Golden Globe 2022, l’analisi delle nomination: sarà l’anno di Belfast?

Il commento alle nomination ai Golden Globe 2022: Belfast e Il potere del cane in cima all'elenco dei candidati in un'edizione che ha rispettato i pronostici della vigilia.

Golden Globes
Golden Globe: la statuetta del premio

Belfast, il racconto di formazione autobiografico di Kenneth Branagh ambientato durante i Troubles irlandesi, e Il potere del cane, gelido melodramma familiare a sfondo western diretto da Jane Campion dal romanzo di Thomas Savage, sono i due capofila delle nomination ai Golden Globe 2022: sette candidature a testa per i due titoli che, a giudicare dalle premesse, faranno la parte del leone nell'awards season attualmente in corso, mentre Netflix può festeggiare il suo lauto bottino di ben ventisette nomination (di cui diciassette nelle categorie cinematografiche). Poche sorprese, almeno in merito all'annuncio delle nomination, per questa edizione numero 79 dei Golden Globe, forse la più complicata nell'intera storia del premio.

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Il potere del cane: un'immagine di Benedict Cumberbatch

Travolta dalle polemiche in merito ai propri criteri di ammissione e alla scarsa rappresentanza di molti gruppi etnici, quest'anno la Hollywood Foreign Press Association ha avviato un profondo rinnovamento interno; nel frattempo, però, la NBC ha annunciato che non avrebbe trasmesso in TV la cerimonia di premiazione, tanto da far sospettare l'ipotesi di un anno di pausa per i Golden Globe. Di seguito, nel nostro tradizionale commento alle nomination, andiamo dunque ad analizzare i principali titoli selezionati dalla Hollywood Foreign Press Association, i colpi di scena (davvero pochi) nelle varie cinquine dei candidati e le esclusioni di maggior peso.

Golden Globe 2022: tutte le nomination

I soliti sospetti: tra Belfast e West Side Story spunta anche Dune

Dune Chalamet
Dune: un primo piano di Timothée Chalamet

Come al solito, un totale di dieci pellicole sarà in corsa nelle due categorie dedicate al miglior film drammatico e alla miglior commedia o musical dell'anno, e in queste due cinquine troviamo praticamente tutti i favoriti della vigilia. Tra i film drammatici, accanto a Belfast e Il potere del cane figurano pure il dramma sportivo Una famiglia vincente - King Richard; CODA - I segni sul cuore, remake americano de La famiglia Bélier; e Dune, il kolossal di fantascienza di Denis Villeneuve, che dopo essere stato premiato dal responso al botteghino ora punta dritto verso gli Oscar. Ben tre musical, invece, nell'altra categoria, con Tick, Tick... Boom! e Cyrano a far compagnia al West Side Story di Steven Spielberg, insieme alla commedia satirica Don't Look Up di Adam McKay e all'acclamatissimo film sentimentale Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson.

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Maggie Gyllenhaal candidata a sorpresa con Jane Campion e Spielberg

West Side Story
West Side Story: Steven Spielberg con il cast del film

Nella categoria per la miglior regia, quattro pezzi da novanta (che probabilmente ritroveremo anche agli Oscar) e, a sorpresa, una celebre attrice al suo debutto dietro la macchina da presa: si tratta di Maggie Gyllenhaal, ricompensata dai membri della Hollywood Foreign Press Association per La figlia oscura, dramma intimista tratto dal romanzo di Elena Ferrante (escluso però dalla cinquina per il miglior film). Candidature scontate, al contrario, per Kenneth Branagh, Jane Campion e Steven Spielberg, mentre a completare la cinquina è Denis Villeneuve per la sontuosa messa in scena di Dune; fuori dai giochi Paul Thomas Anderson, candidato in compenso per la sceneggiatura del suo Licorice Pizza.

