È stata presentata al Visionario di Udine e in diretta streaming, la 25esima edizione del Far East Film Festival, che festeggia così un quarto di secolo nel segno del cinema orientale e si terrà dal 21 al 29 aprile nella città friulana. Record per la line-up che quest'anno è stata selezionata per arricchire la kermesse: 78 titoli (9 le anteprime mondiali, 13 quelle internazionali, 14 quelle europee e 23 quelle italiane) provenienti da ben 14 paesi (tra i quali la Mongolia per il secondo anno). Tra i registi 15 donne e 12 esordienti. Un'edizione che, visto l'importante traguardo raggiunto e visto il ritorno totalmente in presenza post-Covid, vuole provare a raccontare come tutto l'Oriente in modo diverso e stratificato abbia vissuto e superato, a diversi livelli, la pandemia e questi ultimi tre anni. E di come ciò che accade nel Sud-Est Asiatico intacchi anche noi nell'Occidente. Ma entriamo nel merito dei film, degli ospiti e dei dettagli sul Festival.
Nel segno della diversità e dell'Asia
Novità e caratteristica di questa 25esima edizione sarà il Focus sull'Asia e sulla diversità. Nel senso di diverse, molteplicità, asimmetria, che sarà la parola chiave di quest'anno. Le location: il Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" e al Visionario. Il FEFF 25 esplorerà l'Asia contemporanea anche attraverso il giornalismo d'attualità: torneranno infatti a Udine Giulia Pompili e Francesco Radicioni con la rassegna stampa internazionale del mattino, ovvero le 4 puntate del neonato podcast Bambù e un percorso di incontri), le connessioni "Industry" tra Oriente e Occidente (sempre nel segno del Focus Asia) e, ovviamente, gli imperdibili Far East Film Events che animeranno il cuore di Udine. Un appuntamento su tutti? L'ormai mitico Far East Cosplay Contest, in programma lunedì 24 aprile. Tra gli ospiti del Festival infatti ci sarà anche la mitica Giorgia Cosplay!
Apertura e chiusura
Una doppietta ad aprire il FEFF 2023: la prima co-produzione tra Singapore e Corea del Sud, Ajoomma di He Shuming, ovvero la storia di una signora singaporiana di mezz'età che sogna di raggiungere la patria dei suoi adoratissimi K-Drama. Tra ironia e sentimento, un feel good movie che potrebbe diventare un piccolo caso a livello internazionale! A seguire l'estremo Bad Education: una commedia nerissima, scritta e prodotta da Giddens, enfant terrible del cinema taiwanese, e opera prima di una vecchia conoscenza del Festival: Kai Ko, il protagonista di You Are The Apple of My Eyes. Chiuderà la kermesse l'ultima fatica di Zhang Yimou: un sofisticatissimo film in costume che mescola mistero, umorismo e azione. Ispirato a un famoso testo poetico e patriottico, da cui prende il titolo, Full River Red è ambientato nel 1146 durante la dinastia cinese Song.
Nord-Sud-Ovest-Est-Asiatico
Quali altri film vedremo al Festival quest'anno? A Guilty of Conscience di Jack Ng (che sarà ospite del FEFF 25 per l'anteprima europea), uscito a gennaio, con la cifra astronomica di 11 milioni di euro è il film hongkonghese che ha incassato di più di tutti i tempi. Quello che sta accadendo nella ex colonia britannica è un autentico fenomeno: la frequentazione della sala cinematografica è altissima, si va al cinema più di prima (cioè prima della pandemia). Il film è un dramma giudiziario su un avvocato con la coscienza sporca che finirà per difendere i meno privilegiati, i meno fortunati. Al cinema di Hong Kong viene dedicato ampio spazio mettendo insieme, con il supporto di CreateHK, HKIFF e HKTEO - una selezione di 6 nuovissime opere prime raggruppate con il marchio di fabbrica Making Waves - Navigators of Hong Kong Cinema alle quali si aggiungono il nuovo film, dopo Still Human, interpretato da Anthony Wong (Gelso d'Oro alla Carriera nel 2019) Sunny Side of the Street e, in anteprima mondiale, Everyphone Everywhere di Amos Why, acuta e tragicomica riflessione sull'uso (o abuso?) dello smartphone con tutto ciò che ne consegue se lo dimentichi a casa prima di iniziare la giornata. Sul lato Giappone saranno presentati 8 film nella sezione competitiva, 3 in quella parallela e 4 nella retrospettiva. Tra le personalità più attese, l'eclettico e super prolifico regista Hiroki Ryuichi, caro amico del FEFF, che presenta 3 suoi film: il nuovissimo Phases of the Moon, in concorso, un appassionante dramma con al centro il tema della reincarnazione, You've Got a Friend, fuori concorso, un dramedy sulle pratiche sado-maso di un tranquillo impiegato di mezza età e in retrospettiva il suo primo lungometraggio commerciale: 800 Two-Lap Runners del 1994, una variazione sul tema dei teen movie. In anteprima internazionale al FEFF 25 poi, The Legend & Butterfly dramma storico dell'affermato regista Otomo Keishi. Un racconto bellico che è anche un'epopea cinquecentesca e una grande storia d'amore. Yudo, una vera dichiarazione d'amore al sento cioè al bagno pubblico che, da luogo cittadino popolarissimo in terra nipponica, è caduto in disgrazia negli anni '70. Egoist, straziante storia d'amore omosessuale nella Tokyo contemporanea, She is Me, I am Her, un film in 4 episodi ambientati nell'epoca Covid e diretti dalla regista Nakamura Mayu, e December, un dramma giudiziario diretto dal regista indiano naturalizzato giapponese Anshul Chauhan.
