Gérard Depardieu: 7 grandi film del “gigante buono” del cinema francese

Gérard Depardieu festeggia 70 anni: ripercorriamo sette tra i film più importanti della sua carriera, dalle collaborazioni con Pialat e Truffaut a Cyrano de Bergerac.

Il talento è molto spesso ciò che gli altri fanno di te.

Gerard Depardieu in una scena di 36 quai des orfevres
Gerard Depardieu in una scena di 36 quai des orfevres

Se il successo dipende (anche) dagli "altri", non si può negare che, in quasi mezzo secolo, Gérard Depardieu abbia avuto l'intuito di scegliere i migliori collaboratori possibili: registi che, di anno in anno, hanno saputo mettere in luce il talento strabordante dell'attore, permettendogli di costruire una carriera che davvero non ha eguali, nel panorama europeo. Per la prolificità (oltre centosettanta film dal 1971 a oggi, senza contare i progetti per la televisione), per la varietà e per le dimensioni di un successo che lo ha trasformato nel divo più popolare e 'redditizio' del cinema francese.

Cyrano
Cyrano de Bergerac

Nato nel comune di Châteauroux, con un'adolescenza da teppistello a cui sarebbe stato strappato grazie alla recitazione, il debutto al cinema nel 1971 e poi, nel 1974, il lancio definitivo grazie a un ruolo da protagonista nella fortunata commedia I santissimi, primo frutto del suo lungo sodalizio con il regista Bertrand Blier; quattro anni dopo la loro seconda pellicola insieme, Preparate i fazzoletti, ironica descrizione di un ménage à trois, otterrà l'Oscar come miglior film straniero. E nel frattempo, Gérard Depardieu sarà già avviato a diventare il nuovo volto-simbolo della Francia per i cinefili di tutto il mondo.

Gérard Depardieu: i 70 anni di un infaticabile animale da set

Clovis Cornillac con Gerard Depardieu in una scena del film Asterix alle Olimpiadi
Clovis Cornillac con Gerard Depardieu in una scena del film Asterix alle Olimpiadi

Un'attività irrefrenabile davanti alla cinepresa, al ritmo di quasi quattro film all'anno, le frequenti collaborazioni con registi del calibro di Alain Resnais, Marco Ferreri e Francis Veber (che lo dirigerà in numerose commedie sbanca-botteghino) e, di tanto in tanto, qualche trasferta hollywoodiana, fra cui la commedia sentimentale Green Card di Peter Weir, che nel 1990 gli fa vincere il Golden Globe, il kolossal storico 1492: la conquista del paradiso di Ridley Scott, il dramma in costume La maschera di ferro, con Leonardo DiCaprio, e La carica dei 102, al fianco di Glenn Close. In patria, invece, dal 1999 viene scelto per impersonare il corpulento Obelix in una saga di quattro episodi ispirata agli omonimi fumetti, che registrerà incassi record sul suolo nazionale (con quattordici milioni e mezzo di spettatori, Asterix & Obelix - Missione Cleopatra è nella Top 10 dei maggiori successi di sempre in Francia).

Gérard Depardieu in un atto liberatorio nel film Mammuth
Gérard Depardieu in un atto liberatorio nel film Mammuth

In parallelo con una carriera senza precedenti, la vita di Gérard Depardieu è stata caratterizzata anche da stravaganze ed eccessi: i problemi di salute legati all'alcolismo (con la sua proverbiale passione per il vino), qualche guaio con la giustizia, ma anche il lutto per la perdita del figlio Guillaume nel 2008. E nonostante gli annunci di volersi ritirare dalle scene, il pantagruelico Gérard rimane un portentoso "animale da set", perfino a settant'anni, compiuti oggi. E per questo importante compleanno, abbiamo deciso di ripercorrere l'itinerario cinematografico di Monsieur Depardieu rievocando, in ordine cronologico, sette fra i suoi migliori film, sette tasselli fondamentali (ma ce ne sarebbero parecchi altri) all'interno della sua sterminata produzione.

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1. Novecento (1976)

Novecento: Stefania Casini con DeNiro e Depardieu
Novecento: Stefania Casini con DeNiro e Depardieu

Un ambizioso affresco storico sulla prima metà del secolo, diretto dal maestro Bernardo Bertolucci e diviso in due parti (per una durata complessiva di cinque ore), che nel 1976 registrano dieci milioni di spettatori in Italia e un vasto successo anche nel resto d'Europa: si tratta di Novecento, in cui Gérard Depardieu, nei panni del volitivo contadino Olmo Dalcò, affianca Robert De Niro, ovvero Alfredo Berlinghieri, erede di una famiglia di possidenti e amico d'infanzia di Olmo. La storia dell'Italia dall'inizio del secolo alla Seconda Guerra Mondiale viene riletta attraverso le vicende di questi due giovani di diversa estrazione sociale ma che condivideranno numerose esperienze, inclusa la Resistenza antifascista.

