Difficile aprire questa recensione di Frère et sœur, l'ultima opera di Arnaud Desplechin presentata in concorso a Cannes 2022, senza evidenziare fin da subito il nostro discontento. Il film interpretato da Marion Cotillard e Melvil Poupaud mette in scena una trama che - a parte i primi minuti che erano riusciti ad incuriosirci - risulta confusa e sconclusionata, in cui non si trova mai il giusto equilibrio tra dramma e commedia e in cui, a momenti particolarmente riflessivi, se ne susseguono altri così sopra le righe da sfociare nel ridicolo e da non permettere mai allo spettatore di entrare nella storia e sentirsi realmente coinvolto.
Tragedie che si susseguono
Frère et sœur si apre trasportandoci subito nel dramma: Louis (Melvil Poupaud) ha perso suo figlio di sette anni, alla veglia si presentano anche il cognato e la sorella Alice (Marion Cotillard), scopriamo subito per che i due consanguinei non si parlano da anni, e Alice viene cacciata in malo modo, rea di non aver mai neanche conosciuto il nipote defunto.
Successivamente scopriremo che Louis si è allontanato dalla famiglia per l'odio estremo che prova, ricambiato, per la sorella.
Anni dopo, però, i due vengono costretti da un'altra tragedia a un contatto forzato: i due anziani genitori sono vittima di un incidente d'auto che li porta entrambi su un letto d'ospedale, a pochi passi dalla morte. Alice, famosa attrice di teatro, e Louis, scrittore solitario ma di successo, passeranno le ore al capezzale dei genitori cercando di evitarsi e spuntandosi addosso tutto l'odio che hanno coltivato per anni. Odio di cui, però, non ci viene ma svelata la vera ragione (se non un velato riferimento al fatto che si invidiassero reciprocamente il successo). La riconciliazione sembrerebbe impossibile, ma la drammatica situazione in cui si trovano potrebbe portarli a un inaspettato riavvicinamento.
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Una storia che non coinvolge
Come dicevamo in apertura, il grosso problema di questo Frère et sœur (Brothers & Sisters nel titolo internazionale) risiede nella sua incapacità di trovare il giusto equilibrio tra dramma e commedia, molte delle sequenze più drammatiche (vi citiamo, ad esempio, quella in cui Alice è costretta a decidere se far amputare una gamba all'anziana madre, o il momento in cui rivede Luis per la prima volta e finge uno svenimento) finiscono per risultare caricaturali e grottesche. Le interpretazioni dei protagonisti risultano così tanto sopra le righe, così eccessive, gridate, da rendere il tutto più bizzarro che toccante ed emozionante.
Alcune scene oniriche (Louis che vola sui tetti della città) o i momenti più seri, quelli filmati a teatro o le conversazioni tra Louis e sua moglie, sembrano quasi disconnessi dal resto del film, cosa che porta lo spettatore a non sentire mai un vero e proprio legame con quello che vede accadere sullo schermo. I dialoghi dell'intero film, poi, non risultano in alcun momento naturali e credibili, teatrali all'inverosimile (anche nei momenti non ambientati sul palco) non possono che allontanare chi guarda ancora di più dalla narrazione.
Conclusioni
Il film di Arnaud Desplechin, come abbiamo visto in questa recensione di Frère et sœur è un dramma squilibrato con momenti che sfociano nel grottesco e nella commedia sopra le righe. L'usuale bravura di Marion Cotillard sembra non pervenuta.
Perché ci piace
- Le premesse del film sono interessanti e incuriosiscono.
Cosa non va
- Peccato che il film non trovi mai il giusto equilibrio tra dramma e commedia.
- La recitazione dei personaggi è molto sopra le righe.
- Alcuni momenti invece che toccanti risultano bizzarri.