Familia, tratto da Non sarà sempre così, autobiografia di Luigi Celeste, e in sala dal 2 ottobre dopo essere stato premiato nella sezione Orizzonti della Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia 2024 per il miglior attore protagonista, è l'occasione per il regista Francesco Costabile di tornare a parlare di violenza e famiglia.
Il film racconta la storia di Luigi, appunto, interpretato da Francesco Gheghi, la cui infanzia è stata distrutta dal comportamento del padre, Franco (Francesco Di Leva), che, ossessionato da presunti tradimenti della moglie, Licia (Barbara Ronchi), l'ha picchiata per anni, arrivando a romperle i denti. I figli sono quindi stati allontanati da questi genitori. Forse per trovare un senso di appartenenza, Luigi si è unito a un gruppo di estrema destra.
Non è un film facile Familia, come non lo sono i rapporti con la nostra di famiglia, che sia quella naturale o quella che ci scegliamo. Ne abbiamo parlato nella nostra intervista proprio con il regista Francesco Costabile: "Siamo animali sociali e abbiamo bisogno dei nostri gruppi di appartenenza. La famiglia costituisce la base della nostra formazione in tutte le sue forme. E in questo caso Gigi cresce in una famiglia con un padre violento. E questo trauma viene anche da un'altra violenza: quella istituzionale, perché lui è stato allontanato anche dalla madre. Aver vissuto in una casa famiglia per anni, ha generato rabbia. E la rabbia porta ad altra violenza. E, in qualche modo, Gigi ha trovato nell'estrema destra, negli Skinhead, una sua famiglia, in cui esercita la violenza. E così diventa come suo padre".
Familia: intervista a Francesco Costabile
Una cosa che fa davvero paura di Familia è come Franco sembri, a prima vista, una persona simpatica, come tante: scherza, sembra anche affettuoso nei confronti dei figli. Potrebbe essere una persona che conosciamo. Poi invece nell'intimità della sua casa diventa feroce. Questo è un grande problema.
Costabile: "Gli uomini violenti si nascondono benissimo. Non bisogna immaginare l'uomo violento come l'orco cattivo che ci viene a cercare a casa. Non è l'uomo nero. Spesso l'uomo violento si maschera. È il nostro vicino di casa, un padre di famiglia che sembra essere perfetto. Un uomo borghese: è trasversale la violenza nel contesto familiare".
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La difficoltà di denunciare
Una cosa che il film di Francesco Costabile mostra molto bene è come sia difficile denunciare o allontanarsi per Licia. Spesso viene detto alle donne vittime di violenza: perché non hai denunciato? Perché non te ne sei andata? Ecco: perché è così difficile farlo?
Costabile: "Nonostante siano aumentate le denunce, per fortuna, e ci sia un aspetto legislativo diverso rispetto alla situazione del film, che è ambientato nel 2008, anno in cui non esisteva nemmeno la legge sullo stalking e la violenza domestica non era perseguibile, le donne anche oggi hanno paura. Nonostante ci sia più tutela. E la paura resta perché c'è ancora un forte stigma su queste donne. Poi c'è il senso di colpa. La vergogna. E spesso c'è l'assenza dello Stato, lentezza burocratica, un ingolfamento nelle procure. E la paura di perdere l'affidamento dei propri figli: purtroppo, spesso questi uomini violenti, con i propri avvocati, fanno in modo di rivedere i figli o, addirittura, di strappare i figli alle madri".
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Uno dei meriti di Familia è di aver fatto incontrare sullo stesso set i migliori giovani talenti del cinema italiano: Tecla Insolia (che è eccezionale nella serie L'Arte della Gioia), qui nel ruolo di Giulia, fidanzata di Gigi, e Francesco Gheghi, appunto, premiato a Venezia proprio per il film. Entrambi sono costantemente avvolti dal buio, ma poi quando i loro personaggi si incontrano finalmente c'è un po' di luce. Come è stato illuminarli in questo modo?
Costabile: "La storia d'amore in questo film porta della luce in un racconto così oscuro. Ed era importante, perché l'unica via di uscita è proprio quella dell'amore. Giulia è una ragazza che insegna a Gigi ad amare. Gli insegna a curare le proprie ferite. Ed è la persona che gli promette che forse qualcosa cambierà nella sua vita. Così come è successo: perché oggi Gigi è un uomo libero. Ha scontato la sua pena e si è liberato del suo passato".