Sono stati i "soliti sospetti", i titoli già da tempo annunciati come i pezzi da novanta della awards season, a mettere a segno i risultati più brillanti all'annuncio delle nomination per i Golden Globes 2019: a partire da Vice, la black comedy dedicata all'ex Vice-Presidente americano Dick Cheney, che conquista un bottino di sei candidature, fra cui quelle per il protagonista, un irriconoscibile Christian Bale, e per gli attori supporter Sam Rockwell ed Amy Adams (candidata anche fra le attrici televisive per la miniserie Sharp Objects).
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Vice - L'uomo nell'ombra, in lizza inoltre nella categoria per la miglior commedia/musical dell'anno, è in compagnia di altri titoli quotatissimi come Green Book e La favorita, con cinque nomination a testa. Cinque candidature pure per la quarta versione di A Star Is Born, che tuttavia - paradosso dei Golden Globe - concorre tra i film drammatici insieme a un secondo musical, Bohemian Rhapsody, biopic su Freddie Mercury per il quale i membri della Hollywood Foreign Press Association hanno mostrato un enorme gradimento. Analizziamo dunque i candidati ai Golden Globe nelle categorie cinematografiche, tra conferme, sorprese e qualche inevitabile omissione.
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Film drammatici: Bradley Cooper fra BlacKkKlansman e Black Panther
Ai Golden Globe potrebbe essere davvero l'anno di Bradley Cooper, nominato come produttore, regista (al suo esordio) e interprete di A Star Is Born, dramma sentimentale ambientato nel mondo dello show business. Doppia nomination pure per la sua partner, la popstar Lady Gaga: come miglior attrice di dramma (per il suo primo ruolo da protagonista) e per la ballata Shallow, che ha già prenotato il premio per la miglior canzone. Tra i film drammatici, il grande rivale di A Star Is Born è BlacKkKlansman, corrosiva denuncia dell'America razzista, che riporta Spike Lee in pista fra i registi, insieme al protagonista John David Washington e all'attore supporter Adam Driver. Nella rosa per il Golden Globe come miglior film drammatico troviamo poi un'altra pellicola sul razzismo contro gli afroamericani negli anni Settanta, Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins, il cinecomic campione d'incassi Black Panther e perfino Bohemian Rhapsody, a dispetto della tiepida accoglienza da parte della critica.
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Commedie e musical: Mary Poppins, un Vice-Presidente e una Regina
Ma a differenza del solito, appare ancora più competitivo il versante dedicato alle commedie e ai musical: un settore in cui, complice il bizzarro 'trasloco' di A Star Is Born fra i drammi, trovano ampio spazio titoli come Il ritorno di Mary Poppins (quattro nomination), fiaba musicale con Emily Blunt che eredita la storico personaggio di Julie Andrews, e il dissacrante film storico La favorita di Yorgos Lanthimos, con cinque nomination e una candidatura a testa per il terzetto di amanti/rivali composto da Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz. Cinque nomination in tutto anche per un altro titolo sul tema del razzismo, il dramedy Green Book, incluse quelle per la regia e la sceneggiatura a Peter Farrelly, mentre a chiudere la cinquina più prestigiosa è Crazy & Rich, fenomeno sbanca-botteghino negli USA la scorsa estate, passato inosservato da noi.
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Gli attori: dai veterani Redford e Dafoe ai trasformisti Bale e Reilly
Un immaginario divo del country sul viale del tramonto, con il volto e la voce di Bradley Cooper, e il leggendario Freddie Mercury all'apice della sua carriera, impersonato da Rami Malek: sono i capofila fra i candidati al Golden Globe come miglior attore di dramma, cinquina che vede al suo interno pure il Willem Dafoe di Van Gogh - At Eternity's Gate, già premiato con la Coppa Volpi al Festival di Venezia, e a sorpresa il giovanissimo Lucas Hedges, intenso protagonista di Boy Erased, dramma sugli atroci "campi di correzione" per omosessuali. Fra gli attori di commedia, invece, quella di Christian Bale non è l'unica trasformazione ad aver colpito i giurati: una nomination è andata anche a John C. Reilly per il suo ritratto di Oliver Hardy in Stanlio e Ollio. Mentre, a ottantadue anni, l'infaticabile Robert Redford torna in pista con Old Man & the Gun, per quella che dovrebbe essere la sua ultima performance.
