Al suo esordio su Sky, nel 2014, pochi immaginavano che Gomorra - La Serie sarebbe diventata nel giro di pochi episodi un fenomeno seriale alla portata di quelli americani e che tutti i personaggi principali sarebbero entrati così rapidamente nell'immaginario collettivo. Anche se Sky aveva già messo a segno un importante successo seriale come Romanzo criminale, un serial quasi interamente recitato in napoletano stretto era davvero una scommessa sotto molti punti di vista.
Ispirato in parte all'omonimo saggio di Roberto Saviano, e ricalcato sugli eventi della Prima Faida di Scampia (che insanguinò le strade della 167 per quattro lunghi mesi, tra il 2004 e il 2005) Gomorra illustra in maniera efficace (e in questo caso in forma di fiction) le dinamiche che si muovono attorno ad uno dei clan camorristici più influenti di Scampia, i Savastano. In modo particolare, mentre seguiamo le loro vicissitudini, e quelle dei loro affiliati e fedelissimi, ma anche dei loro rivali e nemici, scopriamo come si muovono e fin dove riescono ad arrivare i tentacoli di un'organizzazione criminale così potente. E' un racconto avvincente e i suoi personaggi principali, piaccia o no, esercitano un certo fascino sugli spettatori.
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E poi, nel giro di pochi episodi Gomorra ci ha regalato alcune sequenze davvero memorabili, che si sono fissate nella memoria dei fan.
Abbiamo scelto quelle dall'impatto più forte, che si trattasse di dialoghi indimenticabili, di omicidi efferati, di sequenze cariche di suspense o semplicemente di scene che rendessero in maniera efficace la personalità dei protagonisti.
Attenzione però, dal prossimo paragrafo in poi troverete spoiler sulla prima stagione della serie.
Ep. 1x2 - Ti fidi di me? - "Bevi, bevi..."
Per i Savastano è un momento di grande incertezza e quando Pietro (Fortunato Cerlino) scopre che Ciro gli ha mentito sul primo omicidio di suo figlio, la sua reazione iniziale non lascia immaginare quello che sta per fare. Probabilmente non è la scena più dura di Gomorra, ma sicuramente è una di quelle con le quali la serie dimostra al pubblico che non sarà sempre facile da mandare giù, come un sorso di prosecco. La battuta con la quale Don Pietro esorta Ciro a bere la sua urina in un calice, dopo aver riempito il bicchiere sotto lo sguardo apparentemente indifferente di tutti, in una discoteca, è diventata una delle più iconiche della serie, e anche una delle più parodiate. Nonostante Ciro mandi giù il calice in tre sorsi esitanti, si inizia ad intuire che la sua fedeltà ai Savastano può essere messa in discussione in qualsiasi momento dai propri interessi personali.
Bevilo! Tutto! Famme capi' se me pozz' fida' e te! Se si' sul' un' ca racconta strunzat' o se mio figlio e i miei affari 'e pozz' mettere 'mman' a te!
Ep. 1x5 - Il ruggito della leonessa - il "suicidio" di Musi
Nel quinto episodio, e in particolare con il confronto serrato tra Imma (Maria Pia Calzone) e Franco Musi (Antonio Zavatteri), che si conclude con la sequenza cupa e ben fotografata del suicidio del commercialista, che ci rendiamo conto di cosa è capace la moglie del boss, e di quanto possano essere diversi i suoi metodi (e i suoi interessi) rispetto agli uomini del clan. Quando Imma scopre che Musi ha sottratto fondi al clan e in più rischia di complicare la loro situazione, non gli lascia alcuna scelta che togliersi la vita dopo aver intestato tutto a sua moglie, che poi restituirà tutto ai Savastano. La cena con Musi e soprattutto la sequenza del suicidio, durante la festa di compleanno di sua figlia, e le sue ultime parole, sono da brividi. Più che ruggire come suggerisce il titolo dell'episodio, la leonessa dimostra di sapere come muoversi in una fase difficile per la sua famiglia, e soprattutto dimostra una lucidità tale che le permette di uccidere e risolvere una situazione scomoda senza sporcarsi le mani.
