Una delle due presenze firmate USA del lunedì berlinese per quanto riguarda la sezione Panorama, Father of Invention vede Kevin Spacey vestire i panni di Robert Axle, re delle invenzioni, come il titolo fa intuire, ma anche delle televendite grazie alle quali ha costruito il suo impero commerciale. Caduto in disgrazia ed incarcerato per otto anni, Axle torna alla vita di tutti i giorni con l'esigenza di ricostruire la sua fortuna, scoprendo di dover rimettere in piedi non solo gli affari, ma anche la vita privata, in primo luogo il difficile rapporto con la figlia Claire.
Assente alla conferenza tenutasi nell'ambito della Berlinale a causa di impegni sul set in Cina, Kevin Spacey, è il fulcro del film, ma ugualmente importanti sono le figure di contorno, dalla già citata Claire che ha il volto della brava e giovanissima Camilla Belle, alla ex moglie interpretata dalla più esperta Virginia Madsen, entrambe presenti alla presentazione insieme ad Anna Anissimova, al regista Trent Cooper ed al produttore Kia Jam.
Signor Cooper, ci può raccontare com'è nato il film, e qual è l'idea che c'è dietro?
Il rapporto tra padre e figlia nel film è molto difficile, ci può dire qualcosa al riguardo?
Trent Cooper: In realtà racconta di un buon padre, una persona umile e piena di talento, che a un certo punto della sua vita ha perso di vista il suo percorso, diventando questo tizio megalomane. Quando perde tutto e deve ricominciare tutto, si rende conto della necessità di di ricongiungersi con la figlia che ha perso durante il suo percorso di vita.
Camilla Belle: Io interpreto Claire, la figlia di Robert Axle, che nel periodo che racconta il film ha 24 anni, si è ricostruita una vita e vive con delle coinquiline. Per lei è uno shock quando il padre, dopo 10 anni che non lo vedeva, si ripresenta a casa sua, e la sua prima reazione non è positiva, a causa di tutto quello che ha passato. Ma poco per volta si rende conto che si tratta pur sempre di suo padre e sente il bisogno di dargli una seconda possibilità. Il film racconta proprio questo processo, questa evoluzione nel loro rapporto.
Camilla ha accennato a delle coinquiline, ci potete dire qualcosa al riguardo? Anna Anissimova: Il rapporto tra loro è molto interessante, perchè sono tre ragazze completamente diverse tra loro, praticamente all'opposto. Una è una lesbica arrabbiata, mentre il mio personaggio è ottimista e positivo, una ragazza ingenua, mentre Claire è molto forte. Ci bilanciamo a vicenda ed il rapporto tra noi è straordinario. Se posso aggiungere qualcosa anche io sul film, credo che racconti delle seconde possibilità nella vita, perchè ogni personaggio della storia ha la sua possibilità di rifarsi.
Signora Madsen invece interpreta la ex moglie, ci raccontate qualcosa del suo personaggio?
Trent Cooper: Sì, Virginia interpreta la ex moglie, che spende tutti i suoi soldi mentre lui è in carcere. La cosa difficile da decidere è stata il come li avrebbe dovuti spendere, è un problema che ci siamo posti prima di girare e solo a processo creativo avanzato abbiamo deciso che li avrebbe investiti nel suo pazzo sogno di cantare. Così le abbiamo chiesto "Che ne pensi di cantare nel film?" Virginia si è gettata anima e corpo in questo ruolo, ha disegnato anche le copertine dei suoi album da sola e scritto canzoni pop che scriverebbe una popstar di tredici anni. L'unico problema è che Virginia canta troppo bene per essere Lorraine e le abbiamo chiesto di cantare peggio di quanto sapesse fare. Alla fine dei titoli del film c'è una canzone originale interpretata da lei e Craig Robinson, l'attore che interpreta il suo nuovo marito, una canzone molto irriverente...
Virginia Madsen: No, non è irriverente, è una canzone d'amore!