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Le attrici: fra Glenn Close e Nicole Kidman spunta Lady Gaga
Già vincitrice di un Golden Globe come attrice televisiva per American Horror Story, e con un premio già ipotecato per la ballata Shallow, Lady Gaga tenterà di aggiudicarsi addirittura un terzo trofeo nella categoria per la miglior attrice, dove però dovrà vedersela con dei pesi massimi della recitazione: a partire dalla superba Glenn Close di The Wife, il film con cui la grande attrice americana punta a quell'Oscar tanto a lungo rimandato, e l'inquietante Nicole Kidman del thriller Destroyer. Melissa McCarthy è in lizza per l'apprezzato Copia originale, insieme all'attore supporter Richard E. Grant, e Rosamund Pike chiude la cinquina con A Private War. Fra le attrici di commedia, oltre alle già citate Olivia Colman ed Emily Blunt, figurano Charlize Theron per Tully, la talentuosa quindicenne Elsie Fisher di Eighth Grade e Constance Wu per Crazy & Rich.
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Roma lanciatissimo tra i film stranieri, Gli Incredibili 2 nell'animazione
Ha più di un motivo per festeggiare Alfonso Cuarón, forte delle tre nomination guadagnate con la sua opera più immersiva e toccante, Roma, capitolo di storia del Messico negli anni Settanta vissuto attraverso un'ottica privata e familiare: miglior film straniero, miglior regia e miglior sceneggiatura. Se tra i film stranieri era ampiamente prevedibile la presenza di titoli come Un affare di famiglia di Hirokazu Koreeda (Giappone), Cafarnao (Libano) e Girl (Belgio), meno scontata era la nomination per l'affresco storico-romantico della Germania fra Nazismo e Guerra Fredda di Opera senza autore. Tutto da pronostico, invece, nella cinquina dei film d'animazione, dominata da due fortunatissimi sequel targati Disney, Gli Incredibili 2 e Ralph spacca internet, e dal più sofisticato L'isola dei cani di Wes Anderson, in lizza pure per la colonna sonora.
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Le omissioni eccellenti, da First Man a Cold War
Chiudiamo la nostra analisi delle nomination ai Golden Globe con gli illustri esclusi di questa edizione, a partire da First Man: penalizzato dal modesto responso al box office, l'intimo ritratto dell'astronauta Neil Armstrong ha visto sfumare le speranze di ritrovarsi candidato per film e regia, ma l'omissione più pesante - nonché abbastanza inaspettata - ha colpito Ryan Gosling, impegnato in una delle sue prove più belle. L'opera di Damien Chazelle può consolarsi con le due nomiantion per l'attrice supporter Claire Foy e per la stupenda colonna sonora. Fra i registi, oltre a Chazelle, assente pure il Barry Jenkins di Se la strada potesse parlare, mentre fra gli interpreti restano al palo l'Ethan Hawke di First Reformed (che potrebbe però essere 'ripescato' agli Oscar) e la Viola Davis di Widows - Eredità criminale.
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Fumata nera pure per la vivacissima Lily James di Mamma mia! Ci risiamo fra le attrici di commedia (il secondo musical ispirato agli Abba è stato ignorato del tutto, a dispetto degli ottimi risultati di critica e pubblico) e in parte per Nicole Kidman, candidata per Destroyer ma snobbata fra le attrici supporter per Boy Erased. Il veterano Sam Elliott, a dispetto dei consensi per A Star Is Born, si vede escluso dalla cinquina degli attori supporter, ma l'assenza più grave dell'anno, forse l'unica davvero inattesa, è quella di Cold War, il melodramma diretto dal regista polacco Pawel Pawlikowski, lasciato fuori dalla rosa dei film stranieri (così come gli italiani Dogman e Lazzaro felice); noi, comunque, continuiamo a scommettere che Cold War si prenderà a breve la sua rivincita agli Oscar.