Più di quarant'anni per un film che è un simbolo di un'intera generazione. Grease non è solo un musical di successo, non è solo la consacrazione di John Travolta e di Olivia Newton-John, ma un vero e proprio classico che, semplicemente, non stanca mai. La storia di Danny e Sandy, così innamorati ma anche così diversi (all'apparenza) è una storia che riesce ad appassionare vecchie e nuove generazioni. Un film sempreverde come lo sono le canzoni e che, proprio grazie a questa popolarità inesauribile, ha persino dato vita ad alcune leggende metropolitane. Sì, perché nonostante il significato del finale sia chiaro e può portare con sé anche una leggera dose di malinconia, c'è anche chi ha interpretato le ultime immagini del film con un'assurda teoria macabra, sicuramente inesatta ma decisamente affascinante.
"Love is a many-splendored thing"
Le onde del mare, il clima estivo e un coro, che sulle note della celebre canzone americana, canta "L'amore è una cosa meravigliosa" mentre facciamo la conoscenza dei due protagonisti del film: Danny (John Travolta) e Sandy (Olivia Newton-John) intenti a vivere la loro splendida estate insieme, in riva al mare. Immagini che danno fin da subito vita a un gioco di richiami e riferimenti con l'omonimo film di Henry King, del 1955, che rappresenta in locandina proprio una coppia di innamorati simili, ma anche con il riferimento più aulico della canzone. Il brano americano portato al successo da Frank Sinatra è basato sull'aria di un'opera lirica, Madama Butterfly, dal titolo Un bel dì vedremo (anche se il titolo potrebbe non farvi scattare nessuna scintilla, sicuramente l'avrete sentita almeno una volta nella vita) e il cui testo è un racconto di speranza e fiducia da parte della protagonista di ritrovare l'amore della sua vita. Appare, quindi, coerente l'utilizzo della stessa musica proprio nel prologo di Grease, poco prima dei titoli di testa e della musica disco, quando assistiamo alla separazione tra Sandy e Danny: la prima, sapendo di tornare in Australia, vede quell'ultima giornata come la fine della loro storia; Danny, invece, più ottimista, la considera il principio. Proprio questi primi minuti di film saranno poi raccontati attraverso una canzone (che, lo ricordiamo, nei musical è il mezzo più puro, interiore e sincero possibile), la famosa Summer Nights, dai due protagonisti.
"Greased Lightnin'"
È il titolo della canzone che Danny canta insieme ai suoi T-Boys nell'officina per dare un nuovo look molto aggressivo alla vecchia automobile usata, ma che è anche metafora del senso della storia, allo stesso tempo il problema e la soluzione. Perché quella famosa "brillantina" del titolo del film è la maschera che i personaggi indossano per coprire la loro identità e trasformarsi in Greasers, i giovani - perlopiù teppisti - appartenenti alla subcultura della classe operaia di quegli anni. Per Danny la brillantina ai capelli è il suo status di sex symbol, di donnaiolo alla moda e cool, stimato dai suoi coetanei. È semplicemente una facciata perché sappiamo che oltre ad essere un ragazzo molto più sensibile di quanto dia a vedere (e proprio il suo alter ego sarà il più grosso ostacolo per costruire un legame più duraturo con Sandy) è anche un talentuoso ballerino quanto un pessimo sportivo. Non ha la physique du role per essere un duro, Danny: incapace a palleggiare, a lottare e persino a saltare gli ostacoli. Si direbbe un perfetto imbranato che recita costantemente una parte. Sandy, invece, rimane la santarellina che, a inizio film, viene persino presa in giro per la sua ingenuità e la sua innocenza da parte delle Pink Ladies (la canzone Look at me, I'm Sandra Dee è indicativa in questo senso). Anche se in maniera diversa da Danny è allo stesso modo una bambina che deve ancora imparare a crescere. È, infatti, verso la fine del film che si rende conto che è necessario un cambiamento, seppur d'immagine: Sandra Dee deve andarsene e dare vita alla nuova Sally.
"We go together"
Non c'è finale di film più noto di quello di Grease. Sandy si presenta, nel giorno del diploma, con un look da greaser, abbandonando quella facciata acqua e sapone che avrebbe continuamente allontanato Danny. E nel frattempo, proprio lo stesso Danny, ha spinto sé stesso al cambiamento, attraverso lo stesso percorso di crescita e maturazione della propria identità. Alla festa del diploma si presenta, infatti, vestito in maniera diversa rispetto al resto del film per creare un nuovo legame con Sandy. D'altronde, ormai, alla fine del film l'abbiamo capito: il look che i personaggi portano è solo una semplice apparenza (non fanno eccezione i co-protagonisti del film e le loro storie). È così che anche se Sandy fa letteralmente impazzire ed "elettrizzare" Danny con quel vestito nero, questo non denota un suo cambiamento interiore. È tutta apparenza, sembra dirci il film, in realtà i giovani sono diversi da quello che sembrano e sono loro a comprenderlo per primi, proprio nel giorno del diploma. Un giorno che sancisce la fine della scuola, della compagnia, di una certa quotidianità ripetitiva composta anche da sfide senza senso (come la corsa con le auto) e scherzi ormai considerati infantili. Prendere il diploma di maturità, non a caso, significa crescere. E la canzone, con quella coralità e quel ritmo rock and roll, sancisce definitivamente l'addio alle loro vecchie identità costruite, ai loro ruoli di facciata. Finalmente, possono essere realmente sé stessi.
Grease: che fine hanno fatto i protagonisti?
L'assurda teoria macabra e il sapore malinconico del finale
C'è un'interpretazione legata al finale del film, che recentemente ha preso sempre più piede soprattutto tra gli appassionati online. In questa ben più drammatica e folle teoria di Grease, l'intero film sarebbe in realtà una proiezione mentale di Sandy in punto di morte. L'ultima inquadratura, con l'auto che letteralmente prende il volo, simboleggerebbe l'ascesa di Sandy al Paradiso. Insomma, secondo questi fan Danny non è riuscito a salvare Sandy dalle onde del mare (come viene raccontato invece in Summer Nights) o addirittura il suo addio a Sandra Dee, dopo la corsa in auto di Danny sarebbe da prendere alla lettera e presupporrebbe il suicidio da parte della protagonista. Se rimane affascinante e capace di dare al musical una dimensione più onirica e coerente col genere (il musical è, di norma, il genere narrativo più legato ai sogni e ai desideri e, di conseguenza, al cinema stesso), non possiamo considerare questa teoria come un'interpretazione corretta, anche se, a ben vedere, permane un senso di malinconia nelle ultime sequenze del film. Al di là del lieto fine tra Danny e Sandy e al di là dell'allegria della canzone cantata, il finale di Grease racchiude la fine di un'era. I ragazzi si promettono amicizia eterna, ma noi spettatori, che abbiamo già provato sulla nostra stessa pelle quei momenti, non possiamo fare a meno di sapere la verità e cioè che, forse, ognuno prenderà una strada diversa. Non a caso, il film uscito nel 1978, si inserisce perfettamente in quel filone di film nostalgici (come il ben più drammatico American Graffiti) che guardano ai due decenni precedenti e alla nostalgia della giovinezza.
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