Ci sono piaceri che diventano tali quando sono proibiti. Ristagnano dentro di noi senza mostrarsi agli altri, sedimentano negli anfratti dei nostri sensi di colpa senza che qualcun altro ne sia a conoscenza. E questo, in qualche modo, ci piace. Crea una malsana soddisfazione. Questo succede anche quando parliamo di film, film che piacciono soltanto a noi, film oggettivamente malriusciti, zoppicanti, ingenui, o molto più semplicemente film brutti. Bene, quando accade questo strano ma non raro sfasamento tra il gusto comune e il nostro diletto si parla ufficialmente di "guilty pleasure" (letteralmente "piacere colpevole"), modo di dire assai noto tra i cinefili più o meno timidi nel rivelare le proprie passioni cinematografiche. Va detto che con lo sdoganamento dei social e l'immancabile "sindrome della pecora nera" molti di noi sono venuti allo scoperto, dichiarando a gran voce il proprio affetto malsano e rivendicando con orgoglio legami con film tutt'altro che memorabili.
Mossi da una buona dose di masochismo, siamo andati a scovare (e scavare) dieci indiscutibili guilty pleasure nei meandri del catalogo Amazon Prime Video (qui potete iscrivervi e testare gratuitamente la piattaforma streaming, alla ricerca di pellicole disgraziate eppure a loro modo irresistibili. Le vediamo e rivediamo mossi da tenerezza, con la speranza di trovarci qualcosa di buono; concediamo loro seconde possibilità di redenzione, vediamo in loro tutto il divertente nascosto nei film imperfetti. Tra comicità discutibile, effetti speciali posticci e mostri sacri profanati, ecco a voi una decina di piaceri colpevoli da recuperare. Rigorosamente armati di coraggio e di ironia.
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1. Van Helsing
Come se non fosse bastato La leggenda degli uomini straordinari, ecco arrivare un altro film ambizioso con tanta voglia di miti ottocenteschi da rivisitare in salsa pop. Dimenticate l'attempato e saggio professor Van Helsing apprezzato tra le pagine di Dracula e nel capolavoro di Francis Ford Coppola, perché adesso il personaggio immaginato dalla penna insanguinata di Bram Stoker è diventato un cacciatore di teste. Con un'acconciatura degna del peggior Nicolas Cage, il buon Hugh Jackman ce la mette tutta per dare credibilità e dignità ad un film in cui le inquietanti creature dell'immaginario gotico vengono braccate da un coraggioso avventuriero. Senza riuscirci. Mr. Hyde, l'Uomo Lupo e la Creatura di Frankenstein si ritrovano dentro un pasticcio con richiami vagamente steampunk, in cui l'ironia spensierata si trasforma presto in maldestro intrattenimento di serie B. Però, se siete amanti delle torbide ambientazioni tardo ottocentesche, Van Helsing eserciterà su di voi il tipico fascino malsano dei guilty pleasure.
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2. Dungeons & Dragons
Un anno prima che Peter Jackson riuscisse nel miracolo di sdoganare il fantasy dalle nicchie cinematografiche in cui si era rintanato, un'altra grande impresa era stata tentata. Portare sul grande schermo il gioco di ruolo per eccellenza, rievocazione di epiche avventure passate tra dadi e matite, master e magie, pozioni e miniature. Dungeons & Dragons è stato (e continua ad essere) uno caposaldo della cultura nerd, ospitando nel suo ricco immaginario la fantasia di milioni di giocatori diventati veri e propri fedeli. Purtroppo il tremendo film dell'allora esordiente Courtney Solomon si rivelò pura blasfemia agli occhi delusi dei fan. Nonostante la presenza di un mostro sacro come Jeremy Irons e di un'attrice emergente come Thora Birch, Dungeons & Dragons dimostrò tutto il travaglio della sua produzione e il ridimensionamento di budget subito a lavori in corso. Personaggi piatti, costumi posticci, effetti pessimi: il risultato è degno di uno dei peggiori episodi televisivi di Xena principessa guerriera o di Hercules. Gli estimatori del fantasy potrebbero comunque affezionarsi.
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3. Battleship
Hanno tratto film da giocattoli, parchi divertimento e pupazzi. Allora perché non portare sul grande schermo uno dei giochi da tavolo più celebri di sempre? Sarà stata questa la lecita domanda che ha solleticato la fantasia di Peter Berg poco prima di girare il suo Battleship, ispirato all'inossidabile Battaglia Navale. Uno dei cast meno affiatati di sempre (Rihanna, Liam Neeson, Taylor Kitsch e Alexander Skarsgård) si imbarca in un kolossal catastrofico in cui invasioni aliene e bombardamenti danno vita ad una specie di Armageddon 2.0. In ogni caso, andando oltre i dialoghi artefatto e le maree di stereotipi, Battleship potrebbe comunque colpire e affondare una parte del vostro malsano cuore cinefilo.
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4. Zohan
In patria è osannato e amato per il suo irresistibile piglio comico, spensierato ma sempre arguto. Da noi, in Europa, viene spesso snobbato come intrattenitore di serie B e attore mai davvero apprezzato. Adam Sandler può anche non piacere, forse per colpa di quel perenne sorriso sornione, ma chi lo sottovaluta dimentica alcune sue prove non banali come quella vista di Ubriaco d'amore di Paul Thomas Anderson. Tutti i convinti detrattori, invece, punteranno sempre il dito contro Zohan, un film dove il concetto di "demenziale" si arricchisce di nuove sfumature. Sboccato, volgare e più volte al limite del no sense, il film di Dennis Dugan è talmente stupido da far sembrare Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan un film impegnato. Qualcuno potrebbe amarlo proprio per questo.
