Se avete passato la vostra adolescenza davanti al televisore guardando serie come Occhi di Gatto, City Hunter o Holly & Benji, probabilmente vi sarete imbattuti anche in Robotech, una serie di fantascienza che incrociava aerei trasformabili in robot ad avvenenti cantanti giapponesi (il termine "idol" era ancora di là da venire).
Non tutti sanno però che Robotech, serie fiume che contava più di 80 episodi, era in realtà un collage di tre serie distinte, e senza alcuna connessione tra loro, di animazione giapponesi, ovvero Macross, Southern Cross e, appunto, Genesis Climber Mospeada.
La casa di produzione Harmony Gold aveva acquisito i diritti per le tre serie per il mercato occidentale e, per poter garantire una copertura di almeno 65 episodi per lo slot di trasmissione, pensò bene di "fondere" i tre titoli diversi, tagliando, ritraducendo e, spesso, inventandosi di sana pianta le rispettive storie.
Se Macross conobbe poi un grande successo, prima in patria e poi, anche se in maniera minore, anche all'estero, le altre due serie furono presto dimenticate e relegate a semplici "aggiunte" al titolo principale.
Sulla gestione dei diritti del brand Robotech e di come questa abbia provocato problemi enormi nella diffusione di qualunque prodotto, originale o meno, a essa collegato, ci si potrebbe scrivere un libro.
Limitiamoci a prendere atto del fatto che, recentemente, la situazione sembra essersi risolta e che, anche se con decenni di ritardo, è ora possibile recuperare queste serie nella loro versione originale, iniziando proprio da Mospeada.
Gli alieni vogliono solo evolvere
La trama originale di Mospeada (anzi: MOSPEADA, visto che si tratta dell'acronimo di "Military Operation Soldier Protection Emergency Aviation Dive Armor") prende il via nel 2050, all'indomani di un'invasione aliena messa in atto da una razza aliena tecnologicamente avanzata chiamata Inbit (Invid, nell'adattamento occidentale).
La Terra viene rapidamente conquistata, relegando i pochi umani sopravvissuti a piccole sacche di sopravvivenza e resistenza. Stranamente, gli Inbit sembrano poi disinteressarsi completamente degli umani, salvo reagire in maniera feroce a ogni atto d'aggressione da parte dei superstiti.
Ma la razza umana non si è ancora arresa: partendo dalle colonie fondate su Marte, gli umani tentano ripetutamente di contrattaccare e riprendere possesso nel nostro pianeta natale, fallendo però miseramente a causa della schiacciante superiorità degli Inbit.
Unico sopravvissuto di un ennesimo fallimentare tentativo di incursione, il giovane pilota di Legioss (aerei trasformabili in robot antropomorfi), Stig Bernard, è costretto a un atterraggio di fortuna. Furioso contro gli Inbit per la morte dell'amata compagna Marlene, Stig inizia così una missione di vendetta, arruolando altri combattenti della resistenza e facendosi strada, nei panorami desolati della Terra invasa, verso il Reflex Point, la base centrale degli Inbit, per distruggerli una volta per tutte.
Lungo questo percorso, però, il gruppo incontra anche Aisha, una misteriosa ragazza che sembra legata, in qualche modo agli Inbit, e che potrebbe rappresentare la chiave per scoprire le reali intenzioni degli alieni.
Una moto robot dal passato
Come anticipavamo in apertura, Genesis Climber Mospeada, che ora è disponibile in streaming su Crunchyroll, è una serie fortemente condizionata da due elementi: l'essere stata presentata come "parte finale" di Robotech e l'essere una serie realizzata agli inizi degli anni '80.
Va anche detto che, fortunatamente, le modifiche e i tagli apportati dalla Harmony Gold su Mospeada sono relativamente limitati (al contrario di quanto successo, per esempio, a Southern Cross, quella sì veramente mutilata).
L'impianto della storia rimane praticamente identico tra originale e versione occidentalizzata. In quest'ultima i nomi dei personaggi vengono cambiati (ma questa, ahimé, era pratica comune all'epoca) e ogni tanto venivano forzatamente inseriti nei dialoghi accenni agli eventi visti in precedenza in Robotech, accenni che ovviamente non esistono nella versione originale.
A parte questo, l'idea alla base della serie, ovvero il conflitto con una razza aliena (apparentemente) spietata visto con gli occhi di un soldato (inizialmente) rabbioso, che si sviluppa nel tentativo di conoscersi e accettarsi, mantiene ancora oggi un certo appeal.
Oltretutto, Mospeada può vantare nomi di tutto rispetto nello staff, a partire dal character design ad opera nientemeno che di Yoshitaka Amano, uno dei più famosi e apprezzati artisti nipponici, che qui centra almeno un personaggio iconico: Yellow Belmont (Lance, nella versione Harmony Gold), ex soldato che si nasconde agli Inbit indossando i panni di una famosa cantante, e a cui verrà anche dedicato uno special dopo la chiusura della serie.
La serie rientra nel filone dei cosiddetti "real robot", con una maggiore pretesa di realismo sia nello sviluppo narrativo che nel design dei mezzi da combattimento, il cui esponente più famoso è senza dubbio la moto che dà il nome alla serie, il modello VR052F che si trasforma in un esoscheletro da battaglia, geniale idea del mecha designer Shinji Aramaki (Megazone 23 e designer anche per Star Wars: Clone Wars) ispirata alla sua Honda VT250.
Infine le musiche, che sono un elemento fondamentale nella serie, sono opera di Joe Hisaishi, che diventerà poi l'autore dei film di Hayao Miyazaki.
Ovviamente Mospeada mostra tutti i suoi anni, con animazioni ridotte all'osso e una qualità generale che già all'epoca non era lo stato dell'arte, figuriamoci dopo quarant'anni...
Ma resta un lodevole e doveroso recupero di un anime importante e, nel suo genere, storico.
Conclusioni
Questa recensione di Genesis Climber Mospeada dovrebbe prevedere due voti: uno per il valore storico del titolo in sé e per la volontà di riproporlo finalmente in versione originale, che sarebbe abbastanza alto, e uno per la valutazione di un titolo "vecchio" di quarant'anni, e che li dimostra tutti. Alla fine la bilancia pende di più sul positivo, comunque, grazie anche ai nomi di grande caratura coinvolti nel progetto originale che danno a questo titolo una marcia in più.
Perché ci piace
- Un anime robotico storico.
- Yellow Belmont.
- La moto trasformabile (chi non ne vorrebbe una?).
Cosa non va
- 40 anni si sentono tutti.