Cinque puntate, cinque puntate che sono un'altalena. Non è facile mantenere costante l'attenzione, quando siamo puntellati da forme di distrazione di massa, ed è ancora più complicato se scegliamo di impegnarci in una visione in streaming, consumando quanto più velocemente una storia suddivisa in episodi. Eppure, sarà il ritmo, sarà il protagonista, sarà il colpo di scena che piomba nella puntata quattro, Feedback è una di quelle serie in grado di suscitare un sincero interesse, tanto per scrittura quanto per interpretazioni. Arrivata in streaming su Netflix, è stata preceduta, soprattutto in Polonia - è una produzione polacca, infatti - da un'ottima campagna di comunicazione, con il trailer originale capace di arrivare a un milione e mezzo di visualizzazioni. Mica male.
Appena finita di vedere, la sensazione che Feedback sia effettivamente un buon esempio di serialità, capace di sfruttare gli archetipi per rigirare più e più volte i punti di vista, pur mantenendo in scena un protagonista tanto efficace quanto discutibile nelle sue caratteristiche umane. Feedback, scritta da Kacper Wysocki e diretta da Leszek Dawid, adatta l'omonimo romanzo di Jakub Żulczyk, enfatizzando la fittissima coltre noir di una storia altamente drammatica, eppure mascherata da un'irresistibile approccio pulp, oltre che thriller. Del resto, c'è un filo che accompagna la visione dello show, e non riguarda solo gli aspetti scenografici: sequenza dopo sequenza, la storia prende il sopravvento, dilaniando le consapevolezze di un protagonista schiacciato dai suoi irrimediabili sbagli.
Feedback, la trama: un mistero in una oscura Varsavia
Peculiarità di Feedback, alternandosi di puntata e puntata, l'utilizzo intelligente dei flashback. Un salto indietro nel tempo utile per districare la matassa che tiene in piedi la trama: dopo una litigata in un ristorante, Marcin Kania (Arkadiusz Jakubik) perde di vista suo figlio Krystina (Jan Hrynkiewicz). Cosa è successo? Dove è finito? Che segreti nasconde? Attenzione, però: Feedback non è solo la storia di un uomo che prova a ritrovare suo figlio - e quindi si scontra con la burocrazia della giustizia, lenta e guardinga - bensì segue il suo fortissimo rimorso.
Già perché Marcin, ex rock-star di una banda, è fortemente dipendente dall'alcol. La sera della litigata, infatti, aveva come sempre alzato troppo il bicchiere, e non ricorda nulla di come siano andate le cose. Prima che Krystina sparisse nel ventre di Varsavia c'è un buio totale nei ricordi di Marcin. Per questo, provando a scacciare i demoni, l'uomo intraprende un viaggio dentro sé stesso, andando a sfiorare un pericoloso sottobosco criminale.
Una sorpresa che viene dalla Polonia
Ciò che funziona meglio di Feedback, infatti, è la caratterizzazione, fisica e psichica, di Marcin. La prova di Arkadiusz Jakubik (vera e propria star in Polonia, essendo attore, sceneggiatore e anche musicista) riesce a tradurre il mondo sotto-sopra di un uomo sfinito, sconfitto, accartocciato dalla sua dipendenza, che si ritrova spalle al muro quando perde ciò che ha di più caro. La sceneggiatura, quindi, frulla il suo passato da rocker ad un futuro da miserabile. Piano piano che la serie prosegue, la fisicità importante di Marcin si asciuga, annerendo i contorni di una serie che raggiunge la sua ragione d'esistere nella quarta - notevolissima - puntata.
Chiaro: nel suo spirito antologico (e oggi le migliori serie sono proprio quelle auto-conclusive), la polacca Feedback ha nella sua struttura una certa libertà strutturale, indirizzata da un materiale originale a portata di serialità (ovvio, alcuni passaggi sono abbastanza stanchi, anche perché gli episodi sfiorano i 60 minuti). Senza fare spoiler, Feedback illumina la vita di un uomo dalle giornate incrinate, poco prima che venga incredibilmente distrutta. Se la serie polacca Netflix piacerà agli appassionati del thriller, dall'altra parte c'è la dimostrazione di quanto gli sconfitti - come Marcin - siano lo spunto migliore per essere declinati al cinema o in una serie in tv. Feedback, nella sua intimità, nei suo misteri ingarbugliati (e interconnessi, tramite una sequela di accordi e tradimenti), e nel suo marcato dramma, resta una scoperta, da cogliere e scoprire nel marasma dello streaming.
Conclusioni
Nella folle e sconfinata offerta streaming, spunta una serie interessante: Feedback. Lo show, targato Polonia, funziona nella sua doppia veste: dietro il thriller, c'è il dramma di un uomo che ha perso la strada, ossessionato dall'alcol e da se stesso. Come detto nella nostra recensione, gran parte della forza arriva dalla scrittura, e da un personaggio miserabile che rende il tutto più interessante.
Perché ci piace
- Arkadiusz Jakubik regge la serie.
- Il tono, livido e oscuro.
- Il protagonista, scritto benissimo.
- Il colpo di scena al quarto episodio.
Cosa non va
- Solo cinque puntate, ma durano quasi un'ora. Forse troppo?