Forest Whitaker, durante la cerimonia d'apertura della 75esima edizione del Festival di Cannes, ha ricevuto la Palma d'Oro onoraria: il vincitore dell'Oscar per L'ultimo re di Scozia, durante la conferenza stampa, si è aperto a proposito della Kermesse francese rivelando che il Festival ha letteralmente cambiato la sua vita quando era ancora un ragazzino. In apertura Whitaker ha parlato della sua prima visita in assoluto quando, nel 1988, vinse il premio per il miglior attore grazie alla sua memorabile interpretazione di Charlie Parker in Bird, l'acclamato biopic diretto da Clint Eastwood.
Dopo aver vinto l'ambito premio, Forest è tornato al Festival ben sei volte nella Selezione Ufficiale e tre volte nella Competizione di Cannes, con Rabbia ad Harlem di Bill Duke, Ultracorpi - L'invasione continua di Abel Ferrara e Ghost Dog - il codice del samurai di Jim Jarmusch. In occasione della consegna della Palma d'oro onoraria, mercoledì 18 maggio è stato proiettato For the Sake of Peace, diretto da Christophe Castagne e Thomas Sametin, con Nandege Magdalena Lokoro e Gatjang Dagor, prodotto da The Whitaker Peace & Development Initiative, Significant Productions e R2.
Il primo Festival di Forest Whitaker con Bird di Clint Eastwood
Whitaker ha aperto la conferenza stampa parlando della sua prima esperienza a Cannes: "Quando sono venuto al Festival per la prima volta sono stato riconosciuto come artista a livello internazionale. Per certi versi ha davvero cambiato la mia vita e la traiettoria della mia carriera, mi ha permesso di essere visto come un artista e non solo come un attore." A soli 27 anni è stato insignito del Premio come miglior attore al Festival di Cannes per Bird: "Ero un ragazzino, non avevo mai fatto un'intervista tantomeno ero stato a un festival. Ero travolto, non sapevo come reagire, era tutto nuovo per me. Ero con Clint Eastwood e ricordo che tutti lo rispettavano e gridavano il suo nome, era tutto così nuovo."
"Essere qui mi tocca il cuore, è un grande regalo. Il più grande regalo che potessi immaginare all'epoca. Ricordo che la sera prima ero nella mia stanza e mio fratello era con me, avevo portato mio fratello, e mi disse: 'Ehi, dicono che è possibile che tu vinca qualcosa'. E io ho pensato: 'Dici sul serio? Non credo proprio'. Lui mi ha risposto: 'Sì, dovresti provare a pensarci'", ha continuato l'attore statunitense, rivelando che "il Festival per me è stato un trampolino di lancio, sono stato qui come attore per una serie di film e anche in veste di produttore; è stata una cosa meravigliosa per me. Non avrei mai pensato di ricevere la Palma d'Oro onoraria, appena l'ho saputo mi son detto: 'che grande onore'. Devo dire che è un riconoscimento a cui tengo molto. Inoltre quest'anno si celebra il 75esimo anniversario del Festival e questo ha reso tutto ancora più speciale. Trentaquattro anni fa ero un ragazzino idealista, avevo lavorato molto duramente a quel film, e partecipare a Cannes mi ha assicurato di aver preso la decisione giusta, ovvero quella di dedicarmi a trovare la connettività nell'umanità attraverso il cinema. È sempre un privilegio tornare a questo bellissimo festival sia per proiettare il mio lavoro, sia per essere ispirato da molti dei più grandi artisti del mondo."
Diversità e regia
Durante la conferenza Forest Whitaker ha anche risposto ad una serie di domande relative alla sua carriera, ai suoi progetti futuri e a tematiche odierne come la diversità e l'inclusione: "Credo che ci siano tante risposte diverse ad una domanda su questo argomento. Ora più che mai, grazie ai servizi streaming, credo che ci sia una nuova opportunità: questi servizi creano una serie di mercati di nicchia e danno la possibilità di pubblicizzare prodotti diversi grazie alla funzione dell'abbonamento."
"Credo che questo sia ottimo per raggiungere una sorta di equità monetaria, ad esempio: con la mia compagnia, i cinque film che abbiamo fatto, sono stati tutti prodotti da noi, siamo stati noi a raccogliere i fondi necessari per poi vendere le pellicole a diversi canali di distribuzione. Questo modello ha funzionato benissimo per noi e credo che possa ispirare gli altri. Dobbiamo continuare a farci sentire affinché le persone siano in grado di capire che deve esserci inclusione. Inclusione e narrativa devono andare mano nella mano perché facciamo tutti parte del mondo e le voci di ognuno di noi devono essere ascoltate."
Proseguendo nella conversazione, è saltata fuori una domanda relativa ai suoi progetti futuro come regista, al che la star ha dichiarato: "Non ho alcun piano per quanto concerne la regia. Ho diretto quattro film, è stata un'esperienza fantastica ma richiede molto impegno, molto tempo e la storia deve essere perfetta, devo riuscire a caderci dentro affinché io possa decidere di riprendere il ruolo di regista in futuro. Non sto dicendo che non accadrà mai più, attenzione, sto soltanto dicendo che non è in programma in questo preciso momento."