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2. L'ultimo metrò (1980)

L'ultimo metrò: Deneuve e Depardieu in una scena
L'ultimo metrò: Deneuve e Depardieu in una scena

Il 1980 è un anno magico per Gérard Depardieu, con ben sei film in uscita nelle sale: fra questi il pluripremiato Mon oncle d'Amérique di Alain Resnais, il cult Loulou di Maurice Pialat e soprattutto L'ultimo metrò, uno dei capolavori del mitico François Truffaut, ricompensato con dieci premi César, tra cui i trofei come miglior film e per la coppia di protagonisti, Depardieu e Catherine Deneuve. In questo dramma romantico nella cornice della Parigi occupata dalle truppe tedesche, la Deneuve interpreta il ruolo di Marion Steiner, proprietaria e prima attrice del teatro Montmartre, mentre Depardieu dà vita al carismatico Bernard Granger, nuovo membro della compagnia, che nel corso dell'allestimento di uno spettacolo si innamorerà di Marion. Un anno più tardi, François Truffaut tornerà a dirigere Depardieu in un altro film memorabile, La signora della porta accanto, con Fanny Ardant.

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Le Dernier Metro
L'ultimo metrò

3. Danton (1983)

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Gérard Depardieu in Danton

Orgoglioso, energico, incandescente: Georges Jacques Danton, avvocato, uomo politico e Ministro della Giustizia, una delle figure-chiave della Rivoluzione Francese, è il cuore pulsante del dramma storico Danton, diretto nel 1983 dal regista polacco Andrzej Wajda: un film che, lontano da ogni accademismo, ricostruisce con rigore e lucidità una fase cruciale della storia francese di fine Settecento e la deriva sanguinaria del Terrore, mostrando lo scontro ideologico fra il Danton di Gérard Depardieu e la sua nemesi, l'inflessibile Maximilien de Robespierre interpretato da Wojciech Pszoniak.

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4. Jean de Florette (1986)

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Jean de Florette

Seconda delle quattro collaborazioni fra Gérard Depardieu e il regista Claude Berri, Jean de Florette è la trasposizione del romanzo L'acqua delle colline di Marcel Pagnol: un ritratto del mondo contadino nella Provenza degli anni Venti, teatro del conflitto fra l'agricoltore Ugolin Soubeyran (Daniel Auteuil), suo zio Papet (Yves Montand) e Jean Cadoret (Gérard Depardieu), appena arrivato dalla città dopo aver ereditato un podere oggetto dell'interesse di Ugolin. Uscito nel 1986, Jean de Florette si rivela un autentico fenomeno presso il pubblico francese, con sette milioni di spettatori, e ottiene un sorprendente successo anche all'estero, tanto da vincere quattro BAFTA Award (tra cui miglior film) e far guadagnare a Depardieu la nomination al BAFTA come miglior attore. Sempre nel 1986 Berri ha realizzato anche la seconda parte dell'adattamento del libro, Manon delle sorgenti.

Jean De Florette
Jean de Florette

5. Sotto il sole di Satana (1987)

Sous Le Soleil De Satan
Sotto il sole di Satana

Terzo dei quattro film girati da Gérard Depardieu con uno dei massimi autori del cinema francese, Maurice Pialat, Sotto il sole di Satana è ispirato all'omonimo romanzo di Georges Bernanos, e al Festival di Cannes del 1987 si aggiudica una contestata Palma d'Oro come miglior film. Alle prese con un personaggio per lui insolito, Depardieu si cala nel ruolo di Donissan, curato di campagna tormentato da profondi dubbi spirituali e morali, il cui cammino si incrocierà con quello di Mouchette (Sandrine Bonnaire), una ragazza che ha commesso un omicidio. Impegnato in una delle sue prove più intense, Depardieu disegna mirabilmente le inquietudini del parroco Donissan in una delle migliori opere di Pialat.

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6. Troppo bella per te! (1989)

Troppo Bella Per Te
Troppo bella per te!

Dopo I santissimi, Preparate i fazzoletti, Buffet freddo e Lui portava i tacchi a spillo, nel 1989 Gérard Depardieu e il regista Bertrand Blier si riuniscono per un'altra commedia destinata ad imporsi come uno dei maggiori successi delle rispettive carriere: Troppo bella per te!, vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e di cinque premi César, incluso miglior film. In quest'altra analisi spiazzante ed ironica delle ambiguità del desiderio e dei sentimenti Depardieu presta il volto a Bernard Barthélémy, un padre di famiglia la cui esistenza viene turbata dall'incontro con la segretaria Colette Chevassu (Josiane Balasko), una donna non particolarmente avvenente, ma da cui Bernard si scopre fortemente attratto, al punto da tradire la moglie Colette (Carole Bouquet).

7. Cyrano de Bergerac (1990)

Cyrano de Bergerac: Gérard Depardieu in una scena del film
Cyrano de Bergerac: Gérard Depardieu in una scena del film

Nel 1990, Gérard Depardieu recita in una delle pietre miliari della propria filmografia, confrontandosi in maniera superba con uno dei più celebri eroi romantici della letteratura europea: il prode cavaliere dal lunghissimo naso creato dalla fantasia del drammaturgo Edmond Rostand. E in Cyrano de Bergerac, diretto da Jean-Paul Rappeneau, il divo francese unisce carisma, fascino, grinta e pathos per costruire una delle sue performance più belle nella parte del nobile Cyrano, innamorato senza speranza di Roxane (Anne Brochet), a cui dedica parole e versi traboccanti d'affetto. Accolto con entusiasmo in patria (quattro milioni e mezzo di spettatori) e nel resto del mondo, Cyrano de Bergerac ha vinto dieci premi César, incluso un trofeo per Depardieu, che grazie al film di Rappeneau ha ricevuto pure la nomination all'Oscar e al BAFTA come miglior attore.