Da Taiwan (oltre ai già citati Bad Education e Gaga) arrivano 4 titoli tra cui Marry My Dead Body, esilarante ghost comedy, e Day Off, dolcissimo ritratto di una parrucchiera per uomini. Dalla Thailandia arriva invece lo spettacolare coming of age You&Me&Me, diretto dalle sorelle gemelle Hongvivatana, mentre dalla Malesia arrivano due titoli agli opposti (un racconto d'autore su due fratelli ai margini, Abang Adik, e Cost Guard Malaysia: Ops Helang, un action mozzafiato). Dall'Indonesia due action della regista Upi (Sri Ashi, storia di una super eroina) e Joko Anwar (Satan's Slave: Communion, sequel del campione di incassi Satan's Slave). Ed eccoci arrivati alla Mongolia per il secondo anno con The Sales Girl, commedia ambientata tra gli scaffali di un sexy shop, e alle Filippine con tre film: Deleter, l'horror di Mikhail Red, la favola nera In My Mother's Skin, opera prima di Kenneth Dagatan, senza dimenticare la commedia sulle truffe e le insidie della rete Where is the Lie? di Quark Henares.
Interessante la selezione che arriva dalla Corea del Sud, uscita dalla pandemia zoppicando con un pubblico dimezzato e le sale cinematografiche trasformate in palestre o in campi da golf coperti, film bloccati in attesa di una data di uscita, capitali finanziari che si spostano dal cinema alla serialità. Al Festival vedremo l'inquietante horror The Other Child, lo spettacolare film in costume The Night Owl, sugli intrighi di palazzo svelati da un agopunturista cieco, Phantom, thriller di spionaggio diretto da Lee Hae-young che presto uscirà in Italia distribuito da Lucky Red.
Ospiti cult
Oltre agli ospiti già citati, al FEFF 25 saranno presenti l'hongkonghese Johnnie To, il giapponese Watanabe Hirobumi e il coreano Jang Sun-woo. Riceverà inoltre il Gelso d'Oro alla Carriera la leggendaria attrice giapponese Baisho Chieko. Hayao Miyazaki, suo grande ammiratore, ha segretamente modellato su di lei Sophie Hatter, il personaggio principale del Castello Errante di Howl. L'attrice porterà alla kermesse il suo film più recente, Plan 75 di Hayakawa Chie, da maggio in sala con Tucker Film, e due film che ha voluto scegliere personalmente per il pubblico di Udine: il primissimo Tora-san (1969) e Where Spring Comes Late (1970). Watanabe Hirobumi, il regista cult nativo della cittadina agricola di Otawara, è l'altro attesissimo super guest del FEFF 25, con due anteprime mondiali: Techno Brothers, il road movie in chiave Kraftwerk che rende omaggio ai Blues Brothers e ad Aki Kaurismaki, e Way Of Life, diario intimo e personale (la città friulana è citata nel film!). L'estetica in bianco e nero, lo stile indie-punk e la proverbiale impassibilità del cinema dei Watanabe Bros (Hirobumi e il fratello minore Yuji, compositore) sono questa volta messi al servizio di un impianto narrativo diverso.
Iniziative
Com'era il FEFF prima del FEFF? La data d'inizio del primo Festival è il 10 aprile 1999 e la scintilla l'Udine Hong Kong Film del 1998. La retrospettiva proverà a raccontare questo quarto di secolo festeggiato dalla kermesse. Tra le novità del FEFF 25, invece, quattro masterclass con quattro grandi personalità del cinema asiatico: Johnnie To, a cui sarà dedicato il focus intitolato Johnnie Without a Gun), il già citato Hiroki Ryuichi, Po Chih Leong (autore, regista, montatore che negli anni '80 ha rappresentato la quintessenza del cinema di genere spaziando dalla commedia al dramma fino all'horror) e l'acclamatissimo Jang Sun-Woo (forse ricorderete il suo Lies in concorso a Venezia). Nel decennio prima che Bong Joon Ho, Park Chan-wook e altri registi avviassero una trasformazione del cinema coreano, Jang Sun-woo era il regista più innovativo, provocatorio, imprevedibile e controverso del settore.
Il Festival si potrà seguire anche online su MYmovies previo abbonamento di 7,90€ acquistabile sulla piattaforma digitale Mymovies ONE. I giurati che quest'anno avranno il compito di scegliere il Gelso Bianco per la miglior opera prima e il Gelso per la miglior sceneggiatura saranno: Ho Wi-ding, Sydney Sibilia, Fred Tsui e alcuni giurati del Premio internazionale alla miglior sceneggiatura "Sergio Amidei" di Gorizia (Massimo Gaudioso, Marco Risi, Marco Pettenello, Francesco Munzi), che conferma la storica collaborazione tra il FEFF e il Premio Amidei, nell'ottica di GO! 2025, il progetto che si sta sviluppando in Friuli Venezia Giulia e in Slovenia attorno a Nova Gorica/Gorizia, Capitale Europea della cultura 2025. Ci vediamo tutti al Far East Film Festival 2023!