Sarà perché deve far fronte all'addio di Ellen Pompeo come personaggio regolare (ma tornerà nel finale di stagione), sarà perché a breve dirà addio anche alla sua sorellastra Maggie, ma Grey's Anatomy nella seconda metà della diciannovesima stagione (è già stato rinnovato per una ventesima) deve sparare tutte le cartucce possibili per tenere il pubblico incollato allo schermo. L'ultima idea arriva - come spesso è capitato in passato nel medical drama disponibile in Italia ogni mercoledì su Disney+ - dall'attualità, soprattutto quella statunitense che con l'amministrazione Trump ha visto un ritorno al passato piuttosto che uno sguardo al futuro per quanto riguarda molti aspetti, tra cui la medicina. Tutto ciò non poteva che accadere col ritorno di Kate Walsh (che già avevamo salutato a proposito di questo argomento nella scorsa stagione, e ora si ripresenta veramente centrale), rendendola protagonista di una doppia puntata al cardiopalma.
Dalla realtà...
Nel giugno 2022, con una sentenza divenuta presto storica (in negativo) la Corte Suprema, ovvero il massimo organo operante in tal senso oltreoceano, ha annullato il diritto all'aborto negli Stati Uniti, ribaltando la storica sentenza Roe vs Wade. Quindi ogni Stato si è guadagnato da quel momento l'autorità giuridica e legale di decidere "ognun per sé": ciò ha portato gli stati democratici a continuare a permettere la pratica di interruzione di gravidanza, oppure adottarla con alcune restrizioni, mentre negli stati repubblicani c'è stata una veloce escalation verso la vera e propria abolizione. Una situazione insostenibile per molte donne che si trovano a dover fare la scelta più difficile della loro vita, non avendo così alcun tipo di supporto (psicologico, emotivo e medico oltre che legale).
Spesso addirittura si trovano costrette a volte a "fare da sé" o attraversare gli Stati per trovare medici disposti ad aiutarle. Questo aveva portato nella serie Miranda (Chandra Wilson) non solo a creare la clinica dedicata alla propria defunta madre per aiutare e sensibilizzare non solo le pazienti ma anche gli stessi specializzandi e medici da formare professionalmente in questo senso. Inoltre aveva creato uno speciale furgone-ambulanza con cui Addison poteva girare per il Paese cercando di aiutare più donne possibili, anche solo per un consulto o un controllo, a cui molte non si recano più per semplice paura.
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... allo schermo
Ritroviamo così la Addison di Kate Walsh più disillusa che mai nel doppio episodio speciale che va a concludersi questo mercoledì su Disney+, diretto per l'occasione dalle star dello show Kim Raver e Kevin McKidd (Teddy e Owen). Questo perché è oramai attaccata continuamente tanto online quanto di persona, essendo un chirurgo neonatale come sappiamo molto famoso nella finzione televisiva e per questo divenuta volto di una campagna che molti cittadini sostenitori di quella sentenza non approvano. Così un gruppo di specializzandi che viene da fuori - tra cui proprio una ragazza incinta - cerca di imparare il più possibile insieme ai nuovi protagonisti che abbiamo conosciuto all'inizio di questa diciannovesima stagione e rimane coinvolto in un incidente da parte di protestanti fuori il Grey Sloan Memorial insieme alla stessa Addison.
La seconda parte della doppia puntata speciale - che ricorda i maxi disastri di un tempo e la scrittura che ha fatto la fortuna del medical drama, oggi il più longevo e seguito della tv - rivelerà il destino dei personaggi, incluso quello amatissimo dai fan interpretato Kate Walsh. L'attrice si vede come abbia messo anima e corpo in questo ritorno, per raccontare l'escalation di violenza nel Paese attraverso il punto di vista e gli occhi di un medico donna. Sicuramente un episodio carico di girl power, a partire dal nuovo capo dell'ospedale Teddy che gestirà la situazione con grande tatto e consapevolezza. L'occasione è stata perfetta anche per far ritrovare a confrontarsi Addison e Amelia (Caterina Scorsone), come sappiamo il personaggio che più ha condiviso con lei la scena nello spin-off Private Practice: le due donne hanno potuto così, con un'interpretazione coinvolgente ed emozionante, parlare della propria storia attraverso quella delle loro pazienti. Per provare a sensibilizzare il pubblico (soprattutto statunitense), ancora una volta, su un argomento di estrema attualità e provare a cambiare le sorti (almeno idealmente) di una situazione sempre più (difficilmente) sostenibile.