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Ep. 1x6 - Roulette spagnola - La trattativa con Eremenko
Quando Ciro decide di incontrare Salvatore Conte in Spagna (dove il boss si è rifugiato dopo che i contrasti tra lui e il clan Savastano si erano fatti più pericolosi) probabilmente non immagina ciò a cui sta per andare incontro. Sa che Conte è un osso duro e infatti, come previsto, non intende appianare la situazione con facilità e infatti gli promette che farà pace con i Savastano solo se accetterà di negoziare al posto suo con Vitaly Eremenko, un boss russo con il quale ha rapporti molto tesi per una questione di "territorio". La scena della trattativa è quasi surreale, Ciro si ritrova in una stanza buia davanti ad Eremenko che è impegnato a valutare una partita di diamanti su un tavolo luminoso. Il bagliore che arriva dal basso rende i suoi occhi di ghiaccio quasi ciechi. Alla fine, davanti ad altre persone, tra cui anche alcune escort divertite e su di giri, Ciro sarà costretto a puntarsi una pistola alla tempia e premere il grilletto, se vorrà uscire (vivo o morto) dalla stanza. Ciro sopravviverà e noi avremo capito perché lo chiamano L'Immortale.
Ep. 1x7 - Imma contro tutti - la morte di una giovane "sposa"
Il settimo episodio mette in luce un'altra qualità di Imma, quella di sapersi conquistare la fiducia delle persone per coinvolgerle nell'organizzazione di una piazza di spaccio. Una di queste persone è Marta, una ragazza che si mette a disposizione di Imma dopo che lei ha fatto uccidere un usuraio che continuava ad avanzare pretese su un vecchio prestito fatto a suo padre, che era titolare di un negozio di abiti da sposa. Marta rinuncia persino a proseguire l'attività paterna e preferisce lavorare per Imma, e in un ruolo di grande responsabilità. La sequenza della sua morte, che la vede freddata da due sicari a volto coperto introdottisi nel negozio del padre, ormai chiuso da tempo, segna una fase decisiva per Imma, che ora dovrà far capire alla concorrenza che con lei non si scherza. L'immagine di Marta che fugge disperata in strada, con indosso un abito da sposa che stava provando davanti ad uno specchio, è una delle più drammatiche della serie.
Ep. 1x9 - Gelsomina Verde - La ragazza torturata
Le polemiche che avevano accompagnato l'inizio delle riprese di Gomorra, si riaccendono con la messa in onda del nono episodio che rievoca esplicitamente l'orrore dell'omicidio di Gelsomina Verde, una ragazza innocente e del tutto estranea ai clan che era stata torturata, uccisa e bruciata nel 2004.
Anche la vicenda di Marta prendeva spunto dalla cronaca (e da alcune pagine del libro di Saviano) ma la fine di Gelsomina evidentemente è una ferita ancora aperta e non basta che la macchina da presa si allontani gradualmente dalla ragazza e dal suo carnefice - in questo caso Ciro (Marco D'Amore), per il quale abbandoniamo drasticamente qualsiasi forma di empatia.
Ep. 1x10 - Ora facciamo i Conte - "Vien, vien a t' piglià 'o perdono"
Il decimo episodio si riallaccia direttamente al precedente e conclude la storia di Gelsomina e Danielino (Enzo Sacchettino). In questo caso però, la scena in cui Salvatore Conte (Marco Palvetti) raggiunge Daniele nella casa di campagna in cui si è nascosto è ormai diventata una delle più celebri della serie. Conte è riuscito a convincere Daniele ad incontrarlo grazie all'intercessione di Massimo (Domenico Balsamo), il suo autista, che è anche il fratello più grande del ragazzo. Daniele è terrorizzato, ma si avvicina a Conte che gli va incontro a braccia aperte perché Massimo gli ha detto che non ha nulla da temere, anche perché se Daniele ha sparato ad uno degli uomini di Conte è stata colpa di Ciro che gli ha dato l'incarico. E' un attimo: nel momento dell'abbraccio Conte gli spara alla tempia e subito dopo uccide anche Massimo, che cerca di fuggire. Per quanto sia una sequenza brutale - che rende l'idea di quanto possa essere spietato Conte - è diventata anche una delle più "virali", anche per via della battuta pronunciata dal boss.
È tutt' appost piccirill'! Tutt' appost! È fernut' tutt' cos'!
ep. 1x11 - Cento modi per uccidere - La tortura di Zecchinetta e il faccia a faccia tra Donna Imma e Ciro
Il penultimo episodio della prima stagione non risparmia nulla allo spettatore in termini di emozioni. Il ritmo è serrato, e l'incontro tra Ciro e la signora Savastano, che anticipa l'uscita di scena di lei, può essere considerato il vero finale della storia. Ma andiamo con ordine.