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Interpreti drammatici, in lizza anche Lady Gaga

Lady Gaga House Of Gucci
House of Gucci: un'immagine di Lady Gaga

Benedict Cumberbatch (Il potere del cane), Will Smith (Una famiglia vincente) e Denzel Washington (Macbeth) erano i grandi favoriti della vigilia come miglior attore di dramma, categoria che vede l'inclusione pure di Mahershala Ali per il melò sci-fi Il canto del cigno. Javier Bardem e Nicole Kidman sono candidati in coppia per Being the Ricardos, ritratto della diva televisiva Lucille Ball per la regia di Aaron Sorkin (in lizza per la sceneggiatura). A sfidare Nicole Kidman saranno altre tre interpreti candidate per ruoli biografici: la telepredicatrice Jessica Chastain de Gli occhi di Tammy Faye, la sofferente Lady Diana di Kristen Stewart in Spencer e la Patrizia Reggiani di una scatenata Lady Gaga nel discusso House of Gucci. Chiude la cinquina l'intensa Olivia Colman de La figlia oscura, mentre è fumata nera per la Penélope Cruz di Madres paralelas (si rifarà agli Oscar?) e, incredibilmente, per la Jennifer Hudson di Respect.

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Da Tick, Tick... Boom! a Cyrano e Annette, sfide a colpi di musical

Tick Tick Boom
Tick, Tick... Boom!: un'immagine di Andrew Garfield

Fra i dieci candidati nelle due categorie dedicate agli interpreti di commedia, ben cinque provengono da film musicali: Peter Dinklage per Cyrano, Andrew Garfield per Tick, Tick... Boom! ed Anthony Ramos per Sognando a New York fra gli attori, Marion Cotillard per Annette e Rachel Zegler per West Side Story fra le attrici (candidature sfumate, invece, per i loro rispettivi partner, Adam Driver e Ansel Elgort). A completare le cinquine figurano poi l'Emma Stone di Crudelia e una "doppia coppia" dalle due commedie più blasonate del 2021: le superstar Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence, per la prima volta fianco a fianco in Don't Look Up, e i giovanissimi talenti di Licorice Pizza, Cooper Hoffman e la popstar Alana Haim.

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Tripletta di Belfast fra gli interpreti supporter

Belfast Balfe Dornan
Belfast: Caitríona Balfe e Jamie Dornan

A confermare la vasta popolarità di Belfast fra i membri della Hollywood Foreign Press Association, oltre alle nomination per miglior film, regia, sceneggiatura e alla canzone di Van Morrison Down to Joy, ci sono ben tre interpreti in lizza fra i non protagonisti: Caitríona Balf, Jamie Dornan e Ciarán Hinds. Il potere del cane schiera Kirsten Dunst e il giovane Kodi Smit-McPhee, mentre dal cast di West Side Story a strappare una nomination fra i comprimari è solo Ariana DeBose. Fra i candidati si segnalano anche, a sorpresa, Ben Affleck per The Tender Bar e la magnetica Ruth Negga di Due donne - Passing, mentre non trovano posto due leggendarie veterane (che tuttavia potrebbero essere 'ripescate' dall'Academy): la Judi Dench di Belfast e la neo-novantenne Rita Moreno, al suo ritorno in West Side Story mezzo secolo dopo la trasposizione di Wise e Robbins.

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Gli altri candidati, da Luca a Paolo Sorrentino

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È stata la mano di Dio: un'immagine di Filippo Scotti

A tentare di incrinare lo strapotere della Disney, che nella corsa al Golden Globe per il miglior film d'animazione piazza Encanto, Luca e Raya e l'ultimo drago, ci sono due pellicole di produzione non americana e dai contenuti più 'adulti', legate entrambe alla drammatica realtà dell'Afghanistan: Flee, documentario animato su un rifugiato afghano omosessuale in Danimarca, e My Sunny Maad, in cui la realtà dell'Afghanistan sotto i talebani è raccontata da un punto di vista femminile. E sempre a proposito di opere in lingua non inglese, la categoria per il miglior film straniero offre una cinquina di lusso, con Paolo Sorrentino e il suo splendido È stata la mano di Dio in lizza insieme a Scompartimento n. 6 (Finlandia), Drive My Car (Giappone), Un eroe (Iran) e Madres paralelas (Spagna); grande assente, dalla Norvegia, La persona peggiore del mondo.

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