Immagini in bianco e nero, in perfetto stile noir, popolano i sogni turbolenti di Chuck, e danno il via al diciottesimo episodio di Gossip Girl. Blair in pericolo e con indosso l'abito regalatole dal perfido Jack, popola l'universo onirico del giovane, che neanche nella dimensione parallela a quella reale riesce a proteggere la sua amata.
The Unblairable Lightness of Being rappresenta il definitivo punto di rottura nella coppia più amata della serie: a nulla servono infatti i tentativi di Chuck di riconquistare la fiducia e il rispetto di Blair.
L'aver assecondato, seppure non del tutto, le richieste di Jack Bass per salvare Chuck dalla rovina e la consapevolezza che se fosse stato necessario avrebbe fatto quel passo in più dal quale non sarebbe potuta tornare indietro, gettano Blair nello sconforto totale e la costringono a mettersi in discussione.
Questo esame di coscienza va inevitabilmente a discapito di Chuck, e, dopo una lunga e attenta riflessione, la ragazza capisce che solo in un modo potrà finalmente espiare tutti i peccati e i sensi di colpa: ricominciando da sé stessa, senza più lasciarsi travolgere e condizionare dall'uomo che ha sempre amato.
L'ambientazione della puntata, accennata già nel titolo, The Unbearable Lightness of Being, storia d'amore tormentata scritta da Milan Kundera e ambientata nella Praga comunista degli anni Sessanta, richiama fortemente usi e costumi dell'Europa dell'Est, da cui provengono i due protagonisti indiscussi dell'episodio, Dorota (Zuzanna Szadkowski) e Vanya (Aaron Schwartz).
Il ricevimento diventa così il palcoscenico su cui nascono, s'intrecciano e giungono alla fine le storie d'amore dei protagonisti: mentre la coppia di novelli sposi commuove ed emoziona gli invitati tra un ballo, una promessa d'amore e un siparietto comico, Chuck e Blair si lasciano trascinare alla deriva e Serena e Nate iniziano gradualmente ad allontanarsi, complice la perfidia della piccola Jenny.
Il gradito ritorno di Carter Baizen (Sebastian Stan) getta scompiglio sulla passionale coppia ora in rotta di collisione, soprattutto a causa degli infimi tranelli architetta da little J ai danni della sorellastra.
Mentre la bionda Van der Woodsen continua nella disperata ricerca di suo padre con l'aiuto proprio di Carter e all'insaputa di Nate, la più giovane di casa Humphrey non esita a mettere zizzania tra i due, nonostante le continue ramanzine del saggio Eric.
Nonostante noi ci fossimo accorti già da un po' che Nate non fosse proprio una cima di intelligenza e che fosse incline al fascino di Jenny, lo stesso non sembra aver fatto Serena.
Per non compromettere il loro rapporto, prima di recarsi dal padre, decide così di allontanare definitivamente l'affascinante Carter dalla sua vita, e tentare di rintracciare Nate al telefono per spiegargli la situazione prima che un piccolo fraintendimento distrugga tutto ciò che hanno costruito fino a ora. A intercettare la chiamata, inutile dirlo, Jenny, che, nonostante la promessa di riferire il messaggio a Nate, pugnala invece Serena alle spalle omettendo senza riserve la telefonata.
Questa purtroppo non è l'unica brutta sorpresa ad attendere Serena, giunta dinnanzi la porta dell'albergo di Palm Beach dove è ospite suo padre, e dove ad accoglierla trova una persona inaspettata: la madre Lily!
Questo incontro avvalora ancora di più la tesi secondo la quale, colta da una grave malattia, Lily si sia rifugiata dall'ex marito, nonché famoso dottore, per trovare forse una cura.
Dal suo loft a Brooklyn, intanto, Rufus cerca disperatamente di rintracciarla...
A guidare le redini di questa divertente e appassionante puntata, Janice Cook Leonard (One Tree Hill) alla regia, e Jeanne Leitenberg alla sceneggiatura, complici di aver permesso alla serie di raggiungere, dopo molto tempo, i quasi due milioni di spettatori.
Porte aperte quindi a nuovi emozionanti colpi di scena, in una puntata che conferma le potenzialità della serie e l'ottimo salto di qualità compiuto da Gossip Girl, sulla via della redenzione dopo quasi un'intera stagione deludente.