Abbiamo conosciuto i Savastano in un momento poco felice del loro regno, segnato da gravi incertezze che a questo punto sono diventate crepe profonde. Crepe nelle quali, una serpe come Ciro riesce a insinuarsi con facilità, avvelenando i rapporti tra i membri del clan, ma anche tra le nuove leve e i veterani e persino tra parenti stretti. Ciro fa credere a Genny che Zecchinetta (Massimiliano Rossi) stia già pianificando di passare dalla parte di Conte e Genny dà ordine di torturare e uccidere colui che era stato uno dei fedelissimi di suo padre. La sequenza della tortura di Zecchinetta è durissima, con suo figlio piccolo intrattenuto fuori al palazzo insieme ad altri bambini, mentre lui viene pestato a sangue nel bagno di casa sua.
Se nel momento della morte, la macchina da presa indugia sulla tortura di Zecchinetta, per Donna Imma mostra un certo riguardo che si riserverebbe ad una regina. Immacolata Savastano ormai ha scoperto tutto, sa che Ciro ha ucciso una ragazza di appena quindici anni e ha tradito tutti, ma gli chiede di incontrarlo per concedergli una possibilità di uscita. Il bar nel quale si incontrano è semivuoto, è domenica e c'è poca gente in giro. Il cielo sopra le Vele è color acciaio e Imma indossa un cappotto grigio con stampa leopardata quasi a voler ribadire la sua personalità felina, astuta e imperturbabile. Il confronto tra lei e Ciro è pacato, ma le parole tra i due sono affilate e dirette. Lei lo avverte che se non seguirà il suo consiglio, per lui e la sua famiglia non ci sarà più pace, lui le dichiara tutto il suo odio, l'unico sentimento al quale si è attaccato per sopravvivere. Qualche istante dopo, escono e prendono strade opposte, ma lei sarà uccisa da due sicari, mentre Ciro si allontana. Così esce di scena il personaggio più affascinante della serie, una donna che era stata individuata erroneamente come una madre fredda e anaffettiva, e che invece fa scelte estreme per di salvare il prestigio e il patrimonio della sua famiglia, e che in un momento difficile ha dimostrato fermezza e lucidità.
ep. 1x12 - Gli Immortali - Sipario!
Mentre Don Pietro ritrova la vitalità perduta (negli ultimi episodi aveva finto di stare talmente male da essere catatonico) ed evade dal carcere grazie all'aiuto di Malammore, altrove, davanti ad un piccolo palcoscenico affollato da bambini vestiti da angeli, tra cui la figlia di Ciro, sta per consumarsi l'atto finale. Appena Genny (Gennaro Esposito) entra in sala, gli spettatori si alzano in piedi come se fosse un'autorità. E' la seconda volta che lui e Ciro si incontrano dopo i funerali di Imma, e stavolta tra i due c'è solo il tempo di uno sguardo, ma nello scontro a fuoco è Gennaro a cadere sotto le pallottole di Ciro, mentre gli "angeli" si danno alla fuga. C'è un piccolo angelo che non ha le ali e non sa dove fuggire, ed è il più terrorizzato di tutti: è Diego, il bambino con il quale Genny aveva legato negli ultimi giorni, e che aveva portato con sé all'incontro, forse per avere una scusa per entrare nel piccolo teatro o per farsi scudo. Ciro non è da meno però, perché anche lui aveva portato sua figlia alla recita sapendo che aveva detto a tutti che avrebbe partecipato a quell'evento proprio per attirare Genny in trappola.
Diego, io ti insegnerò tutto, te faccio addiventa' nu grand' omm', però m'ea prometter' na cosa: nun t'ea fida' mai e nisciuno! Mai! Nemmen' e me!
Genny giace in una pozza di sangue e coriandoli d'oro, ma nonostante sia gravemente ferito riesce a muoversi e sappiamo che anche stavolta riuscirà a sopravvivere, anche se in una nuova versione, il Genny 3.0 che è stato annunciato prima dell'inizio della seconda stagione.
