Fringe - Stagione 1, episodio 20: There's More than One of Everything

Una importante rivelazione ed una conferma per un finale di stagione che non risponde a tutte le domande, ma pone un nuovo punto di partenza per la serie.

Sin dal titolo l'episodio conclusivo della prima stagione di Fringe, There's More than One of Everything, è chiara la conferma di quello che nel corso della prima stagione della serie di è andato delineando poco per volta, ovvero l'esistenza di mondi diversi e paralleli. Un'idea di cui il primo anno di vita dello show ci ha mostrato solo la punta dell'iceberg e che verrà sviluppata, spiegata ed ampliata nel prosieguo della serie, che è già stata confermata dalla Fox per una seconda stagione.
In quest'ottica, la prima stagione di Fringe si limita a presentarci le forze in gioco, ma poco ci dice delle loro intenzioni e della loro valenza; ci suggerisce i rapporti esistenti tra le parti, ma non entra nel dettaglio; ed anche quando ci mostra scorci di un altro universo, parallelo al nostro, lo fa attraverso squarci nella realtà che conosciamo o per i pochi, intensi secondi finali. Ma ci arriveremo.
Il finale di The Road not Taken ci aveva lasciato con due strade da seguire. Da una parte Nina Sharp, colpita da alcuni attentatori nell'ascensore della Massive Dynamics; dall'altra Walter Bishop, condotto via dal suo laboratorio dall'entità che conosciuato come Osservatore. Ed è da qui, da queste due strade parallele, che l'ultimo episodio della stagione, ben diretto da Brad Anderson da una storia di Akiva Goldsman e Bryan Burk sceneggiata da Jeff Pinkner e J.H. Wyman, prosegue.

Le indagini della squadra di Olivia rivelano che è stato Mr Jones, la nostra vecchia conoscenza, ad attentare alla vita della Sharp ed è direttamente la donna, una volta ripresa conoscenza dopo l'intervento subito, a rivelarci il motivo: rubare qualcosa nascosto nel suo braccio artificiale, ovvero una cellula di energia estremamente potente, da usare per fornire energia ad un dispositivo in loro possesso in grando di aprire un varco tra i mondi. Jones infatti è intenzionato a viaggiare in un altro mondo parallelo per raggiungere William Bell e fargliela pagare per qualcosa che ancora non sappiamo. I suoi primi tentativi, però, non vanno a buon fine ed il varco resta aperto troppo poco, nemmeno il tempo di far passare un camion o un ragazzo su un campo di calcio, che vengono irrimediabilmente tranciati a metà.
Questo perchè aprire il varco è più facile in determinati punti in cui il confine tra i mondi, denominati soft spot, dei luoghi estremamenti rari che però col passare del tempo dal primo varco aperto da Walter si stanno moltiplicando.
Mentre Jones cerca di trovare il posto giusto per raggiungere il suo scopo, l'Osservatore porta Bishop nella loro vecchia casa al mare per fargli ritrovare un oggetto in grado di ottenere lo scopo opposto, ovvero richiudere i varchi tra i mondi. Questo tuffo nel passato consente a Walter sia di ritrovare il dispositivo costruito anni prima, sia per ricordare il luogo in cui il suo primo tentativo è andato a buonfine: Raiden Lake.
E' lì che tutti convergono, portati dalle loro autonome ricerche, ed è lì che diciamo addio a Jones, tagliato a metà dalla chiusura del varco che era riuscito ad aprire, mentre lo attraversava.
Il tuffo nel passato di Walter, però, gli permette di ricordare un'altra informazione fondamentale riguardo suo figlio Peter: tutti noi spettatori avevamo capito che c'era qualcosa da sapere riguardo il personaggio interpretato da Joshua Jackson, e scopriamo che il mistero legato a lui è direttamente legato al titolo dell'episodio. C'è più di un esemplare di ogni cosa e così è (o era) anche per Peter e ne abbiamo la prova guardando Walter davanti alla tomba del figlio morto giovanissimo, nel 1985 all'età di sette anni. E' stato direttamente Walter a richiamare una diversa versione di suo figlio da un altro mondo, parallelo al nostro o è il risutlato di un patto fatto con l'Osservatore o altri come lui, che sembrano avere un certo ascendente ed un rapporto di vecchia data con lo scienziato?
Se torniamo con la memoria a momenti degli episodi precedenti, non sono rare le situazioni in cui Peter nega di ricordare qualcosa della sua infanzia a cui fa riferimento il padre. Avevamo attribuito questi momenti alla follia di Walter, ma è ormai chiaro che dipendono da un altro motivo: era un altro Peter ad averli vissuti direttamente.
Il finale è altrettanto ad effetto e ci regala la (breve) apparizione della guest star Leonard Nimoy. Nina Sharp acconsente a far incontrare Olivia con William Bell e la indirizza in un hotel di Manhattan, ma dopo aver atteso per ore, la Dunham prova a mettersi in contatto con la donna sentendosi dire in risposta che non è in sede. Qualcosa però accade mentre Olivia è in ascensore intenzionata ad andare via: la realtà intorno a lei sembra perdere di sintonia e quello che la circonda cambia più volte finchè l'ascensore si apre su un piano e l'agente viene accolta da una donna che le indica la sua destinazione.
L'incontro con Bell nell'ufficio di quest'ultimo dura solo pochi secondi in cui l'uomo si rivela, ma quando l'inquadratura scivola via, fuori dalla finestra, scoprima che l'ufficio si trova all'interno delle Torri Gemelle ed il panorama che ci viene rivelato è quello classico di Manhattan che tutti conosciamo con i due edifici ancora in piedi.
Qualcuno ha trovato cinica la trovata delle Torri Gemelle, ma è senz'altro il modo più efficace e d'impatto per rivelarci in una manciata di secondi che l'ufficio di Bell in cui Olivia è stata condotta si trova in una realtà diversa dalla nostra. La rivelazione degli universi paralleli conferma quanto già abbondantemente accennato in molti episodi della serie, dimostrando coerenza e compattezza nella scrittura e ponendo in punto di partenza della nuova stagione.
Ora che conosciamo le parti in gioco, che il concetto dei mondi paralleli è stato rivelato anche all'esterno della ristretta cerchia di adepti e che Olivia si trova faccia a faccia con il fondatore della Massive Dynamics, Fringe è pronta a passare al livello successivo di approfondimento della storia e lo farà nella seconda stagione che arriverà sui televisori USA dall'autunno.
L'impressione è di aver visto solo la punta dell'iceberg, ma che la sua forma sepolta sotto l'acqua è ben chiara agli autori della serie.

Movieplayer.it

4.0/5