Ci si può emozionare per lo speciale sulla realizzazione di un film? È a questa semplice domanda che risponde la nostra recensione di Frozen II: Dietro le quinte e il verdetto è assolutamente positivo. Siamo abituati a vivere il backstage delle produzioni di successo come contenuti extra degli homevideo, composti spesso di materiale frammentario e disomogeneo, tra interviste organizzate col cast e riprese carpite sul set. Per questo eravamo stati stupiti da Disney+ lo scorso mese con la serie che raccontava la realizzazione di The Mandalorian e abbiamo provato la stessa piacevole sensazione con Frozen II: Dietro le quinte, presentata all'edizione 2020 del festival specializzato in animazione di Annecy e disponibile per intero sulla piattaforma di casa Disney dal 26 Giugno.
Il viaggio nell'ignoto
Come il titolo lascia intendere oggetto della docuserie Frozen II: Dietro le quinte (molto più evocativo e intrigante nell'originale Frozen II: Into the Unknown, che gioca con il titolo italiano della canzone di punta del film, così come abbiamo fatto noi per questo articolo) è la realizzazione del sequel di successo di un film diventato fenomeno popolare fin da subito, con i suoi personaggi, le sue canzoni e il suo vendutissimo merchandising. Sei episodi che raccontano un viaggio lungo e complesso, ricco di ostacoli, ma capace di emozionare quanto, e a tratti di più, della storia del film che poco per volta va a completare la sua costruzione.
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Il lavoro di squadra
La docuserie non segue, infatti, tutto il processo di costruzione ed elaborazione di Frozen II - Il segreto di Arendelle, ma parte dagli ultimi mesi di lavorazione, dalla prima proiezione interna di marzo, con film ancora incompleto e in parte differente da quello che è poi arrivato in sala. La forza di questa scelta di scandire il racconto del dietro le quinte usando le test screening interne, con gli appunti ricevuti dagli artisti colleghi dei registi Jennifer Lee e Chris Buck, è di riuscire a evidenziare come e quanto sia importante il lavoro di squadra per la realizzazione di un film d'animazione di questa portata.
Perché si tratta di un'operazione lunga e complessa, fatta di lavoro continuo, decisioni e scelte difficili che permettono poco per volta di perfezionare e rifinire quel che funziona, ma anche di modificare o eliminare quello che ancora non va. Di mettere a fuoco il film nel suo insieme e dargli la forma definitiva che gli spettatori potranno guardare e amare. Un cammino denso di frustrazioni, ma costellato anche di tante piccole o grandi soddisfazioni, come può essere quel prezioso momento in cui Chris Buck e Jennifer Lee ascoltano per la prima volta Nell'ignoto nella sua versione definitiva con la musica suonata dall'orchestra, lasciandosi andare a un'emozione travolgente.
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Il bonus di Disney+
La fatica e i sacrifici necessari per mettere insieme un'opera come Frozen II sono infatti inferiori solo a un altro elemento indispensabile: la passione. Ed è proprio questa passione che emerge tra le immagini della docuserie Disney+, vero e proprio documentario girato negli studi Disney nel corso dello scorso anno. Un'operazione che è possibile e ha senso, in questa forma e con questo livello produttivo, solo ora che gli studi hanno una propria piattaforma streaming per veicolare questo tipo di contenuti.
Al di là degli original e di tutti i titoli dei mondi Marvel e Star Wars, dei cataloghi completi di Pixar e Disney Animation, e dei tanti altri grandi titoli presenti in catalogo, ci sentiamo di dire che è questo uno dei principali valori aggiunti di Disney+: lo sguardo esclusivo e privilegiato nel dietro le quinte del mondo Disney che ci sta permettendo.
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Conclusioni
Chiudiamo la recensione di Frozen II: Dietro le quinte sottolineando nuovamente quanto una docuserie di questo tipo sia importante per mostrare al pubblico il complesso lavoro dietro un film come Frozen II e la passione con cui i suoi realizzatori operano quotidianamente, partendo dai registi fino a tutti gli artisti coinvolti, enfatizzando l’importanza del lavoro di squadra. Un vero valore aggiunto di Disney+.
Perché ci piace
- La possibilità di sbirciare dietro le quinte di un film amatissimo e guardare il lavoro degli artisti coinvolti, dagli animatori ai registi passando per i voice talent che registrano canzoni e dialoghi.
- La costruzione della docuserie attraverso le successive proiezioni interne del film e la progressiva messa a fuoco dei problemi presenti e relative soluzioni.
- Il valore produttivo della serie, vero e proprio documentario sul processo creativo di un lungometraggio animato.
Cosa non va
- Inevitabilmente meno interessante per chi è a digiuno dei due Frozen o non è particolarmente attratto dai making of.