Gangs of Galicia, la recensione: una mal riuscita serie crime spagnola sulla vendetta

La nuova serie originale spagnola su Netflix, Gangs of Galicia, sembra avere le carte in regola per diventare un thriller appassionato e appassionante, ma in realtà è solamente un passo falso intriso di esagerazioni e improbabili sviluppi.

I protagonisti di Gangs of Galicia

Un vecchio adagio vuole che il crimine non paga. Perché in fondo ti costringe a rinunciare a molto più di quanto avevi preventivato, almeno a livello personale a dispetto di quello economico. Gangs of Galicia, ultima fatica spagnola targata Netflix, vorrebbe partire da questo assunto. Peccato che sia tutto improbabile fin dalla trama di partenza, nonostante sia ispirata ad una storia vera: Ana (Clara Lago) è un'avvocata di successo in un prestigioso studio legale di Madrid che molla tutto e tutti, dopo la morte del padre, per ricominciare d'accapo in Galizia, a Cambados. Colpa di un'infatuazione amorosa come la protagonista di Crazy Ex-Girlfriend?

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I protagonisti di Gangs of Galicia in una scena in macchina

No, qui siamo in un territorio narrativo decisamente più drammatico, quando la morte dell'uomo rivela anche la sua doppia identità. In passato è stato un malavitoso che ha avuto a che fare con i clan più importanti e pericolosi della Galizia, fuggendo col bottino e cambiando nome e vita dall'altra parte della Spagna. Ora Ana, con buona pace della madre perplessa e sconvolta quanto lei da queste rivelazioni, non si dà pace e vuole vederci chiaro. Straniera in un paesino in cui tutti si conoscono, la donna viene subito notata, a partire da Daniel Padin (Tamar Novas), figlio di un importante trafficante di droga ora in carcere. Passano mesi e l'avvocata riesce a distinguersi e soprattutto ad aprire un proprio studio legale. Un caso fortuito (forse) la farà difendere Daniel in tribunale e da lì nulla sarà più come prima.

A letto con il nemico

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Clara Lago e Tamar Novas dimostrano poca chimica in scena

Come è facile aspettarsi, il rapporto tra Ana e Daniel si evolverà in molti modi diversi, facendoli avvicinare molto più di quanto volessero o si aspettassero inizialmente. Gangs of Galicia vuole proseguire il filone Good people going bad, ovvero le persone che si ritrovano a commettere atti indicibili in nome della famiglia e passare dall'altra parte della legge (Your Honor insegna) quando erano stati praticamente irreprensibili al banco della giustizia, tanto che Ana era celebre per non aver mai perso una causa. La tematica preponderante del serial è però quella della vendetta, che a volte va servita fredda quasi congelata, altre calda fumante e appena sfornata. Cosa si è disposti a fare in nome di essa, a che conseguenze porta e soprattutto quale patto col diavolo spesso rappresenta. L'altro tema portante è sicuramente - anche se snocciolato più e meglio altrove - quello dell'eredità tra genitori e figli, perché entrambi i protagonisti rappresentano la nuova generazione dei due lati della legge, che rischiano di collidere fin troppo. Purtroppo questo avviene solamente nell'idea dei creatori: non c'è vera tensione narrativa, i colpi di scena sono prevedibili oppure, peggio, poco chiari. La caratterizzazione e l'evoluzione dei personaggi è tra il poco centrato e il troppo debole. La regia non è molto dinamica o particolarmente ispirata, così come la scrittura. La recitazione degli interpreti lascia altrettanto a desiderare.

Una serie crime poco avvincente

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Una sequenza che vorrebbe essere ad alto tasso adrenalinico

Il problema principale della serie Netflix è la protagonista Clara Lago, che non riesce a far trasparire tutte le complesse sfaccettature con cui il suo personaggio si ritrova ad aver a che fare. Paradossalmente è Tamar Novas a sembrare più carismatico, pur rimanendo in fondo sempre sulla superficie del racconto. Così come gli altri interpreti, dalla madre di Ana, alle gestrici del bar della zona, minacciate dal cartello, fino alle varie famiglie che vanno a lottare per il potere e per il controllo della droga in quel della Galizia: i tanti figli, cugini e nipoti il cui destino sarà intrecciato a quello di Daniel. Tanti gli elementi già visti: la nuova generazione che vuole prendere il sopravvento sulla vecchia, come in Gomorra o in The Gentlemen per restare sul colosso dello streaming, le lotte intestine per il controllo della droga e soprattutto la corruzione della polizia, fin troppo spesso collusa con la malavita da un lato, mentre dall'altro agguerrita e decisa a tutti i costi ad incastrare i malviventi. Non solo: ci sono gli informatori "insospettabili", gli agenti sotto copertura e tutte le numerose tecniche per non far scoprire un carico alle autorità, che vengono sviscerate lungo la serie, che arriva ad un finale talmente (inutilmente) aperto da far venire voglia di lanciare una sedia contro il device dove si sta guardando lo show.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Gangs of Galicia stanchi di queste serie crime tutte uguali, dalla trama improbabile, dallo sviluppo prevedibile e dalle interpretazioni senza il minimo pathos e impegno. Vanno bene i prodotti tratti da storie vere e anche l’intrattenimento semplice, ma qui davvero non è nemmeno colpa dell’algoritmo ma di qualcosa realizzato senza il minimo sentimento.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • L’analisi quasi chirurgica dei metodi dei cartelli della droga per farla franca.
  • Le tematiche della vendetta e del ricambio generazionale…

Cosa non va

  • …già viste e riviste (meglio) in altre serie.
  • L'improbabilità degli sviluppi narrativi, anche se ispirati a fatti realmente accaduti.
  • La protagonista.
  • Manca la tensione narrativa.