Mentre sugli schermi nostrani e oltreoceano impazza il revival - uno dei più sensati e lucidi degli ultimi anni - ecco che ridendo e scherzando compie 10 anni (10!) il finale di serie di Gossip Girl, il teen drama simbolo della pre-generazione Z attualmente disponibile su Netflix (il reboot su Sky/NOW). Siamo ufficialmente vecchi. Non è solo la serie ad aver lasciato un'eredità - litigate epocali, teenager con troppi soldi e immersi nel lusso, personaggi iconici, lezioni di stile, scene instant cult, tradimenti e colpi di scena, il mystery di fondo - ma anche quell'epilogo. Vediamo allora per punti cosa ci lascia dopo 10 anni il finale di Gossip Girl.
Chi è Gossip Girl?
Questa è la domanda che fin dal pilot ha abbracciato la serie e i suoi fan, così come i romanzi da cui è tratta, scritti da Cecily von Ziegesar in maniera semi-autobiografica. L'idea così moderna e stuzzicante e allo stesso tempo così moralmente sbagliata di una blogger sotto mentite spoglie che fosse "la sola e unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell'élite di Manhattan". I panni sporchi si lavavano su internet e sugli smartphone in un'era Pre-Instagram e TikTok e pre-influencer. Gli adattatori Josh Schwartz e Stephanie Savage dopo The O.C., erano riusciti ad anticipare i tempi sull'influenza che la tecnologia e i social media avrebbero avuto sulla Generazione Z ancora da venire. Così come il linguaggio all'ultima battuta e gioco di parole fin dai titoli degli episodi, che richiamavano sempre il nome di un film... riadattato e "storpiato" con il tema della puntata. La rivelazione finale di chi ci fosse dietro Gossip Girl quasi non pensavamo sarebbe arrivata dopo 6 stagioni e 121 episodi - uno di quei misteri di cui magari col tempo ci si dimentica anche se era tornato in voga proprio nella quinta stagione - e con cui invece gli autori hanno voluto chiudere il cerchio, andando a ricostruire gli indizi disseminati lungo i sei anni dello show (con qualche incongruenza, a detta di molti).
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Instant Cult
A proposito di cult adolescenziali e teen drama storici Gossip Girl è diventato praticamente subito un instant cult per le sue caratteristiche chiaramente sopra le righe, fin dalle prime scene e quell'arrivo di Serena van der Woodsen alla Grand Central e i pranzi-appostamenti di Blair Waldorf con le sue sottoposte sui gradini del MET. Lo stesso MET dove Blake Lively è tornata quest'anno per il Gala con un vestito-con-colpo-di-scena che ha impressionato e ammaliato tutti, perfino il marito Ryan Reynolds. Un teen drama cult social che ha saputo fare molta auto-ironia da un certo punto in poi, sui propri pregi come sui propri difetti. La testimonianza ultima è arrivata proprio nel series finale con il mostrare Kristen Bell (voce storica fuoricampo di Gossip Girl, anche nel revival) e l'ex star di The O.C. Rachel Bilson in una sorta di adattamento del romanzo di Dan Humprhey (Penn Badgley, ora indiscusso protagonista di YOU su Netflix). Josh Schwartz ha giocato con il proprio universo e strizzato l'occhio agli spettatori. Allo stesso tempo, pur essendo uno show che ha sicuramente precorso i tempi e le mode (i cerchietti di Blair, il cuore di Chuck nella spilla vicino al suo) è stato chiaramente pre-cancel culture e oggi non sarebbe realizzabile (ci ha pensato il reboot attualizzato).
L'identità di un canale
Il serial è andato in onda per sei stagioni su The CW, rappresentandone bene l'identità, e ha coinciso con la sua nascita dalla fusione di The WB e UPN, per proporre teen drama più vicini all'attualità e alle generazioni solo apparentemente più frivole e superficiali. Un'identità che ora, con il cambio della dirigenza del canale, la chiusura di molte serie storiche e l'approccio più reality, sembra stia per salutare quel mood gossipparo che proprio questa serie, insieme ad altre, gli aveva dato. Senza di lei, non ci sarebbe mai stata la spinta per adattare altre serie teen da romanzi per ragazzi con il mystery come elemento principale a condire e ibridare la trama più tipicamente di formazione. Su tutte, Pretty Little Liars.
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Che fine hanno fatto gli attori?
Il finale di serie di Gossip Girl ci ha lasciato in eredità anche i suoi giovani interpreti, letteralmente lanciati nel firmamento televisivo e cinematografico dalla serie. Oltre ai già citati Lively, che ha continuato la carriera al cinema lavorando con Ben Affleck in The Town, Woody Allen in Café Society, e ancora Adaline, Paradise Beach, Un piccolo favore e Badgley, che continua ad interpretare scrittori tormentati, anche altri si sono fatti strada. Leighton Meester, la Queen dell'Upper East Side Blair Waldorf, ha sposato nella realtà Adam Brody, ovvero l'unico e inimitabile Seth Cohen di The O.C., in un cross-over senza precedenti, e abbiamo continuato a vederla in tv nelle comedy Making History, Single Parents (dove ha recitato proprio accanto a Brody) e How I Met Your Father. Per quanto riguarda i rampolli dell'élite newyorchese, Chace Crawford aka Nate Archibald è ora tra i protagonisti del cult Prime Video The Boys nei panni di Abisso, che prende in giro le fattezze e i poteri di Aquaman, mentre Ed Westwick che ha interpretato l'amato-odiato Chuck Bass, oltre ad alcune controversie personali, ha continuato anche lui in tv con Wicked City, Snatch tratta dal film di Guy Ritchie, White Gold e anche come cantante della band indie da lui fondata, The Filthy Youth.
Taylor Momsen, alias la "piccola" sorellina di Dan, Jenny, che ne combinerà di tutti i colori, attratta da quel mondo sfarzoso che il fratello odia, si è ritirata dalla recitazione proprio in contemporanea con il suo addio alla serie (per poi tornare nel series finale) dedicandosi completamente alla carriera musicale come fondatrice e cantante del gruppo rock The Pretty Reckless. Jessica Szohr, la migliore amica e poi anche qualcosa di più di Dan, Vanessa Abrams, ha continuato con comparsate in tv e al cinema. Così come gli adulti "veterani" Kelly Rutherford e Matthew Settle, che per molti rimarranno la coppia Lily e Rufus, nonostante nel finale stiano con altre persone e siano felici.
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New York, I Love You
A proposito di titoli degli episodi riaddatati e "storpiati" dai film, il finale non fa eccezione, New York, I Love You XOXO. La Grande Mela trasuda da tutti i pori nello show (per la cronaca Lively ha recitato anche nel film collettivo guarda un po'). Una città cosmopolita che è stata vera protagonista e ha ammantato tutte le puntate fino al gran finale. Non solo per le location già citate, ma anche per l'atmosfera assolutamente unica e irripetibile dell'aver girato dal vivo nella City e aver fatto propria la frase di Gossip Girl "spotted" che poteva valere anche per gli attori beccati sul set in giro per la città da parte dei fan.