Il 12 marzo 1946 è nato Frank Welker, attore americano che oggi spegne 75 candeline. Un nome che forse vi risulterà sconosciuto, nonostante lui abbia recitato in innumerevoli pellicole di successo: basti pensare che fa parte del cast di ben cinque lungometraggi che hanno incassato più di un miliardo di dollari al box office mondiale, di cui uno in un ruolo non accreditato. Sommando gli introiti di tutti i titoli a cui è legato, con collaborazioni di prestigio con registi quali Steven Spielberg e Joe Dante e studios come la Disney, batterebbe facilmente attori come Samuel L. Jackson e Harrison Ford, generalmente ritenuti quelli di maggiore successo a livello puramente pecuniario. Welker è la star del cinema di cui praticamente nessuno, al di fuori di una nutrita cerchia di addetti ai lavori, ha sentito parlare. Il che fa un po' sorridere, perché quasi sicuramente, almeno una volta nella vita, avete sentito la sua voce. Anzi, le sue voci.
Un talento disumano
Frank Welker è specializzato nelle voci, sia per l'animazione che per i film live-action, con una carriera iniziata in tal senso nel 1969. E in molti casi non c'è stato bisogno di doppiarlo per i mercati internazionali, per via di un talento molto specifico: sa imitare qualunque animale sul pianeta, e anche produrre versi per creature mostruose. Un dono che ha spesso usato per la Walt Disney Animation, di cui è uno dei nomi fissi dietro le quinte da quasi quattro decenni: tra i suoi ruoli ricordiamo Max ne La sirenetta, i lupi ne La bella e la bestia, Abu e Rajah in Aladdin (dove presta anche la voce, in originale, alla Caverna, cosa che ha fatto anche nel remake uscito nel 2019), Pegaso in Hercules e Sven in Frozen - Il regno di ghiaccio (quest'ultimo non accreditato). Qui sotto potete vederlo in azione mentre registra i ruggiti per Il re leone:
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Fuori dalla sfera animata ha fatto la stessa cosa in svariati progetti live-action, a cominciare da I predatori dell'arca perduta dove gli fu chiesto di fare i versi della scimmia, in particolare quando deve dire "Heil Hitler". Successivamente è stato il perfido Stripe in Gremlins, la versione aliena di Sil in Species - Specie mortale e le omonime creature in Godzilla e Anaconda, senza dimenticare che nello stesso anno, il 1996, ha interpretato degli extraterrestri sia in chiave demenziale (Mars Attacks!) che in ottica più seria e minacciosa (Independence Day). Ebbene sì, c'è un essere umano dietro tutte quelle sonorità decisamente poco umane, ed è talmente preciso che, stando a un aneddoto raccontato dal collega e amico Rob Paulsen, una volta alla domanda "Potresti fare i versi di un maiale?" ha risposto "Maschio o femmina?".
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Una voce che si trasforma
Dicevamo che Welker ha partecipato a cinque progetti che hanno incassato più di un miliardo di dollari nel mondo: due li abbiamo già menzionati, all'interno del canone disneyano di cui fa parte anche Alice in Wonderland, e a questi vanno aggiunti due capitoli del franchise cinematografico dei Transformers, un universo a cui Welker è intimamente legato dal 1984: nella prima serie animata era la voce di ben sei dei tredici Decepticon, tra cui il temibile leader Megatron, e ci furono non poche proteste da parte dei fan quando Michael Bay decise di affidare il ruolo a Hugo Weaving per i primi tre film live-action, nonostante Peter Cullen fosse ancora la voce di Optimus Prime. Weaving fece poi arrabbiare Bay con certe dichiarazioni in sede di intervista, e dal 2014 Welker è tornato a prestare la voce a Megatron, con tanto di inside joke in Transformers - L'ultimo cavaliere, e chi scrive non nega di aver provato un brivido, vedendo il (complessivamente debole) quarto film in lingua originale, quando il leader dei Decepticon viene riattivato con un nuovo nome: "I... am... Galvatron!".
L'altra faccia della medaglia è il franchise di Scooby-Doo, con il quale Welker ha esordito nell'animazione nel 1969: da più di cinquant'anni è la voce adulta di Fred Jones (con l'eccezione del film Scooby!, dove è stato sostituito da Zac Efron per motivi commerciali), e nel 2002 è diventato il nuovo interprete del celebre cane, in qualche modo chiudendo il cerchio per quanto riguarda i ruoli a cui è tipicamente associato. A tal proposito, una nota curiosa e molto divertente: a differenza di molti colleghi, Welker non disdegna apparizioni fisiche sullo schermo (con la postilla che bisogna offrirgli la parte, perché i suoi impegni lavorativi costanti gli impediscono di sottoporsi a provini tradizionali), e nel 2009 è stato il padre di Matt Damon nella commedia The Informant!. Un paio d'anni dopo, commentando la cosa, ha svelato che quando il suo agente gli ha telefonato per dirgli che lo volevano al fianco di Damon in un film di Steven Soderbergh, il suo primo pensiero è stato "Uh, bello, chissà che tipo di cane devo doppiare."