Guardiani della Galassia Vol. 3 proprio perché rappresenta l'ultima incursione di James Gunn (Slither, The Suicide Squad) nel mondo de La Casa delle Idee apparentemente sembra suggerire una chiusura definitiva di tutte le storyline e gli archi narrativi dei vari membri del gruppo in quanto figli del suo estro creativo. Per tutto il film il pubblico è spinto a pensare proprio a questo, ad un finale per ogni singola storia degli Avengers Galattici così da spianare la strada, in futuro, ad altri personaggi.
La conclusione di Guardiani della Galassia Vol. 3 (e anche le post-credits), però, cambia totalmente le carte in tavola, immaginando un destino alternativo per alcuni degli eroi che abbiamo imparato a conoscere in questi 9 anni nel Marvel Cinematic Universe. Arrivati a questo (parziale) capolinea, è quindi opportuno andare un po' più nello specifico, provando a immaginare - facendo molti spoiler su Guardiani della Galassia Vol. 3 - quale sarà la prossima avventura della squadra cosmica più divertente e spassosa dell'universo Marvel.
L'addio di Zoe Saldana e Dave Bautista
Ancor prima dell'uscita di Guardiani della Galassia Vol. 3 (che nel nostro paese è arrivato il 3 maggio 2023), siamo venuti subito a conoscenza di un dettaglio molto significativo su due membri della squadra, attraverso le dichiarazioni degli attori di riferimento. Se infatti Zoe Saldana, interprete di Gamora, ha messo in chiaro di voler esplorare una ritrovata libertà artistica dopo essere stata legata per così tanto tempo al Marvel Cinematic Universe, allo stesso modo anche Dave Bautista (il volto di Drax) ha spiegato la sua scelta di staccarsi dal personaggio per provare nuovi ruoli nel mondo cinematografico. Era quindi palese che, all'interno della pellicola, ci fosse una chiusura per i due eroi: Gamora la vediamo tornare nel gruppo di Stakar Ogord (Sylvester Stallone), mentre Drax diventa la nuova figura paterna di Knowhere, con il compito di allevare i bambini salvati dalle grinfie dell'Alto Evoluzionario. Tali scelte narrative sono perfettamente in linea con quanto raccontato dagli attori, perché il posizionamento finale dei due personaggi è volutamente generico e passivo, con possibilità praticamente nulle di interazione con l'MCU.
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Un futuro in sospeso per Nebula e Mantis
La stessa chiarezza d'intenti non riguarda però Nebula (Karen Gillan) e Mantis (Pom Klementieff) che, al contrario, hanno un destino incerto. La sorella di Gamora, secondo quanto ci racconta Gunn, diventa la guida di Knowhere, un ruolo più in vista rispetto a quello di Drax che potrebbe lasciar presuppore un legame (seppur minimo) con l'MCU, anche perché la Gillan non ha palesato esplicitamente un suo addio, non conoscendo quale strada vorranno riservargli i Marvel Studios. Medesima sorte per Mantis, che vediamo abbandonare i suoi amici per cercare in modo indipendente il suo posto nel mondo. Una storyline che sembra essere ancora più aperta di quella di Nebula ed è in perfetto allineamento con le affermazioni dell'attrice, che ha ribadito di "non riuscire a immaginare di interpretare Mantis con un'altra persona [oltre Gunn] che scrive i suoi dialoghi". Ciò, chiaramente, sottintende che l'artista ignora totalmente come potrebbe evolversi il suo personaggio, anche se senza il creatore dei Guardiani vede difficile un suo ritorno.
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Un nuovo inizio per Star-Lord
In un mare di incertezza, Peter Quill (Chris Pratt) rappresenta l'unico baluardo certo, il solo Guardiano della Galassia che ha un posto già previsto all'interno del Marvel Cinematic Universe. Basta infatti vedere la scena post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 3 per scoprire che "Star-Lord tornerà". L'idea di Gunn di spostare Quill sulla Terra, dove ha l'occasione di conoscere suo nonno materno Jason, è uno spunto realmente interessante perché lega l'ex leader degli Avengers Galattici ad una dimensione diversa dal solito: sul nostro pianeta, il personaggio può collaborare con più facilità con i supereroi dell'MCU, presupponendo che possa avere la parte più attiva di tutti all'interno del piano cinematografico e seriale di Kevin Feige. Tra un possibile film dedicato, una serie televisiva indipendente o qualche apparizione sporadica nei prossimi lungometraggi corali del mondo supereroistico Marvel, le teorie si sprecano, ma la certezza di vederlo nuovamente non è sicuramente da mettere in discussione.
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La squadra di Rocket sarà al centro dell'MCU?
Veniamo infine al passaggio di testimoni della pellicola che segna la nascita, nella mid credits del cinecomic, del nuovo gruppo dei Guardiani della Galassia, capeggiato da Rocket (Bradley Cooper) e composto da Adam Warlock (Will Poulter), Kraglin (Sean Gunn), Groot(in una versione gigantesca che è per l'appunto dissimile dall'aspetto adulto del padre che abbiamo visto in Guardiani della Galassia), la giovane Phyla-Vell (che ha un ruolo molto importante nei fumetti), Blurp e Cosmo (Maria Bakalova). Tale scena pone le basi, potenzialmente, per delle nuove avventure alternative dei Guardiani della Galassia, con un team tutto nuovo pronto a difendere lo spazio. Ora, per quanto sia affascinante e curiosa l'idea di vedere questa squadra in azione, non abbiamo l'assoluta sicurezza che questi personaggi saranno centrali nell'MCU. Sicuramente, al di là di tutto, è una possibilità da tenere in considerazione, pensando al prossimo film sui Vendicatori di stampo corale sulla tabella di marcia, ovvero Avengers: The Kang Dynasty, che dovrebbe arrivare nel maggio 2025 nelle sale di tutto il mondo.
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L'ipotesi Special in mancanza di Gunn
Mettendo per un attimo da parte questa soluzione, che, ripetiamo, è pura e semplice ipotesi in quanto non è stata confermata ufficialmente da nessuno, proviamo anche a suggerire uno scenario alternativo in cui i nuovi Guardiani della Galassia potrebbero non essere centrali all'interno dell'MCU. Una cosa è certa (e Pom Klementieff l'aveva già messo in evidenza): con l'addio di James Gunn, sarà difficile trovare qualche altro autore che abbia la stessa attenzione e intelligenza nel proseguire quanto costruito dal film-maker americano e, proprio per questo motivo, per evitare possibili rischi qualitativi, un'idea dei Marvel Studios potrebbe essere quella di dedicare alla nuova squadra uno speciale mediometraggio (sulla falsariga dell'Holiday Special magari) o qualche cameo sparso nelle pellicole successive. In questo modo, tra l'altro, non si incapperebbe in nessun confronto con la filosofia artistica di James Gunn perché si tratterebbe di prodotti fin troppo secondari. Sta quindi ai Marvel Studios scegliere se rischiare una possibile comparazione con questa trilogia o tentare una via forse meno impegnativa.