Chi di noi era presente alla Mostra del Cinema di Venezia 2020 sa che una delle sorprese di quel Festival, in cui mancavano i grandi nomi e le star holliwoodiane per via della situazione sanitaria internazionale, fu il film di Quentin Dupieux presentato Fuori Concorso: Mandibules - Due uomini e una mosca. Una commedia dell'assurdo capace di farci ridere come da molto non accadeva in un contesto come quello di un Festival cinematografico, tra momenti assolutamente folli e "no sense" con cui l'autore raccontava in modo efficace l'illogicità del mondo di oggi.
Come vedremo in questa recensione di Fumer Fait Tousser, il nuovo film del medesimo autore presentato a Cannes 2022, le aspettative all'ingresso in sala erano altissime, peccato però che in questo nuovo lungometraggio non si raggiungano quasi mai gli stessi livelli di comicità e di folle ironia: dopo una partenza molto promettente, infatti, il film si perde in una narrazione dal ritmo un po' discontinuo, fatta di alcuni momenti divertenti e di altri non particolarmente riusciti. Fumer Fait Tousser si ferma a un tiepido sorriso, non strappandoci mai una risata di pancia, come in più occasioni aveva fatto il suo predecessore.
Le avventure della
Dalla mosca gigante di Mandibules a una tartaruga che ricorda i mostri più grotteschi e posticci nei migliori episodi dei Power Rangers. Ai costumi degli atletici e colorati eroi si rifanno quelli della Tobacco Force, un gruppo di Vendicatori che utilizzano i poteri nefasti del fumo - ma sono contrari alla insalubre abitudine - per sconfiggere i loro nemici. Diretti da un topo gigante (e bavoso) che li guida nelle missioni, i membri del particolare gruppetto - dopo aver sconfitto il tartarugone - vengono mandati in ritiro spirituale per ritrovare coesione e affiatamento. Tutto questo prima di intraprendere una pericolosa missione per salvare il mondo.
Durante i giorni di forzato riposo, gli amici e colleghi si troveranno a raccontarsi assurde storie attorno a un fuoco, o ad ascoltarne altre da parte di improbabili personaggi che fanno il loro ingresso in scena (come un luccio parlante che riporta una vicenda tanto assurda quanto cruenta accaduta ad un ragazzo e a sua zia). Tutto questo prima di scoprire che il supercattivo di turno ha anticipato i suoi piani, e la fine del mondo potrebbe essere più vicina di quanto sembri.
Mandibules, la recensione: sulle ali dell'idiozia
Una storia che non colpisce
Le situazione folli e assurde non mancano, ma non risultano mai realmente divertenti o puntuali al punto da scatenare un discorso più profondo sulla società in cui viviamo. Fumer fait tousser è un film veloce, a tratti piacevole e che regala alcune sequenza ben costruite - come quella della battaglia iniziale contro la tartaruga, sotto gli occhi di alcuni fan inaspettati - ma non riesce a fare quel passo in più che aveva reso il suo predecessore un piccolo cult.
Se Mandibules raccontava una storia più lineare e coerente, qui ci si perde tra un racconto e l'altro fatto dai protagonisti, non permettendo allo spettatore di sentirsi coinvolto nella vicenda dei personaggi. Nel film precedente, infatti, era la coppia di fantastici e carismatici protagonisti (Grégoire Ludig e David Marsais, che qui tornano solo per un breve cameo) che ci trascinava in un susseguirsi di situazioni tanto surreali quanto esilaranti, e l'alchimia tra i due rendeva il tutto ancor più divertente. Sprecata in questo caso la bravissima Adèle Exarchopoulos, che invece che brillare come nell'opera precedente si perde in un parterre di personaggi che hanno poco di memorabile.
Conclusioni
Come abbiamo visto in questa recensione di Fumer Fait Tousser, il nuovo film di Quentin Dupieux non colpisce come il precedente. Si sorride ogni tanto ma la storia è lontana da quel piccolo cult che era Mandibules - Due uomini e una mosca.
Perché ci piace
- Alcune sequenze ben costruite e divertenti.
Cosa non va
- La trama è troppo dispersiva.
- I personaggi non colpiscono come quelli del precedenti film.
- Alcuni momenti quasi "scult", che non divertono.