Dopo l'incredibile successo internazionale di Godzilla: Minus One, che prosegue "la linea nipponica" dedicata al kaiju per eccellenza, è ora il momento di rituffarci nel più occidentale MonsterVerse targata Legendary Pictures e Warner Bros con Godzilla e Kong - Il nuovo impero. Un titolo impegnativo che pone le basi di una costruttiva collaborazione tra i due sovrani del franchise cinematografico da 2 miliardi di dollari.
Siamo al quinto capitolo della saga e al secondo crossover, e se la rivalità era il motore scatenante dell'azione e della distruzione in Godzilla vs Kong (leggi la recensione), nel secondo lungometraggio del MonsterVerse diretto da Adam Wingard è la reciproca ricerca d'aiuto che traina il film verso il suo esplosivo atto finale. Non una corsa ma una maratona, comunque, percorsa in due ore più o meno soddisfacenti da cui traspare però una certa stanchezza narrativa, soprattutto fuori dalle dinamiche relative ai Titani e invece dedicate agli umani, che sembrano non aver imparato davvero nulla dalla scrittura di Monarch: Legacy of Monsters.
Godzilla e Kong, sopra e sotto
A distanza di alcuni anni dalla devastante battaglia di Hong Kong tra il Predatore Alpha e il Re delle Scimmie, regna un delicato quanto funzionale status quo tra Godzilla e Kong. I due titani sono infatti sovrani e protettori di due mondi differenti ma intrinsecamente uniti: la Superficie e la Terra Cava. Mentre Godzilla difende e reclama il suo territorio da altri titani infuriati, proteggendo di conseguenza la civiltà umana, nella Terra Cava Kong trova la sua casa, anche se triste e solitario. Una vita per nulla facile, quella dei due sovrani, fatta di continui scontri per la supremazia e la sopravvivenza. La Monarch è ormai a capo di tutte le operazioni che riguardano non solo il monitoraggio ma anche la collaborazione e la salvaguardia dei Titani e la mappatura della Terra Cava, che resta per la maggior parte ancora inesplorata.
Da uno di questi punti oscuri del sottosuolo comincia ad arrivare un misterioso segnale intercettato dalla mente di Jia, ultima sopravvissuta della tribù Iwi di Skull Island, che a quanto pare ha un curioso legame con il luogo. Nel frattempo Godzilla parte per il suo tour europeo (tocca Italia, Francia e Spagna, probabilmente per la prima volta in assoluto sul grande schermo) alla ricerca di centrali nucleari con cui nutrirsi e ricaricarsi, mentre Kong entra in contatto con una civiltà sopravvissuta di scimmie guidate dal perfido King Scar. Tre fronti destinati a unirsi in una monumentale battaglia conclusiva per salvare le sorti della Superficie e della Terra Cava, dei Titani e dell'Umanità.
Quella parte umana un po' così
Godzilla x Kong - Il nuovo impero tenta di abbattere quella delicata armonia del MonsterVerse creatasi dopo lo scontro tra i due titani protagonisti. A dirla tutta, è più un film su Kong che su Godzilla, e questo già per la seconda volta, quasi ad ammettere una povertà d'idee per la continuity del Predatore Alfa, che resta più sullo sfondo rispetto al Re delle Scimmie, in un moto narrativo pretestuoso per utilizzarlo ma con parsimonia, raccontarlo senza approfondirlo. Kong è invece umanizzato all'eccesso, quasi che dai suoi occhi è possibile leggere una leggera depressione di fondo. Quando poi incrocia il suo cammino con Baby Kong, il senso di famiglia e comprensione si fa ancora più forte nonostante qualche iniziale attrito. La storia si muove per lo più dal basso della Terra Cava - come detto, il regno di Kong-, per cui è normale dare spazio a chi pattuglia e difende tale territorio, tant'è che anche gli umani protagonisti (Dan Stevens interpreta un veterinario dei titani ispirato ad Ace Ventura) vengono spediti da sceneggiatura e regia lì in fondo, questa volta alla ricerca di risposte per Jia.