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5. Daredevil
Poteva forse mancare un cinecomic in questa nostra stramba lista? Certo che no. Riguardarlo oggi, alla luce della migliore serie Netflix dedicata ad un supereroe Marvel, è davvero impietoso. Non che nel 2003 fosse andato meglio, va detto. Stiamo ovviamente parlando di quel Daredevil che ha rischiato di incrinare per sempre la carriera dell'allora astro nascente Ben Affleck. Ingenuo, senza mordente e segnato da una regia sciatta, il film di Mark Steven Johnson venne schiacciato dall'impietoso confronto con i cinecomic d'autore come Spider-Man, X-Men e Hulk. Però, il fascino oscuro del Diavolo di Hell's Kitchen potrebbe offuscarvi la vista e trasformarvi in strenui difensori di uno dei cinecomic peggiori di sempre.
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6. Mission: Impossible III
Forse siamo troppo severi con J.J. Abrams, perché il suo Mission: Impossibile 3 è tra i migliori film all'interno di questa nostra lista di piaceri colpevoli. Impresa ardua la sua, o meglio, impossibile. Difficile prendere le redini delle gesta di Ethan Hunt dopo il cult di Brian De Palma e l'accurata rivoluzione action di John Woo. Infatti Mission: Impossibile 3, nonostante le grandi potenzialità offerte da un villain col volto mellifluo di Philip Seymour Hoffman e il solito impegno di Tom Cruise (innamorato del personaggio e della saga), non brilla mai per coinvolgimento, arguzia e guizzi narrativi. Un film che, dopo averlo visto, si dimentica. Anzi, si autodistrugge entro 5 secondi.
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7. C'era una volta in Messico
Titolo impegnativo, che richiama l'intoccabile capolavoro di Sergio Leone. Dimenticate i toni solenni e i tempi dilatati del mitico C'era una volta in America, perché Robert Rodriguez va di fretta, procede di corsa, interessato alla sua banda di criminali e folli sparatorie. Terzo atto della sua trilogia avviata da El Mariachi e proseguita con Desperado, C'era una volta in Messico conserva l'anima pulp e il gusto insistito per personaggi sopra le righe alle prese situazioni esasperate. Del cast stellare resta solo il fascino esibito da una regia molto attenta alle beltà sia maschili che femminili. Motivo per cui, per alcuni, sarà comunque facile gradire questo sgraziato action movie.
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8. Starsky & Hutch
Lo sfigato e lo sfrontato. Il simpatico e il belloccio. Quelle due facce da schiaffi di Ben Stiller e Owen Wilson sono una coppia comica perfetta e complementare. Affiatati sin dai tempi dell'indimenticato Zoolander, l'affiatato duo era potenzialmente perfetto per portare sul grande schermo i mitici Starsky e Hutch, compagni d'avventura di tante ore passate davanti alla tv a vederli scorrazzare a bordo della loro Gran Torino rossa e bianca. E invece no. Invece qualcosa è andato storto. È come se, paradossalmente, la certezza dell'affiatamento tra i due attori avesse dato per scontata l'alchimia tra due personaggi che, invece, non hanno la complicità apprezzata sul piccolo schermo negli Settanta. A questo vanno aggiunti anche dei dialoghi scritti con pigrizia e degli sketch comici a dir poco dimenticabili. Ma chi siamo noi per non amare Ben e Owen sempre e comunque?
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9. So cosa hai fatto
Avrete notato che il concetto di "guilty pleasure" è strettamente legato a quello di genere. In poche parole: se amiamo un genere, ci affezioniamo così tanto a lui da perdonare anche i film più scadenti. So cosa hai fatto è un esempio perfetto per dare manforte alla nostra teoria. Sull'onda lunga dell'horror tardo adolescenziale sollevata da Scream, Jim Gillespie sfrutta il fascino di Sarah Michelle Gellar, Jennifer Love Hewitt e Ryan Phillippe e la sceneggiatura dell'esperto Kevin Williamson. Lo spunto iniziale è intrigante, lo svolgimento alquanto prevedibile, le interpretazioni col pilota automatico. Però il brivido del piacere colpevole resta ugualmente.
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10. L'ultimo dominatore dell'aria
Questa è una fiaba piuttosto triste: c'era una voltaM. Night Shyamalan. Regista destabilizzante, talentuoso, capace di rendere tangibile la tensione più spaventosa. Dopo il clamoroso successo de Il sesto senso e intriganti lavori come Unbreakable - Il predestinato, Signs e The Village, l'autore indiano smarrì la retta via e perse il suo tocco magico. All'apice della sua crisi d'identità, il buon Manoj si cimenta poi col genere fantasy, prendendo ispirazione da un intrigante cartone animato (Avatar - La leggenda di Aang). Nonostante un immaginario ricco di suggestioni, che si sarebbe prestato alla nascita di una saga, L'ultimo dominatore dell'aria, anche questo disponibile su Amazon Prime Video (qui potete iscrivervi e testare gratuitamente la piattaforma streaming è privo della meraviglia e di una messa scena capaci di trascinare lo spettatore nel suo mondo fantastico. Però, se l'idea dello scontro tra gli elementi (Fuoco, Aria, Terra, Acqua) vi obnubila il senso critico, noi potremmo persino capirvi. Forse.