Fast & Furious: Piloti sotto copertura 6, la recensione: gli ultimi inseguimenti su Netflix

La recensione della sesta e ultima stagione di Fast & Furious: Piloti sotto copertura, spin-off animato del franchise automobilistico disponibile su Netflix.

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Fast & Furious: Piloti sotto copertura 6: una scena della nuova stagione

Appena due anni fa assistevamo al debutto delle avventure animate basate sulla storia di Dominic Toretto e soci, parte di un nuovo accordo fra Netflix, Universal e DreamWorks Animation per la realizzazione di serie d'animazione tratte da determinate proprietà di successo. Complice anche il modello di Netflix, che per questo medium fa uscire le stagioni in piccoli blocchi (ma in questo caso sono da considerarsi annate complete e non volumi o parti di un ciclo più grande), la storia si è consumata in tempi relativamente rapidi, poiché la prima stagione ha debuttato poco dopo Natale 2019 e poco prima delle festività 2021 abbiamo a che fare con la recensione di Fast & Furious: Piloti sotto copertura 6, l'annata finale che pensa ancora più in grande - al posto dei soliti otto episodi sono dodici - per chiudere in bellezza le scorribande globali di Tony Toretto, il giovane cugino di Dom (anch'egli sporadicamente presente, e sempre con la voce di Vin Diesel).

Si torna a casa

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Fast & Furious: Piloti sotto copertura 6: una scena della nuova stagione

Ogni stagione di Fast & Furious: Piloti sotto copertura, dalla seconda in poi, ha un sottotitolo riferito alla location di turno: nell'ordine, Rio, Sahara, Messico e il Sud del Pacifico. E ora siamo arrivati a Homecoming, il ritorno a casa, dove i nostri eroi devono affrontare minacce conosciute ma in nuove forme, in un contesto che si fa sempre più intertestuale e autoreferenziale, poiché sul suolo californiano il pericolo finale tira in ballo anche Hollywood, scenario ideale per concludere una storia a base di automobili velocissime e tecnologie a dir poco fantascientifiche (se pensavate che Fast & Furious 9 - The Fast Saga esagerasse con i viaggi nello spazio, in questa sede ci sono di mezzo persino i cyborg). E ovviamente, trattandosi del franchise inaugurato nel 2001, rimane fondamentale la questione della famiglia, che sia biologica o meno, e fino alla fine Tony e i suoi amici ribadiscono l'importanza della coesione all'interno del gruppo, anche quando questa viene seriamente minacciata da forze esterne.

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L'ultimo giro di boa

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Fast & Furious: Piloti sotto copertura 6: una scena della nuova stagione

Ai tempi avevamo parlato dello straniamento che derivava dall'accostamento fra il mondo di Fast and Furious, il cui target giovanissimo non è (soprattutto agli inizi, quando lo spunto di partenza era di adattare all'universo delle corse clandestine uno scenario alla Point break, Punto di rottura), e quello di una serie animata che, anche per la scelta dei protagonisti, si rivolge a una fascia d'età decisamente inferiore (dai 6 anni in su, segnala Netflix in apertura di episodio). Questo soprattutto quando gli elementi del franchise sono inseriti direttamente, come nella prima stagione dove appariva ogni tanto Dom Toretto, con un avatar digitale che oltre a essere poco somigliante sottolineava anche il limite del voler creare un ponte tra un'animazione stilizzata, in salsa DreamWorks, e qualcosa di più fotorealistico. Successivamente la serie si è ritagliata uno spazio suo, concentrandosi sulla propria parte di mondo senza farsi influenzare dagli eventi dei film, ma rimane l'ombra ingombrante di un'origine non del tutto compatibile con uno spin-off in ottica più giovanile (a differenza del collega Jurassic World: Nuove avventure che nasce organicamente da una costola dei lungometraggi di riferimento).

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Fast & Furious: Piloti sotto copertura - Una scena della serie

E con il ritorno a casa si evidenzia nuovamente questo paradosso, perché le strade di Los Angeles sono quelle dove Dom ha conosciuto Brian O'Conner vent'anni fa, quando la saga non pensava a come violare allegramente le leggi della fisica, per non parlare della logica narrativa (la questione della famiglia nel lungometraggio più recente ha raggiunto vette che sfiorano il ridicolo involontario). Da quel punto di vista, una serie che vuole iscriversi in quel mondo è perfettamente coerente nel suo presentare un gruppo di giovani reclutati per missioni che sarebbero anagraficamente inaccessibili in contesti normali, ma è quella violazione di troppo che mette alla prova la sospensione dell'incredulità se non si fa finta che questo sia un prodotto sui generis, staccato dal franchise (difatti il sospetto che fosse un titolo scollegato a cui è stato applicato il bollino della saga per ragioni commerciali è difficile da ignorare). Rimangono, alla fine, le splendide scene d'azione, che rivaleggiano con il meglio delle controparti live-action e compensano parzialmente una scrittura che, al sesto giro, si riconferma intrisa di buona volontà ma penalizzata dalla natura stessa del progetto, una sorta di bislacca parentesi nel progetto più ampio di un franchise che, su tutti gli schermi, è ormai agli sgoccioli.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Fast & Furious: Piloti sotto copertura 6 sottolineando come la stagione di commiato chiuda le avventure di Tony Toretto con inseguimenti spettacolari e svolte drammatiche farraginose, non sapendo mai esattamente a chi rivolgersi.

Movieplayer.it
2.5/5

Perché ci piace

  • La dinamica fra i personaggi ha dei momenti carini.
  • La componente action è visivamente ineccepibile.

Cosa non va

  • Il legame faticoso con il franchise di appartenenza rimane invariato.
  • Al sesto giro alcune trovate cominciano a girare a vuoto.