Ho apprezzato molto il lavoro di camera e la fotografia del film, può commentarli? Trent Cooper: La fotografia è di Steve Yedlin, uno dei più interessanti giovani direttori della fotografia in giro, sono impazzito per il suo stile molto classico che mi ricordava cose tipo Manhattan di Woody Allen. Abbiamo lavorato a molte inquadrature larghe che pian piano diventavano dei primi piani, tenendoli per svariati secondi ed abbiamo cercato di ridurre al massimo i tagli di montaggio, per dare maggior importanza alla libertà nella recitazione degli attori.
Dal punto di vista produttivo molti film indipendenti di questo tipo faticano a trovare spazio. Quali sono le prospettive per la distribuzione di questo film e com'è stato per le attrici lavorare a questo tipo di progetto?
Trent Cooper: Il cast è molto noto. Abbiamo messo insieme attori che non ti aspetteresti di vedere insieme, usando un po' la tecnica usata da Axle nel realizzare le sue invenzioni: non inventa niente, mette insieme cose già esistenti per creare qualcosa di nuovo. E' quello che abbiamo cercato di fare noi, cercando di ottenere una chimica particolare nel mettere insieme attori come Virginia e Craig, o Kevin con Camilla. Il risultato è tale che pensiamo che la gente possa essere interessata a vederlo, se venisse distribuito.
Camilla Belle: Personalmente penso che sia un'esperienza importante. Lavorare con persone come quelle di questo cast è il motivo per cui faccio questo lavoro, inoltre mi fa piacere alternare diversi tipi di produzione. Lavorare ogni giorno con Kevin Spacey è un'esperienza che cambia la vita e fa crescere tantissimo. Sono fiera di aver lavorato a questo progetto, anche se non dovesse avere una grande distribuzione.
Trent Cooper: Kevin è sempre stato uno dei miei attori preferiti. E' straordinario nel rendere migliori gli attori che lavorano con lui. Lo fa in un modo che è sempre elegante e dolce ed il resto del cast si avvale della sua presenza. E' molto interessante il suo rapporto con Camilla, che ha sempre nutrito una grande passione per lui e quando le abbiamo fatto il provino è venuto fuori che lo vedeva a teatro quando aveva quindici anni.
Virginia Madsen: Penso che sia importante metterci sempre alla prova in progetti così creativi. Ci sono ogni anno tantissimi progetti interessantissimi che non trovano una distribuzione, basta guardare la lista di film proiettati sugli aerei, per esempio, per vederne molti che avrebbero meritato sorte migliore. Dovremmo chiederci come funziona l'industria nel suo complesso.
Anna Anissimova: Tutti noi speriamo che il film sia distribuito, ma quello che conta è che siamo soddisfatti del nostro lavoro e di quello che abbiamo realizzato come team.
Trent Cooper: Siamo molto soddisfatti anche per la natura del processo creativo, che si rivelato molto interessante, perchè continuavamo a cambiare. Lo script è stato una base per il film, ma ogni giorno continuavamo a provare e cambiare. Ogni giorno sei copie dello script con nuove pagine aggiunte per ogni attore.
Per me questa è la forma più pura di filmaking, con lo script che rappresenta solo una base su cui lavorare, ma la forma del film va trovata sul set. Anche Kevin adora lavorare così, perchè tira fuori l'energia creativa. Probabilmente sono invecchiato dieci anni nel realizzare il film, ma è stato divertente e ne è valsa la pena.
Mi piace molto la gestione dell'umorismo nel film.
Anche la gestione della musica è molto interessante... Trent Cooper: E' un aspetto venuto fuori nelle ultime settimane, perchè è una delle ultime cose a cui si pensa in una produzione e abbiamo assunto un compositore americano, Nick Urata, noto per la sua band DeVotchKa, che ha un seguito in tutto il mondo. Hanno fatto molte delle canzoni di Little Miss Sunshine e per noi oltre allo score ha scritto tre canzoni originale, una delle quali è una cover di Call me Irresponsible. Siamo molto orgogliosi della musica.