Fast and Furious e Racer X: la storia vera che ha ispirato il film con Vin Diesel

Se un reportage inventa una saga cult: vi raccontiamo Racer X, l'articolo del 1998 che ha influenzato Rob Cohen per Fast and Furious.

Fast and Furious e Racer X: la storia vera che ha ispirato il film con Vin Diesel

Sì, è assurdo. Chi l'avrebbe mai detto che uno dei film più folli ed esplosivi della storia (ma nemmeno poi tanto, a giudicare dai nove sequel prodotti...) sia ispirato (o almeno suggerito) da una storia vera? Eppure, quel fenomeno cult chiamato Fast and Furious arriva direttamente dalla contro-cultura di fine anni Novanta, quando sulle strade si sfidavano bolidi su quattro ruote (spesso erano automobili asiatiche) modificate e alterate per essere sempre più prestanti, indomabili e veloci. Una suggestione perfetta per il regista Rob Cohen, che venne racconta su Vibe, in un articolo scritto da Kenneth Li: Racer X. Più che un articolo (lo trovate qui), quello era una sorta di reportage che, appunto, raccontava il sottotesto newyorkese lontano dal glamour e dalle mode, bensì popolato da corse illegali e automobili esagerate. Quindi una storia muscolosa, pop, istintiva.

The Fast and the Furious: Vin Diesel e Paul Walker sono epr la prima volta Dom Toretto e Brian O'Conner
The Fast and the Furious: Vin Diesel e Paul Walker sono epr la prima volta Dom Toretto e Brian O'Conner

Una storia notturna, che odorava di benzina e di adrenalina, perfetta per essere tradotta in quello che diventerà uno dei punti di rifermento per il genere action contemporaneo. Ma quell'articolo, che ripercorriamo, non è stata solo la suggestione iniziale, bensì una traccia che il regista ha voluto seguire fin dall'inizio, apportando poi le naturali modifiche che, alla fine, segneranno la nascita di Redline, ovvero il primo titolo pensato per il film, e poi cambiato (in originale) in The Fast and the Furious, con la sceneggiatura originale sviluppata da Gary Scott Thompson ed Eirk Bergquist, e poi sensibilmente modificata da David Ayer. Un esempio? Spostare la location da New York a Los Angeles.

Racer X: se un articolo inventa una saga cult

The Fast and the Furious: in pista!
The Fast and the Furious: in pista!

Tuttavia, lo spirito di Racer X, riletto oggi, è ben presente in Fast and Furious, prima che il franchise prendesse una piega più action e meno noir, supportata dalla presenza di Dominic Toretto alias Vin Diesel e della sua allargatissima famiglia. Il reportage di Kenneth Li si concentrava infatti sulla figura che più ha influenzato Dom, ovvero Rafael Estevez. Chi è? Un drag racer, un pilota, un pirata dominicano. All'epoca, Estevez, aveva trent'anni e sfrecciava a bordo della sua Nissan per Washington Heights. Il drag racing, spiegava Kenneth Li, era un fenomeno che proveniva da Los Angeles, sviluppato da una nutrita crew di ragazzi asian-american, appassionati di velocità e motori.

Ffr1

Pian piano il fenomeno colpì la costa east degli USA, arrivando a toccare i punti più caldi di New York City: la Francis Lewis Boulevard nel Queens o la Fountain Avenue a Brooklyn. Circuiti urbani che facevano impazzire il melting pot della Grande Mela: portoricani, cinesi, giamaicani, filippini, dominicani mettevano da parte le differenze e le diffidenze legandosi a qualcosa che li accomunava. Notte dopo notte. Cosa vi ricorda? Esatto, lo stesso frizzante umore messo in scena da Rob Cohen, e poi applicato al mondo che circonda i personaggi principali: il pilota Dominic Toretto e il poliziotto Brian O'Conner.

Film di Fast and Furious: in che ordine (cronologico) vederli

Rafael Estevez e Dominic Toretto: la storia vera dietro Fast and Furious

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Come detto, il background di Toretto è simile a quello di Rafael Estevez: una figura enorme, possente (viene descritto come un omone di un metro e ottanta), ossessionato dalla velocità e dalla vittoria. "La gente dice che baro tutto il tempo", spiegava Estevez, nell'articolo che ha ispirato Fast and Furious. "Dicono che salto la fila, ma il drag racing è come la guerra. Se tu porti un coltello e io una mitragliatrice, sei morto". Chi conosceva Estevez, lo descriveva come un corridore imbattibile, capace di "batterti anche se guida l'auto più lenta". Rafael Estevez e Dominic Toretto, dunque, hanno diversi punti di contatto: le caratteristiche, l'ambizione, l'infanzia. Estevez lasciò la scuola, si dedicò alle automobili e ogni fine settimana, quando non armeggiava in officina, seguiva le corse clandestine tra la 190esima e la Amsterdam Avenue.

Il racconto di Kenneth Li, che ha suggestionato l'idea di F&F, illumina il periodo di massimo splendore delle corse illegali; corse che ovviamente iniziarono a creare diversi problemi di ordine pubblico e di pericolosità stradale. La NYPD iniziò a perseguire una serie di azioni per sopprimere il fenomeno, tra multe, citazioni e arresti. Ed Estevez, come Toretto, faceva di tutto per sfuggire alla cattura. Tuttavia, il fenomeno era talmente radicato che in qualche modo venne "spostato" su circuiti legali del New Jersey e di Long Island, attirando l'attenzione degli sponsor. Come la Drag Wars: The Tristates First Import Street Drag, descritta dall'articolo di Vibe, e vinta da Estevez a bordo di una Honda Civic dopo aver subito (tre giorni prima!) un intervento all'appendicite. Oggi, Rafael Estevez si è spostato, tifa i NY Giants, si occupa di tecnologia e attrezzatura da Drag Racing, e come bio su Instagram ha scritto una frase decisamente emblematica: "Live life to the fullest don't let anyone change your believes". Sì, proprio come un vero Dom Toretto: puro Fast, puro Furious.