In occasione della cerimonia dei David di Donatello 2022, giunti alla sessantasettesima edizione, verrà consegnato il Premio alla Carriera a Giovanna Ralli, una delle attrici più rappresentative dell'epoca d'oro del cinema italiano, in particolare tra gli anni Sessanta e Settanta.
Forse meno celebrata rispetto ad altre interpreti che hanno conosciuto una ribalta internazionale più ampia, la Ralli (nata a Roma il 3 gennaio del 1935) è sempre stata molto apprezzata dal pubblico, grazie a un'indubbia popolarità ottenuta tra grande e piccolo schermo.
Giovanna Ralli, in settant'anni di attività, può vantare collaborazioni con registi quali Luigi Zampa, Valerio Zurlini, Carlo Lizzani, Roberto Rossellini e Ettore Scola; ha recitato al fianco di artisti del calibro di Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e molti altri ancora.
Di seguito, vogliamo rendere omaggio a Giovanna Ralli ripercorrendo i momenti più significativi della sua carriera, adesso contraddistinta dall'importante e atteso riconoscimento dell'Accademia del Cinema italiano.
Gli esordi
Dopo i primi ruoli secondari già negli anni Quaranta, Giovanna Ralli iniziò ad affermarsi nel decennio seguente, un periodo nel quale molti volti che avrebbero reso grande il cinema italiano negli anni successivi stavano guadagnando la ribalta. Film quali Signori, in carrozza (1951) e Anni facili (1953) di Luigi Zampa, Le ragazze di San Frediano di Valerio Zurlini (1954), Un eroe dei nostri tempi di Mario Monicelli (1955), Il bigamo di Luciano Emmer (1955), Racconti romani di Gianni Franciolini (1955), Una pelliccia di visone di Glauco Pellegrini (1956) daranno all'attrice la possibilità di far parte delle migliori commedie italiane di metà anni Cinquanta. Con Il momento più bello (1957), ancora per la regia di Emmer, la Ralli affronterà un'interpretazione più drammatica, stavolta accanto a Marcello Mastroianni.
David di Donatello 2022: Giovanna Ralli riceverà il premio alla carriera
Nel frattempo, Giovanna fece il suo esordio in teatro con la commedia musicale Un paio d'ali, firmata da Garinei e Giovannini: uno spettacolo nel quale cantava anche la celebre Domenica è sempre domenica, un brano classico di quell'epoca magica. Scritta da Gorni Kramer, la canzone fu anche la sigla d'apertura della trasmissione televisiva Il Musichiere, andata in onda sul primo canale della Rai dal 1957 al 1960 e i cui ideatori ed autori erano proprio i due registi teatrali.
La collaborazione con Rossellini
Tra fine anni Cinquanta e inizio anni Sessanta sarebbe giunta un'importante svolta nella carriera di Giovanna Ralli. Infatti, la crescente partecipazione a pellicole più impegnative consentì all'attrice di essere scelta da Roberto Rossellini in tre occasioni: per Il Generale della Rovere (1959), Era notte a Roma (1960) e Viva l'Italia (1961).
Il generale della Rovere, Leone d'oro alla 20^ Mostra d'arte cinematografica di Venezia (ex-aequo con La grande guerra), è un caposaldo dell'opera rosselliniana, e tra le pellicole più rilevanti sul tema della Resistenza al nazi-fascismo. Giovanna Ralli interpreta il ruolo di Valeria, una ballerina illusa e sfruttata per il proprio tornaconto dal protagonista, Emanuele Bardone, un truffatore magnificamente impersonato da Vittorio De Sica. Successivamente, coinvolto da un colonnello della Wermacht dopo l'ennesimo raggiro ai danni di una vedova, Bardone verrà portato a San Vittore e spacciato come il generale Della Rovere, con l'obiettivo di carpire informazioni ai partigiani imprigionati. Fino a quando, in un moto d'orgoglio, egli mostrerà per la prima volta la propria dignità contro il nemico tedesco.
La Ralli sarà invece protagonista in Era notte a Roma, pellicola del 1960 ambientata nella Capitale nel periodo tra l'8 settembre 1943 e l'atteso arrivo degli Alleati (4 giugno 1944). Altro capitolo sulla Resistenza della filmografia di Rossellini, forse troppo dimenticato rispetto ad altre opere più celebrate del regista romano.
L'attrice interpreta la popolana Esperia Belli, dedita alla borsa nera per i beni di prima necessità insieme a moltissime altre persone, la cui sopravvivenza era appesa a un filo nella drammatica morsa dell'occupazione nazista. Un giorno, Esperia dovrà nascondere in casa propria tre prigionieri di guerra (un americano, un inglese e un russo) e, nonostante le iniziali remore per paura delle rappresaglie, non si tirerà indietro per perseguire la missione, anche grazie all'aiuto del fidanzato Renato, un antifascista militante. Ma gli imprevisti e le conseguenze delle loro azioni saranno inevitabili.
Insieme alla Ralli, erano parte del cast Renato Salvatori, Enrico Maria Salerno, Paolo Stoppa, Sergio Fantoni, Laura Betti, Leo Genn, Sergej Bondarčuk e Peter Baldwin. Era notte a Roma è un film di fondamentale importanza per raccontare la Resistenza dal punto di vista della popolazione, ancora prima che dei combattenti per la libertà, così come Rossellini aveva fatto con Roma città aperta nell'immediato dopoguerra.
