In un prossimo futuro il nostro pianeta è vittima di una scarsità idrica senza precedenti, tanto che le principali fonti di acqua potabile si sono prosciugate e la mancanza di liquidi ha portato al diffondersi di malattie che si credevano sconfitte o contenute per sempre, come la lebbra e la tubercolosi. Piogge acide cadono dal cielo e la società vive in uno stato di perenne povertà, con la differenza tra le classi sociali sempre più ampia.
Come vi raccontiamo nella recensione de Gli iniziati, l'elezione imminente di un giovane sindaco sembra poter segnare una svolta e ridare ai cittadini fiducia nella classe politica. Questi, fidanzato segretamente con una bella lottatrice di incontri clandestini conosciuta come Lady Massacro, rischia però di finire inghiottito dai giochi di potere orditi dal padre. In seguito all'omicidio di una trans che stava indagando su alcune misteriose sparizioni, il cocciuto giornalista Frank Molina - affetto da disturbi bipolari - decide di vederci chiaro e il suo ficcare il naso nel giro di corruzione pone lui e non solo in estremo pericolo.
Dalla carta allo schermo
In Italia non è ancora molto conosciuto - tra i suoi libri sono stati tradotti solamente Satana (2002) e La città estrema (2014) - ma in patria e nei Paesi di lingua spagnola lo scrittore colombiano Mario Mendoza è molto conosciuto e seguito, tanto che alcune delle sue opere fanno da sfondo a questo adattamento per il grande schermo dal titolo Gli iniziati, arrivato da pochi giorni nel catalogo di Prime Video come Original. Il film racchiude quattro romanzi nei quali il protagonista assoluto è il personaggio del reporter Frank Molina, parzialmente autobiografico in quanto lo stesso Mendoza è anche giornalista. Una storia qui corale ambientata in un futuro distopico e profondamente scosso dai cambiamenti climatici, che hanno condotto la società sull'orlo del baratro.
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Tanta carne al fuoco
Gli iniziati è un post noir tetro e affascinante, che inizialmente spiazza chi all'oscuro delle opere originali per via della mole di informazioni e di figure principali e secondarie che compaiono in serie sullo schermo, alcune anche soltanto per pochi minuti: tanto che spesso ci si affida a dialoghi più gratuiti che effettivamente idonei a quanto avvenente in scena, proprio per introdurre quel minimo di background necessario alla scoperta della storia e del contesto. Chiudendo un occhio sul "poco rispetto" per i neofiti, le due ore di visione sanno offrire un buon intrattenimento a tema, con i toni tensivi che vanno di pari passo con le atmosfere mystery, sfruttando al meglio la gestione dei colpi di scena e le discrete sfumature a disposizione delle varie parti in causa, con una distinzione abbastanza netta tra buoni e cattivi che tira in ballo politici corrotti, una polizia succube e la libertà di stampa, con giornalisti tenaci che rischiano la propria vita pur di far emergere la verità.
Anche l'occhio vuole la sua parte
Atmosfere cupe che fanno da sfondo a un racconto pieno di ombre, con il suggestivo contorno ambientale che si adatta al meglio alla crudezza di una vicenda ricca di insidie, tra aliti complottisti e campagne idealistiche, con un colpo di scena che potrebbe segnare una svolta fondamentale per l'intera comunità. Un approccio ben sottolineato dall'intenso voice-over finale, che riassume al meglio l'impegno quasi sacrificale messo in atto dai complessi antieroi del racconto, pronti a fare la cosa giusta al momento giusto nel disperato tentativo di cambiare finalmente le cose e rovesciare un sistema malato da troppo tempo, anche a costo di perdere ciò che amano di più. Il cast è altalenante alle prese con personaggi complessi, che forse avrebbero goduto di maggior esposizione e sfumature in un adattamento seriale: l'aver concentrato tutto in un lungometraggio accelera infatti eccessivamente certi passaggi e smorza in parte la carica emotiva e immedesimativa.
Conclusioni
In un mondo dilaniato dalla siccità, con epidemie diffuse e la società sempre più divisa tra ricchi e poveri, un tenace giornalista indaga sulla misteriosa scomparsa di alcuni individui, con le indagini che sembrano condurre a intrighi politici e corruzione diffusa. Nel frattempo una coraggiosa lottatrice, amante del sindaco, deve affrontare altre insidie nella ricerca della verità. Come vi abbiamo raccontato nella recensione de Gli iniziati, ci troviamo davanti a un thriller distopico che adatta in un'unica soluzione quattro storie dello scrittore colombiano Mario Mendoza. Una scelta all'inizio spiazzante per come il film introduce i personaggi e il relativo contesto, ma che comincia poi a carburare e a offrire le giuste emozioni tensive a tema nel corso delle due ore di visione, anche se un pizzico di approfondimento in più non avrebbe guastato.
Perché ci piace
- La storia alla base è complessa e affascinante.
- Il futuro distopico teatro del racconto è messo in scena diligentemente.
- Discreta suspense a tema.
Cosa non va
- L'approccio iniziale, con l'introduzione rapida di personaggi e dettagli, può irretire uno spettatore poco volenteroso.
- Cast altalenante.