Ep. 2x1 - Vita mia - L'omicidio di Deborah
Nei giorni immediatamente successivi allo scontro a fuoco tra Ciro a Genny, Deborah (Pina Turco) è irrequieta e instabile. Teme per l'incolumità di sua figlia e non riesce a perdonare a suo marito il fatto di averle esposte volutamente ad una sparatoria. La sua diffidenza le costerà molto cara, perché dopo un ultimo tentativo di chiarimento, Ciro la uccide dopo aver cenato con lei in un ristorante sul mare. E' una scena brutale, e pur non avendo una grande forza visiva (almeno se paragonata ad altre morti più eclatanti) avrà un impatto decisivo sull'evoluzione di Ciro per tutta la seconda stagione (E d'altronde sarà così anche per altre figure femminili che affiancheranno i protagonisti, Nina, Patrizia e Azzurra).
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Ep. 2x3 - Mea Culpa - L'ultimo compleanno di Conte
La sequenza con la quale Salvatore Conte esce di scena è indubbiamente una delle più belle della seconda stagione, ma a dirla tutta è tutto il terzo episodio ad essere trascinante e di grande impatto visivo. Con Mea Culpa approfondiamo aspetti che già conoscevamo di Conte, come la sua devozione religiosa e la sua forte spiritualità, ma al tempo stesso scopriamo un segreto che metterlo in ridicolo e costargli tutto: la relazione con una cantante transessuale, Nina (Alessandra Langella). Non avevamo mai visto Conte in dolce compagnia, e neanche così innamorato e stregato dalla sua donna, una sensuale sirena canterina dai lunghi capelli corvini e la coda di paillettes. Lui finge di avere una storia con una delle sorelle di Nina e lei gli fa una sorpresa cantando alla sua festa di compleanno pur di stargli vicino, ma verrà insultata pesantemente da uno degli uomini di Conte, 'o Mulatto. E' la prima scena cult di questo episodio: Salvatore non ci vede più, e inchioda la mano di 'o Mulatto sul tavolo, mentre le grida di dolore di quest'ultimo spezzano la becera allegria della festa. Ma sarà proprio questa reazione istintiva a costargli la vita, la sera di Venerdì Santo, dopo una processione.
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Difficilmente ci toglieremo le immagini di questa scena dalla testa: la processione tra torce e candele, con i battenti incappucciati, tra cui Conte, che seguono due statue illuminate e portate in strada dalla folla. Conte con la camicia insanguinata dal supplizio che si è autoinflitto durante la funzione, e l'incontro con Ciro e due dei suoi uomini, 'o Mulatto e 'o Principe. Nel momento in cui sembra che Conte stia per far fuori l'Immortale, sarà 'o Mulatto a tagliargli la gola, proprio davanti ad un'immagine sacra.
C'e mai penzat' Cirù? 'O serpent, sta semp' c'a Maronn... e maie cu Gesù. Sul ess' sape chell ca s'adda fa': c'o per, 'o ten ferm n'terr... senza bisogno r'o scamazzà. E pur'i vulev fa' accussì cu te, ma i nun song' a Maronn, però...
Ep. 2x4 - Profumo di iena - Scianel, una passione ardente per i profumi
Il quarto episodio è quello in cui facciamo la conoscenza di Annalisa Magliocca, detta Scianel, la sorella di Zecchinetta. Bionda, appariscente nel modo di vestire e spietata, scaltra e istintiva. Sigaretta sempre accesa e giocatrice accanita d'azzardo. "Sai perché mi chiamano Scianel? Perché ne capisco di profumi" - dice impassibile ad un incauto rapinatore che le punta la pistola in faccia, durante una partita a poker - "e tu puzzi già di morto". Quando riesce a identificare il rapinatore lo fa pestare a sangue e poi tenta di bruciarlo vivo. Mentre le fiamme divorano le gambe del ragazzo, Scianel gli si avvicina per parlargli, e sembrerebbe quasi "materna" se non fosse che si sta divertendo come una pazza ad ucciderlo. Con suo sommo disappunto, Ciro mette fine al divertimento, ma qualche episodio dopo, lei avrà una scena cult memorabile.
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Ep. 2x5 - Occhi negli occhi - l'incontro tra Ciro e Genny
E' stata sicuramente una delle scene più attese della seconda stagione, ma chi si aspettava che nell'incontro tra Ciro e Genny - organizzatissimo, pianificato in ogni minimo dettaglio logistico e non - uno dei due ci avrebbe lasciati si sbagliava. Nel buio della stanza d'albergo di Trieste in cui avviene il loro incontro preliminare (e non "ufficiale") Genny mette in chiaro che ucciderlo sarebbe troppo semplice. Più avanti capiremo davvero cosa intende.