Il trittico di collaborazione tra il regista e Giovanna Ralli si concluse nel 1961 con Viva l'Italia, affresco rosselliniano delle imprese di Giuseppe Garibaldi e dei Mille dopo lo sbarco a Marsala del 1860. Qui l'attrice romana interpretò Rosa, una patriota che seguì il Generale in quegli storici giorni.
L'indimenticabile Elide
Nel 1964 Giovanna Ralli partecipò a tre film molto importanti: Liolà di Alessandro Blasetti, La vita agra di Carlo Lizzani e Se permettete parliamo di donne di Ettore Scola. Dopo un periodo nel quale l'attrice romana intese allontanarsi dai ruoli di popolana per compiere un passo oltre quell'etichetta, tanto da trasferirsi per qualche tempo in America (da ricordare la partecipazione a Papà, ma che cosa hai fatto in guerra? di Blake Edwards nel 1966), ritornò nuovamente in Italia prendendo parte a Il mercenario di Sergio Corbucci (1968), per dedicarsi successivamente a una produzione statunitense, 4 per Cordoba (1970). Dopo alcune altre pellicole meno rilevanti, nel 1974 sarebbe giunto il cosiddetto "ruolo della vita": quello di Elide.
Antonio (Nino Manfredi), Gianni Perego (Vittorio Gassman) e Nicola Palumbo (Stefano Satta Flores) sono tre amici che hanno preso parte alla Resistenza contro i nazifascisti, e nel dopoguerra ripongono le loro speranze per il futuro. Antonio fa il portantino in ospedale ed è appassionato di politica; Gianni è divenuto un brillante avvocato; Nicola è professore di Lettere e grande intenditore di cinema. A dividerli sarà l'amore per la stessa donna, l'aspirante attrice Luciana (Stefania Sandrelli). Avranno alterne fortune, nella Roma che va dal 1948 agli anni '70. Ma un giorno si ritroveranno, ancora una volta.
Diretto da Ettore Scola e scritto dal regista con Age & Scarpelli, C'eravamo tanto amati racconta un'epoca di illusioni e soprattutto delusioni: è il ritratto di una generazione che voleva cambiare (in meglio) l'Italia ma senza probabilmente riuscirvi, annegando nell'arrivismo e nello spreco di ogni possibilità. Un capolavoro del cinema italiano per molti versi impareggiabile, del cui cast fanno parte anche Aldo Fabrizi e, soprattutto, Giovanna Ralli. La sua Elide è figlia del costruttore intrallazzatore Romolo Catenacci e diverrà moglie di Gianni, quando quest'ultimo si lascerà attrarre dai lauti guadagni e dalle manie di grandezza del suocero. Elide è una ragazza acqua e sapone, intrupponcella (come la definisce il padre) e sa a malapena leggere e scrivere, cresciuta come una cocca di famiglia.
Si innamorerà al primo sguardo dell'affascinante avvocato Perego, sia per i suoi modi risoluti che per la capacità dell'uomo di tenere testa a Romolo, come lei non riuscirebbe mai a fare. Accanto a Gianni, Elide sperimenterà un amore non ricambiato e l'ombra della solitudine, con le distanze che diverranno sempre più ampie tra lei e un marito materialista ed egoista, oltre che innamorato davvero solo della pur lontana Luciana. A distanza di anni, Elide conserverà appena un barlume della sua veracità giovanile e, dietro un'apparenza adesso sofisticata, si lascerà andare verso un triste commiato, rassegnata all'incomprensione da parte delle persone che non le saranno state accanto abbastanza.
Un personaggio cruciale del film, certamente il più malinconico, come evidenziato anche dal Tema per Elide composto da Armando Trovajoli, autore della colonna sonora del film. La magnifica interpretazione di Giovanna Ralli sarà la più importante della carriera dell'attrice, che legherà indissolubilmente il proprio percorso cinematografico alla figura della dolce Elide.
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I successi televisivi
Dopo altri film più commerciali e qualche ulteriore significativa partecipazione (da ricordare su tutti Arrivano i bersaglieri di Luigi Magni, nel 1980), Giovanna Ralli iniziò ad alternare cinema e teatro, per poi decidere di lasciare il grande schermo nel 1981. Soltanto nel 1990 sarebbe tornata davanti la macchina da presa, diretta da Francesca Archibugi in Verso sera. Anche successivamente i ruoli per il cinema saranno sempre meno, anche perché la Ralli si dedicherà prevalentemente alla televisione, tanto in film per il piccolo schermo quanto in alcune serie: ricordiamo Un prete tra noi (tra il 1997 e il 1999) e, soprattutto, Ho sposato uno sbirro (tra il 2008 e il 2010), in un cast del quale facevano parte anche Flavio Insinna, Christiane Filangieri, Barbara Bouchet, Antonio Catania, Luisa Corna e Serena Rossi.
Più di recente, Giovanna Ralli è tornata nuovamente al cinema con Immaturi (2011) e Immaturi - Il viaggio (2012), per la regia di Paolo Genovese, e con Un ragazzo d'oro (2014), diretta da Pupi Avati. Nonostante avesse dichiarato l'intenzione di abbandonare le scene in concomitanza con l'ottantesimo anno d'età, ritroveremo ancora una volta l'attrice in Marcel!, esordio alla regia di Jasmine Trinca che verrà presentato nella Selezione Ufficiale del Festival di Cannes 2022 nella sezione Séances Spéciales. Non prima di aver celebrato, con il David di Donatello, la carriera di un'interprete... tanto amata.