Costato appena 40 milioni di dollari, Knives Out chiudeva la sua corsa al boxoffice nel 2019 con la bellezza di 312 milioni in tutto il mondo. Il prospetto dell'apertura di un franchise si è fatto subito evidente, invadendo con prepotenza la scena dei colossi streaming in una battaglia all'ultima e generosa offerta per accaparrarsi un'IP tanto promettente quanto entusiasmante dal punto di vista creativo e di genere. In una gara al rialzo milionario, Amazon Prime Video, Apple Tv+ e Netflix si sono sfidate per aggiudicarsi i diritti delle indagini del detective Benoit Blanc, sfida che ha infine visto vincitrice la piattaforma di Reed Hastings, ora proprietaria del franchise creato da Rian Johnson per la cifra di 469 milioni di dollari.
Un progetto schizzato in testa alle priorità produttive dell'azienda e concretizzatosi nel riuscito Glass Onion - Knives Out (qui potete leggere la nostra recensione), già approdato al cinema a fine novembre - per una sola settimana - e pronto ora a debuttare su Netflix il 23 dicembre, così da regalare al pubblico casalingo una delle migliori visioni del 2022. Cosa rende tanto valido Glass Onion e perché non dovreste perderlo per nulla al mondo è poi l'oggetto di questo articolo dedicato.
Squadra che vince (non) si cambia
Consapevole di dover mantenere un uguale livello tecnico, se non addirittura interessato a superarlo, Johnson ha scelto di richiamare intorno a lui i fedelissimi del primo capitolo. A parte l'insostituibile Daniel Craig nei panni di Blanc, ormai considerato un Poirot new age, l'autore ha infatti collaborato nuovamente con il produttore Ram Bergman, il direttore della fotografia Steve Yedlin, il montatore Bob Ducsay e il compositore Nathan Johnson. L'esigenza di dare un taglio tecnico continuativo era infatti molto forte, così da donare al progetto un carattere cinematografico identitario e preciso. A scomparire è stato invece il cast interpretativo dell'opera precedente, compreso il personaggio di Ana de Armas che in molti volevano come aiutante à la Watson dell'eccentrico detective. Nomi nuovi, adatti e altisonanti si sono uniti a Glass Onion, condividendo con Johnson e Craig l'amore per un neonato franchise sulla bocca di tutti.
Troviamo Edward Norton nei panni del miliardario Miles Bron, Janelle Monae in quelli di Cassandra Brand (co-ceo dell'azienda di Bron), Kathryn Hahn nel ruolo della Governatrice Claire Debella, Leslie Odom Jr. nella parte dello scienziato Lionel Toussaint, Kate Hudson come la ex-supermodella Birdie Jay, Jessica Henwick nei panni dell'aiutante di quest'ultima, Peg, e poi ancora Dave Bautista nel ruolo dello youtuber Duke Cody e Madelyn Clinee in quello della sua ragazza, Whiskey. La nobiltà per discendenza della famiglia allargata Thrombey-Drysdale di Cena con delitto viene sostituita da un gruppo molto più variopinto e sopra le righe, segno di un certo superamento della volontà "giocosa" del passato ma anche di una certa attinenza alla stessa, seppure profondamente modificata.
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La via del Nichilismo
Glass Onion rispetta in effetti determinate coordinate impostate da Johnson e seguite dal bentrovato cast tecnico, ma altra necessità impellente era quella parallela e contraria di cambiare tutto, stravolgere l'idea che ci eravamo fatti del primo film per riproporre in modo del tutto intaccato solo l'acume brillante del detective protagonista. Il film è infatti una curiosa evoluzione di Cena con delitto - Knives Out, dove si mantiene l'intenzione corale del whodunit cambiando però completamente il raccordo concettuale, rendendo questo secondo capitolo al contempo più dissacrante e parodico ma anche votato alla distruzione totale del genere anziché alla sola manipolazione dei sui meccanismi interni. In questo senso si è reso cardinale ideare una storia che riuscisse a bilanciare narrativa e metafora, arrivando a un equilibrio stabile e funzionale tra ambizione delle intenzioni e concretezza del risultato.
Si entra quindi in un mondo differente da quello della Magione Thrombey di Knives Out, in una stagione diversa e in un mood dall'atmosfera curiosamente più rilassata. Fa tutto parte della volontà di Johnson di costruire universi narrativi a se stanti che sappiano di nuovo e non ricalchino in alcun modo il passato, così da rilanciare ancora e ancora il suo protagonista, che adattandosi ai casi e ai gruppi più disparati cresce e cambia e si rivela sempre di più, in un processo di formazione in itinere costante e appassionante. Per questo Glass Onion - Knives Out, dal 23 dicembre in catalogo per tutti gli abbonati Netflix, è un titolo formidabile e divisivo: perché ribalta i canoni e supera senza nostalgia e con molta strafottenza un vicino e glorioso passato, desideroso di raccontare altro, farlo diversamente e con sferzante e gongolante cinismo. È lo strato più interno della Cipolla di Vetro di Johnson, quello che in un modo o nell'altro fa piangere di gusto.
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