzine che non sono alte e magre che ce la possono fare.
Com'è stato avere John Travolta come madre sul set?
Nikki Blonsky: John è stata la miglior mamma che si possa desiderare, anche perché nella vita vera ho una madre fantastica e lui è riuscito a competere con un modello così forte.
Zac Efron, cosa ha rappresentato per lei Hairspray?
Zac Efron: Hairspray è un film con un messaggio positivo, quel genere di pellicole che amo fare, con una morale, qualcosa di etico da trasmettere. Penso che questa sia una cosa che può essere riscontrata in tutti i film nei quali ho lavorato finora.
Com'è stato lavorare con John Travolta?
Zac Efron: John Travolta è stato uno dei miei idoli fin da quando ero molto giovane, quando ho visto Grease per la prima volta, verso i 9 anni. Grazie a lui è scattata in me la scintilla per il musical. Mi sono sempre tenuto lontano dallo sport perché preferivo ballare e cantare e i miei coetanei non riuscivano a comprendere fino in fondo questa passione, ma vedere John Travolta interpretare quei musical è stata per me la conferma di ciò che sentivo e che ero. Tendenzialmente non sono una persona che si emoziona davanti alle star, ma con lui è successo, perché è stato un personaggio che ha avuto una grande influenza su di me.
Il suo recente passato televisivo l'ha consacrata a star internazionale. Tornerebbe a lavorare in televisione e in quale serial americano le piacerebbe prendere parte come guest star se ne avesse la possibilità?
Zac Efron: Per me la televisione è come il cinema, hanno la stessa importanza. Ho fatto una delle ultime audizioni prima che cominciasse il college e sono stato scelto per interpretare Troy in High school musical dopo numerose audizioni e un provino finale di otto ore. Se potessi fare la guest star in un serial mi piacerebbe partecipare ad Entourageo, perché no, a Lost - magari trovano qualcun altro sull'isola. In generale, comunque, mi piacciono tutti gli show della HBO.
Lei è amatissimo dalle ragazzine, ma è stato mai rifiutato da una ragazza? Qual è la sua ragazza ideale e dove la porterebbe per il primo appuntamento?
Zac Efron: Ho frequentato una scuola pubblica fino ai 18 anni, non ero famoso come attore all'epoca e sono stato rifiutato da tutti i tipi di ragazze. Non ho un tipo ideale, di sicuro non ha molta importanza l'aspetto fisico, ma mi piacciono le ragazze con una forte personalità, fiducia in sé, grande senso dell'umorismo e possibilmente hobby che non siano lo shopping. Non so dove la porterei al primo appuntamento, ma probabilmente in spiaggia, insieme al mio gruppo di amici.
Come convive con questa sua popolarità crescente?
Zac Efron: L'unica cosa che mi spaventa della popolarità è il fatto di essere consapevole della linea sottile che c'è tra l'essere celebre e l'essere attore. Oggi il piatto della bilancia pende un po' a favore della fama, piuttosto che della recitazione, ma quello che voglio è far bene il mio lavoro per cercare di riequilibrare le due cose.