In linea di massima la scrittura dei personaggi è banale e mediocre, ma funziona come sollievo comico grazie al già citato Trapper di Stevens - un po' eccentrico ed hippie - e al ritorno del Bernie Hayes di Brian Tyree Henry, mentre è ripetitivo e poco convincente il rapporto madre-figlia tra la Dottoressa Andrews (Rebecca Hall) e la bambina iwi. Poco male, essendo un lungometraggio cinematografico da 140 milioni di dollari (il meno caro del fracnhise finora) su dei giganteschi mostri pronti a darsele di santa ragione, e sarebbe stato ottimo se avessero sfoltito molta più run time dedicata al fronte umano per perseguire l'obiettivo ultimo del MonsterVerse sul grande schermo, che è quello degli scontri tra kaiju.
Un team up soddisfacente
Dal punto di vista dell'azione, della messa in scena e dei combattimenti, Adam Wingard prosegue sulla cifra estetica e cinematografica del precedente capitolo, ampliando ed estremizzando ogni elemento possibile. Ci sono più Titani (alcuni molto famosi, per la gioia dei fan più sfegatati) e i confronti occupano più spazio all'interno del racconto, soprattutto guardando al percorso di Kong e alla sua evoluzione. Il fascino di un mondo inesplorato e pericoloso è ben restituito su schermo, e la ferocia del Re delle Scimmie sul campo di battaglia è bilanciata con la sua parte meno ferina e umana. Quello di Godzilla e Kong un viaggio che che parte da poli opposti ma con la stessa destinazione, ed è infatti nell'ultimo atto che il regista imbastisce uno scontro epico e monumentale tutto costruito su team up opposti, power up sorprendenti e una direzione che valorizza il senso primordiale e cinematico della sfida, sfruttando anche la gravità come elemento narrativo dell'azione.
Al netto dell'indubbio divertimento che si cela dietro a questi conflitti e al maestoso impatto visivo, va detto che il film non riesce a superare il livello di spettacolarizzazione e "novità" di Godzilla vs Kong, perché nobilita in misura ridotta l'effetto scenico di alcune intuizioni action pur adoperandosi molte volte e con tono solenne nell'inquadrare i titani per esaltarne stazza, unione e contrasti. Un team up soddisfacente, questo di Godzilla x Kong - Il nuovo impero, da cui forse ci aspettavamo qualche virtuosismo in più e qualche rivelazione in meno dall'esorbitante materiale promozionale, che a dire il vero riesce persino a rovinare qualche sorpresa. Il Predatore Alfa e il Re delle Scimmie restano però una delle coppie dell'anno, pronte a fare danni.
Conclusioni
Un team atteso che non delude gran parte delle aspettative, Godzilla x Kong - Il nuovo impero. Tirando le somme della recensione, il secondo crossover del MonsterVerse diretto da Adam Wingard ha un carattere cinematografico deciso che estremizza la formula del franchise, creando spettacolo e divertimento, ma al contempo non sembra aver imparato la grande lezione di Monarch: Legacy of Monsters nello sviluppo dei personaggi umani, al netto di un Dan Stevens convincente nei panni di un veterinario per titani a' la Ace Ventura. Non raggiunge i livelli di Godzilla vs Kong ma sa regalare momenti feroci ed entusiasmanti tra kaiju, ed è questo che va considerato prima di tutto.
Perché ci piace
- Il personaggio di Dan Stevens, sopra le righe e molto carino.
- Adam Wingard perfeziona la sua cifra monsterversale, e funziona.
- Il percorso di Kong e le sua scene d'azione.
- L'ultimo e spettacolare atto.
Cosa non va
- Godzilla non è sfruttato a dovere per due terzi del film.
- La scrittura dell'intreccio e dei personaggi umani lascia un po' a desiderare.
- Qualche virtuosismo registico in più non avrebbe guastato.