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Ep. 2x6 - 'O Track - il "blitz" notturno dei ragazzi del Vicolo
E' una sequenza avvincente, quella nella quale i ragazzi del Vicolo - guidati da 'o Track (Carmine Monaco) e praticamente sprovvisti di un arsenale decente - si appropriano della piazza di spaccio di Malammore, al culmine di una serie di disaccordi con i Savastano. I ragazzi sono ambiziosi e vorrebbero imporsi, ma invece si sentono esclusi da un mercato proficuo che arricchisce gli altri spacciatori. Il loro blitz notturno, potrebbe sembrare la scena di un'operazione di polizia o addirittura un golpe, e invece è solo la reazione di un gruppo di giovani malavitosi a condizioni che reputano inaccettabili. Da quando fanno irruzione nel palazzo, sfondando porte e usando la forza per sgombrarlo da tutti coloro che ci vivono e lavorano, è un crescendo di tensione fino alla fine: li seguiamo su per le scale illuminate dal neon e negli appartamenti, fino a quando sull'edificio non cala una quiete irreale e spaventosa.
Ep. 2x7 - Il Principe e il Nano - La pantera sul tetto che scotta
Un altro episodio particolarmente riuscito, nel quale conosciamo meglio Gabriele detto 'o Principe (Antonio Folletto), e Rosario, amico fraterno di Ciro, detto 'o Nano, anche se entrambi usciranno di scena a breve. Il principe è un personaggio che tiene fede al suo soprannome: è di bell'aspetto, elegante, affascinante e carismatico, ama spendere soldi - e d'altronde ne guadagna tanti, perché ha intuito imprenditoriale ed è anche furbo - ha una fidanzata di colore, forse più saggia e assennata di lui e... una pantera sul terrazzo di casa. Tra le diverse scene che vedono protagonista Gabriele - quella in cui distribuisce regali ai bambini e quella in cui viene ucciso a bruciapelo da Don Pietro - preferiamo ricordare quella in cui presenta alla sua Azmera questo "regalo" un po' vistoso che poi sarà costretto a collocare altrove, perché sono proprio queste eccentricità che gli stanno attirando troppe antipatie.
Ep. 2x8 - Divide et Impera - Un nano morto in riva al mare (e un traditore vivo al cimitero)
La scena più intensa dell'ottavo è quella in cui Rosario (Lino Musella) viene ucciso davanti agli occhi di sua moglie e sua figlia, in spiaggia. Dopo essere stato costretto ad andarsene via con la sua famiglia perché sospettato di atti intimidatori nei confronti della donna di Gabriele, Rosario probabilmente pensa di essere al sicuro. Ma qualcuno lo raggiunge mentre gioca con sua figlia in riva al mare e gli spara alle spalle. Sua moglie, assiste alla scena dalla finestra di casa, si precipita in spiaggia, ma non c'è nulla da fare. La bellezza di questa scena è nella sua semplicità: è costruita come una sequenza di suspence di vecchia maniera.
Subito dopo, dalle spiagge del litorale laziale, ci ritroviamo nel silenzio di un cimitero, che fa da scenario a più di una sequenza chiave, in questa stagione. Uno degli ultimi incontri tra 'o Nano e Ciro - in cui viene fuori quasi un inaspettato bromance tra i due - si era svolto proprio tra le lapidi, e nell'ottavo episodio l'Immortale torna al camposanto per cercare una fossa in cui dare degna sepoltura al suo amico. Prima ancora però, userà la stessa fossa per sottoporre ad un lugubre interrogatorio il ragazzo che ha tradito 'o Principe. Il ragazzo, nudo, terrorizzato e coperto di terra, viene lasciato andare - ed è qui che Ciro svela per la prima volta la sua volontà di non voler più uccidere, volontà che sarà messa in discussione nel finale. Ma ci arriveremo più avanti.
