The Lady Vanished (da The Lady Vanishes, pellicola del 1938 di Alfred Hitchcock) ruota intorno a tre vicende fondamentali: il travagliato rapporto tra Chuck e la madre ritrovata dopo anni, Jenny e Damien nei guai dopo essere stati scoperti in possesso di droga da Lily, e l'interminabile riavvicinamento tra Dan (o quel che rimane del suo personaggio) e l' insopportabile Vanessa.
La puntata non spicca in quanto a divertimento e originalità, questo è certo, ma riesce comunque in parte a coinvolgere grazie al capitolo inerente la famiglia Bass. Giunti a un punto ormai critico in questa terza stagione di Gossip Girl, basterebbe semplicemente elencare, in totale sincerità, quali elementi convincono e quali invece no, e apportare adeguate migliorie narrative laddove necessarie, per risollevare le sorti della serie.
La regia affidata all'attore Andrew McCarthy (il Joe Bennet di Lipstick Jungle ma anche, tra i tanti, il protagonista di Weekend con il morto, famosa commedia degli anni Novanta), non eccede particolarmente né presenta notevoli peculiarità e scorre discretamente per tutti i quaranta minuti.
Stephanie Savage, alla sceneggiatura, sembra voler chiudere brevemente la vicenda di Elizabeth Bass e suo figlio, giungendo almeno in apparenza a una conclusione: grazie all'intervento di Serena, infatti, che insistente fino all'esasperazione induce la donna ad avere un confronto con Chuck dopo vent'anni, i due finalmente si ritrovano e attraverso una chiacchierata risolutrice, si convincono a ricominciare daccapo.
L'augurio è che, la ritrovata serenità di Chuck elimini finalmente quel velo di malinconia posatosi su di lui e che rischiava di minare la sua storia con Blair. La parentesi dedicata a Serena e il parallelismo tra il suo rapporto col padre e quello di Chuck con la madre, probabilmente si esaurirà con altrettanta velocità, e la sua estenuante ricerca di Mister Van Der Woodsen a breve avrà finalmente un epilogo.
Il fatto che i fan si siano annoiati durante la parte riguardante Dan e Vanessa (che occupa buona parte delle scene dell'episodio), non ci sembra poi così strano: la loro relazione, oltre a essere prevedibile e scontata, dimostra di non avere nulla da raccontare e il continuo e inspiegabile tira e molla tra i due, non fa altro che contribuire a rendere la vicenda ancora meno appetibile per chi segue il telefilm.
Del Dan Humphrey che conoscevamo, e che vantava un'ottima schiera di fan, non c'è più l'ombra: ciò che resta di lui è solo un personaggio anonimo e piatto, privo di personalità e incapace di suscitare interesse o curiosità, totalmente in balìa di un'odiosa Vanessa, ostile e incoerente in ogni atteggiamento.
Il loro legame, che vorrebbe eguagliare quello tra Dawson e Joy in Dawson's Creek, probabilmente potrebbe anche esaurirsi tra le quattro mura dell'università e nessuno ne sentirebbe la mancanza: la storia annoia e non dà alcun segno di un futuro miglioramento.
E intanto il padre Rufus è ai ferri corti con Lily, per un motivo futile e inspiegabile, soprattutto se si considera che hanno aspettato ben vent' anni per sposarsi, tenendo gli spettatori sulle spine per quasi quaranta episodi prima di legarsi l'un l'altro: sono gli unici due personaggi che dovrebbero comportarsi da adulti, e invece falliscono miseramente, e l'indizio di un presunto tradimento di Rufus spuntato fuori senza alcuna ragione, non fa che peggiorare una situazione già di per sé poco convincente. Per gli Humphrey, però, i problemi non terminano qui, e chi conosce bene little J, lo sa: fuggita di casa lo scorso anno, non soddisfatta, decide di ripetersi anche in questa serie per inseguire l'impossibile relazione con Damien e darsi allo spaccio incondizionato di droga e medicinali.
Se già quindi ci veniva spontaneo domandarci perché il figlio di un monarca del Belgio dovesse procacciarsi denaro vendendo ecstasy a Manhattan, con questa decisione di Jenny i nostri dubbi non fanno altro che aumentare e avvalorare la tesi di una totale irrazionalità da parte degli autori.
Perché a sedici anni la piccola Humphrey non va più la scuola?
Perché non la vediamo frequentare la Constance, dopo averci annoiato coi suoi continui tentativi di inserirsi e insinuarsi come regina indiscussa delle mean girls al posto di Blair?
Le storie intricate in cui viene coinvolta perdono di credibilità a ogni puntata e le vicissitudini associate al suo personaggio non risultano credibili neanche se pensate nel contesto di una stagione incoerente come questa.
A differenza di suo fratello, però, almeno riesce a divertire, e smessi i panni della punk, con trucco pesante e capigliatura fuori controllo, almeno la sua fuga contribuisce a mettere un po' di carne al fuoco in mancanza d'altro, stimolando lo spettatore a guardare cosa succederà, seppur solo per poi poter criticare gli sviluppi che ne scaturiranno.
Il problema basilare, a nostro parere, è uno soltanto: la serie cui stiamo assistendo da qualche episodio a questa parte, non è più quella originaria.
Il Gossip Girl ambientato nell'Upper East Side, è il caso di ammetterlo, non esiste più: ci ritroviamo davanti a un nuovo telefilm, che andrebbe ribattezzato Gossip Girl NYU, poiché privo degli stilemi che caratterizzarono e resero famosa la serie originale.
Non c'è più la blogger protagonista di tutti gli intrecci raccontati, se non per qualche frase in rima gettata lì ogni tanto; non ci sono più i pettegolezzi da un cellulare all'altro, niente più segreti e tradimenti, né gossip di buona qualità.
Anche i personaggi secondari, quelli che facevano da contorno da tre stagioni a questa parte e che riempivano i vuoti creati dai protagonisti principali, sono evaporati nel nulla, senza lasciare traccia alcuna e senza un motivo comprensibile.
Qualche esempio? Eleanor Waldorf e il nuovo marito Cyrus, che sembrava dovesse ricoprire un ruolo fondamentale nella vita di Blair; Eric Van Der Woodsen, tanto amico di Jenny e affezionato alla sorella Serena, ora scomparso misteriosamente e non tirato più in causa; o le mean girls e i vari amanti di Serena dileguati come se nulla fosse, e potremmo continuare così all'infinito.
Non erano certo personaggi principali, questo è ovvio, ma farli sparire per poi rispolverarli all'improvviso e senza spiegazioni, sicuramente non gioverà alla discontinuità narrativa di cui è vittima la serie da ormai troppi episodi.
In una situazione allarmante come questa, come si può pensare di portare avanti Gossip Girl per un'altra stagione?