Fast & Furious - Hobbs & Shaw è un progetto anomalo che fa parte della nota saga di Fast & Furious, lanciata per la prima volta nel 2001 come action a base di corse clandestine e via via ha cambiato la sua forma, adattandosi ai tempi e trasformandosi in una serie cinematografica con una trama e un dinamismo più elaborato, con sempre maggiori riferimenti a titoli di spionaggio e agli heist movie. Proprio questo spin-off incarna perfettamente l'evoluzione di Fast & Furious concentrandosi, in particolare, su due personaggi diventati fondamentali per lo sviluppo degli ultimi capitoli del franchise Universal: ci stiamo riferendo a Luke Hobbs (Dwayne Johnson) uno dei nuovi co-protagonisti e Deckard "Deck" Shaw (Jason Statham), inizialmente antagonista che si trova in seguito a collaborare con la giustizia. In occasione del vasto apprezzamento che questa pellicola diretta dal veterano stuntman David Leitch (John Wick, Bullet Train) sta ottenendo su Netflix, scopriamo perché Fast & Furious - Hobbs & Shaw non è un semplice titolo collaterale e derivativo, ma ha una sua identità.
1. 2 è il numero perfetto
La serie di Fast & Furious ci ha abituato ad un gruppo corale di protagonisti che, nel corso del tempo, sono cambiati o sono rimasti ben saldi sulla poltrona come Dom Toretto (Vin Diesel). Contrariamente al franchise Universal, Hobbs & Shaw si concentra su due personaggi, ma non si tratta solo di un semplice punto di vista. Sfruttando le opposizioni superficiali tra Hobbs e Shaw (il primo più rude e diretto, il secondo più raffinato e cervellotico), il lungometraggio è diviso in sezioni binarie. Se a livello di genere cinematografico fondamentale il titolo si appoggia al classico buddy movie, dove per l'appunto si realizza compiutamente la chimica in una coppia di eroi, quello che salta all'occhio è un racconto che sembra sostanzialmente composto, ancora una volta, in due parti. Se la prima è quasi interamente territorio esclusivo di Shaw, nella piovosa e malinconica Londra, nella seconda sezione del film si fa largo il calore e la cordialità delle isole Samoa, luogo nativo di Hobbs.
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2. Una trama totalmente indipendente
La trama raccontata in Hobbs & Shaw ha ben pochi collegamenti con la saga di Fast & Furious, oltre a condividere, ovviamente, i due personaggi centrali del racconto. Basta riflettere sulle origini dello spin-off per capire di che stiamo parlando: la pellicola, infatti, nasce inizialmente per soddisfare il desiderio di Universal di tenere lontano Dwayne Johnson da Vin Diesel in seguito ai loro leggendari scontri sul set. Di conseguenza, la produzione scelse di costruire un progetto staccato interamente dedicato ad Hobbs corredato dalla presenza di Shaw, visto che il personaggio di Johnson era di gran lunga più popolare. Detto questo, è palese che il titolo si discosta dalla serie filmica, almeno sul piano contenutistico (perché su quello stilistico qualche connessione c'è): la ricerca e la distruzione di un virus letale per la popolazione mondiale così come, in parallelo, gli intrecci individuali dei due protagonisti che vanno ad ampliare il loro background sono una direzione insolita e alternativa.
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3. Brixton Lore, tra Robocop e Superman
L'antagonista di Hobbs & Shaw, il terrificante e indistruttibile Brixton Lore (che ha il volto di Idris Elba) è un personaggio totalmente estraneo alle vicende di Fast & Furious e racchiude, a livello esteriore ed intrinseco, due personaggi della cultura pop apparentemente diversi ovvero Robocop e Superman. Il primo riferimento è palese, visto che anche Brixton ha incontrato la morte per mano di Shaw ed è rinato tecnologicamente grazie alla Eteon che l'ha trasformato in un ibrido uomo-macchina. Il collegamento con Superman, decisamente più audace, è frutto non solo dello stesso ego del cattivo che ama lui stesso definirsi un "Superman nero", ma anche perché dotato di superforza, resistenza sovrumana e all'apparenza immortale. Questo villain, per quanto abbia delle caratteristiche in comune con la saga dove, soprattutto negli ultimi capitoli, la robotica, l'informatica e la costituzione di ordini mondiali sono all'ordine del giorno, ha una caratterizzazione ben precisa ed esclusiva che, nonostante sia un tantino macchiettistica e stereotipata, ha la sua coerenza stilistica.
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4. Sviluppo di una nuova saga
Lo dicevamo prima: Hobbs & Shaw è nato per caso, un po' per gioco, un po' come sperimentazione, con la produzione che ha puntato tutto in primis su Hobbs e sulla sua nemesi. A quanto pare, a giudicare dagli incredibili risultati al botteghino mondiale (parliamo di ben 760,5 milioni di dollari, 173 solo nel Nord America) la scommessa di Universal Pictures è talmente tanto riuscita che una delle scene dopo i titoli di coda è stata presa sul serio. In una sequenza in particolare, infatti, il simpatico agente della CIA Victor Loke (Ryan Reynolds) parla ad Hobbs di una nuova minaccia virale in arrivo. Ecco che quindi, da semplice costola di Fast & Furious, il lungometraggio potrebbe diventare a tutti gli effetti l'apripista per una saga che va su binari completamente diversi, sempre se Dwayne "The Rock" Johnson si riuscirà ad organizzare, visto e considerato che sembra già avere un'idea in mente per questo possibile sequel, attualmente in sviluppo.
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5. La cultura samoana
Veniamo infine ad un elemento caratteristico di Hobbs & Shaw che sembra inizialmente cozzare enormemente con la realizzazione, ovvero la location degli ultimi 50 minuti, le isole Samoa. Per capire da dove esce fuori questo stato insulare dell'Oceania, bisogna riflettere sul fatto che Dwayne Johnson non è solo il grande protagonista del titolo, ma è anche produttore del film. Questo legame profondo tra il wrestler e la sua creatura si suggella proprio con la rappresentazione, nella pellicola, del luogo natio dell'attore, le isole Samoa appunto che sono anche la terra natia di Hobbs. Non si tratta esclusivamente di una connessione di fondo lasciata crollare su se stessa, ma riesce, in breve tempo, ad incarnare le basi dello spirito culturale samoano che il divo ha voluto esprimere nel lungometraggio. Insomma, per quanto tutto questo sembra una gigantesca digressione con i riflettori puntati solamente su The Rock, in realtà questo passaggio è interessante, perlomeno dal punto di vista progettuale e produttivo.
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