Se fossimo in USA Pierfrancesco Favino sarebbe il prossimo vincitore dell'Oscar al miglior attore protagonista: in Hammamet di Gianni Amerlio, in sala dal 9 gennaio, è irriconoscibile nel ruolo di Bettino Craxi, leader del Partito Socialista Italiano e Presidente del Consiglio negli anni '80.
Nascosto sotto un trucco formidabile, una vera e propria maschera di silicone, l'attore riesce nell'impresa di non rimanerne schiacciato e allo stesso tempo di sparire completamente dietro le fattezze del politico.
Come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione di Hammamet, Gianni Amelio racconta gli ultimi sei mesi di vita dell'ex Presidente, ormai caduto in disgrazia a seguito dell'inchiesta di Mani Pulite, e un aspetto su cui si sofferma in continuazione è il suo rapporto col cibo. Nonostante sia diabetico, abbia una gamba che non gli funziona più bene, la sinistra (sarà un caso?), e le sue condizioni fisiche si deteriorino sempre di più, *Craxi mangia avidamente dolci e pasta, facendo dei carboidrati la propria autodistruzione.
La video intervista a Pierfrancesco Favino
Il Traditore, Pierfrancesco Favino: "Il male è più pericoloso quando ha una veste luccicante"
Pierfrancesco Favino da Oscar nel ruolo di Bettino Craxi
Abbiamo incontrato Pierfrancesco Favino a Roma per questa intervista e gli abbiamo chiesto quanto sia stato interessante esplorare proprio questo aspetto insolito del personaggio: "È stato molto interessante: tutti quanti mi dicevano che se invitavi Craxi a cena era molto complicato avere una scansione regolare dei pasti perché amava mangiare non solo nel suo piatto, ma anche in quello degli altri. Nonostante il diabete, che lo colpì molto presto, Craxi aveva un atteggiamento sregolato nei confronti della sua salute: è una cosa che fa parte del suo percorso, che l'ha portato a morire. È interessante come nasconda un altro aspetto, quello della sua voracità: non solo nei confronti del cibo, ma proprio della vita."
L'arroganza, una delle lezioni imparate (anche) da Craxi
In Hammamet Renato Carpentieri interpreta un politico non precisato che, andato a trovare il Presidente in Tunisia, lo accusa di essere arrogante, proprio quello che un politico non dovrebbe essere. Perché, secondo l'attore, abbiamo imparato così bene proprio questa sua lezione? Favino: "Perché l'aggressività è diventata, come per gli Americani, un dato positivo: l'ambizione è diventata arroganza, l'arroganza ambizione. Mentre invece c'è una grande differenza. Detto questo, c'è sicuramente un dato caratteriale: è quell'arroganza che spinge il bambino a rompere i vetri del collegio da cui viene cacciato, la stessa che permette al politico di fare delle mosse strategiche forti, che l'hanno portato anche ad alcune vittorie."