E' arrivata alla conclusione questa undicesima edizione del Far East Film Festival. E' arrivata alla conclusione con la prevedibile assegnazione del premio del pubblico (che è andato a Departures, già insignito dell'Oscar per il miglior film straniero) e con una delle anteprime più attese: parliamo ovviamente di Yattaman, ultima opera dell'ultraprolifico Takashi Miike ispirata alla nota serie animata degli anni '70.
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Non va molto meglio con la prima proiezione pomeridiana, quella di The Accidental Gangster: film in costume a metà tra il wuxia e la commedia, non riesce ad amalgamare in modo convincente i due generi, soffrendo inoltre di un uso del digitale spesso gratuito e poco funzionale alla narrazione. Il livello si risolleva, e di molto, con la commedia tailandese Best In Time: il film di Yongyoot Thongkongthun (di cui abbiamo già visto, nell'Horror Day, un segmento del film a episodi 4BIA) si segnala per il modo lieve e intelligente con cui affronta temi importanti e delicati, come la solitudine, l'amore e la malattia.
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La "special screening" delle 22 ha mostrato al pubblico del Far East il thriller cinese del 2006 Trouble Makers, a suo tempo duramente osteggiato dalle autorità cinesi per i suoi temi scottanti (la corruzione all'interno del Partito Comunista): il film di Cao Baoping non è disprezzabile nonostante una regia leggermente anonima, ma ha pagato la collocazione immediatamente successiva a un film di tutt'altro segno come quello di Miike.
A mezzanotte Sabrina Baracetti ha potuto così annunciare i vincitori di questa undicesima edizione del Far East Film Festival: mentre il premio "Mymovies", assegnato dai visitatori del sito cinematografico italiano, è andato al road-movie nipponico One Million Yen Girl, tanto il premio Black Dragon (che ha visto votare i possessori dello speciale accredito) che il tradizionale Audience Award hanno visto prevalere il toccante Departures, che si è rivelato così il (prevedibile) trionfatore di questa edizione di questa edizione del festival friulano.
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A chiudere il festival, mentre al Teatro Nuovo veniva replicato Yattaman per gli spettatori che non erano riusciti a vederlo nella proiezione precedente, l'intero staff del CEC e il grosso del pubblico si spostavano nel poco distante Teatro San Giorgio, dove la band giapponese Yura Yura Teikoku salutava definitivamente il Far East nel segno del rock psichedelico di qualità.