Ep. 2x9 - Sette Anni - Non sono una bambola
Prima ancora che iniziasse la seconda stagione Cristina Donadio aveva anticipato che la nona puntata sarebbe stata quella del "massimo splendore" per Scianel, e la promessa viene mantenuta con un episodio in cui la conosciamo meglio dopo essere stata un po' in disparte, e in un momento in cui ha più di una questione da risolvere, subito dopo l'uscita di suo figlio Lello dal carcere. Quando scopre che uno dei suoi uomini, Mario, è l'amante di Marinella (moglie di suo figlio) lo fa uccidere ed elimina anche 'o Track, quasi nello stesso modo in cui questi aveva ammazzato suo fratello Zecchinetta, risparmiandogli però i colpi di pistola: "Quanto costa un proiettile? Uno, due euro? Per te sono troppi. Bevi un altro po' d'acqua" gli dice mentre si tiene occupata con il cellulare e uno dei suoi uomini finisce il lavoro.
Ma la scena instant cult di questa stagione - accolta con un boato di entusiasmo sui social - è quella in cui a fine serata, si distrae per un attimo dal carico di tensione di una guerra sempre più sanguinosa - e dopo essersi spogliata ed essere rimasta in biancheria intima, canta a squarciagola una vecchia canzone neomelodica utilizzando un vibratore dorato a guisa di microfono. Tutto questo mentre ha le cuffie e non si accorge che in strada qualcuno, con la complicità di Marinella (Denise Capezza), ha tentato di uccidere Lelluccio.
Ep. 2x10 - Fantasmi - Con l'acqua alla gola
Tensione alle stelle per il decimo episodio della seconda stagione, che è quello in cui il ruolo di Patrizia (Cristiana Dell'Anna) viene scoperto da Ciro. Patrizia è una bellissima ragazza, fiera e determinata, che si è trovata a fare da informatrice per Don Pietro. E' la nipote di Malammore, lavora come commessa nello stesso negozio d'abbigliamento in cui a volte fa shopping anche Scianel, e vive con i suoi fratelli più piccoli non senza difficoltà economiche e pratiche. Quando capisce di essere stata scoperta e per giunta in un momento delicatissimo del suo incarico, non perde la calma ma le tenta tutte per far perdere le sue tracce - anche percorrere una strada in contromano - e riesce a mettersi in contatto con Genny per avvisarlo dell'imprevisto. Sfortunatamente viene raggiunta da Ciro che la costringe a svelare il nascondiglio di Pietro Savastano, minacciando di far annegare suo fratello Alessio in una grossa vasca in un capannone industriale. E' un momento di tensione logorante, ma tutto finisce bene: anche se nel nascondiglio di Pietro non trovano nessuno, Ciro non uccide Patrizia: i fantasmi delle persone che ha ucciso in tutta la sua vita, ormai lo perseguitano.
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Ep. 2x12 - La fine del giorno - La morte (e la nascita) di Pietro Savastano e l'uccisione di Maria Rita
L'episodio numero 12 chiude il cerchio della stagione 2, allacciandosi in maniera indiretta agli eventi del primo episodio. L'omicidio di Pietro Savastano, per mano di Ciro, conclude questo secondo capitolo di Gomorra, mentre nello stesso momento, Genny accoglie tra le sue braccia il suo primogenito che chiamerà Pietro, come suo padre, è una sequenza di grande impatto, che tuttavia non giunge del tutto inaspettata. Il boss, dopo aver riconquistato tutto, cade in una pozza di sangue proprio davanti alla tomba della sua Imma, alla quale aveva appena chiesto scusa per aver scelto una nuova compagna di vita.
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Ma l'evento che porta a questa uscita di scena così importante, è molto più forte - e infatti riceve un'accoglienza controversa sui social, tanto che l'attore Fabio De Caro, trovandosi insultato e minacciato sul web, è costretto a ribadire i confini tra fiction e realtà. L'agguato ordinato da Savastano agli uomini di Ciro che in quel momento scortano la piccola Maria Rita è di una ferocia inaudita, ma fino all'ultimo secondo ci rifiutiamo di credere che la bambina sia il vero obiettivo di quel massacro. E invece Malammore si avvicina all'auto dove viaggia la piccola, apre lo sportello e - dopo aver baciato il crocefisso, in un tentativo di assoluzione da quello che sta per fare - le spara, mentre lei è rannicchiata sul sedile e terrorizzata. Per Genny, che non ha nulla a che vedere con questa strage, è il momento giusto: gli basta avvicinarsi a Ciro - distrutto dal dolore e perseguitato dai suoi spettri - e armargli la mano per liberarsi anche di suo padre, che non ha nessuna intenzione di riconoscergli il suo spazio nel regno di Scampia.
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