Una lunghissima standing ovation ha accolto l'ingresso di Giuseppe Tornatore nel Cinema Astra di Lucca, dove il regista premio Oscar è intervenuto per ritirare il premio alla carriera tributatogli dal Lucca Film Festival 2022 e introdurre il documentario Ennio, emozionante tributo al maestro Ennio Morricone. Dopo aver lodato la bellezza della sala "ben conservata", sold out anche nei posti in galleria "che non usavamo dai tempi di Titanic", come ha commentato scherzosamente il direttore Nicola Borrelli, Tornatore ha messo da parte la sua naturale ritrosia per rispondere alle curiosità degli interlocutori sul palco e del pubblico numeroso sulla sua collaborazione con Morricone e sulla genesi di Ennio.
Il documentario presentato in anteprima alla Mostra di Venezia nel 2021 è un lavoro del cuore frutto della frequentazione trentennale tra Giuseppe Tornatore ed Ennio Morricone. Come svela il regista, "il primo montaggio durava sei ore e mezzo. Sono stato costretto a ridurlo, anche se è ancora piuttosto lungo. Per farlo ho seguito la logica che mi ero imposto: montare il film rispettando la legge della musica e non quella delle immagini. A quel punto i tagli sono venuti abbastanza naturali, comunque non è stato un lavoro facile".
La rivoluzione Morricone
L'incontro tra Giuseppe Tornatore ed Ennio Morricone risale all'epoca della preparazione di Nuovo cinema Paradiso, che per il regista siciliano era il secondo film. Dopo un iniziale rifiuto, la lettura del copione ha spinto il compositore, reduce dal successo di Mission, a richiamare Tornatore di corsa per offrirsi di fare le musiche del film. "Ho frequentato Ennio per più di 30 anni. Era un uomo chiuso, ma io sapevo che in realtà era molto ironico. Volevo ricostruire questo clima e ho inserito nel film una lunghissima chiacchierata. Volevo dare l'idea di due amici che si raccontano" spiega Tornatore.
L'impulso di Ennio nasce anche dalla volontà di raccontare la spinta innovatrice di Ennio Morricone nella musica da film e nella musica tout court. Morricone era un genio tormentato perché l'ambiente accademico da cui proveniva considerava la musica da film uno step inferiore ai compositori puri, ma con il suo operato ha infranto tanti muri del pregiudizio: "Per Ennio la musica per il cinema gli ha fornito l'opportunità di sperimentare. Morricone rompeva le regole ma questo sforzo gli è stato utile. Il tormento gli dà l'opportunità di crescere. Ha sempre fatto qualcosa di nuovo. Spesso rifiutava i lavori simili ai precedenti. Lui è stato il primo a usare voce femminile nella musica da film, a sfruttare suoni della natura, i rumori, ha avuto intuizioni di carattere timbrico, non solo melodico".
Ennio Morricone: la firma del compositore nel cinema di Giuseppe Tornatore
Il valore dell'autobiografia
A proposito della colonna sonora di Nuovo Cinema Paradiso, Tornatore rivela che la melodia del tema d'amore poi inserito nel film non era sua, ma era stata composta dal figlio Andrea Morricone. "Quando me lo ha confessato, ho deciso di inserire il nome del figlio nei titoli e lui ne è stato sorpreso. Per lui era molto importante". Parlando del film che più degli altri rispecchia la sua storia, Tornatore ricorda i trascorsi come proiezionista, mestiere che ammette di sapere fare ancora: "Ho avuto la fortuna di imparare da ragazzino e dunque ho avuto la possibilità di raccontare bene quel mestiere proprio perché lo conoscevo. Fino a quel momento c'erano stati pochi film su proiezionisti. Per raccontare bene una storia la devi conoscere perché la cifra emotiva non la puoi scegliere. Per emozionare occorre sincerità".
Ennio, il documentario di Giuseppe Tornatore: "Da Morricone ho imparato a fare sempre meglio"