Heist movie che passione. Heist series, a dire il vero, visto che è appena arrivata su Prime Video Everybody Loves Diamonds, la nuova serie con Kim Rossi Stuart, disponibile in streaming dal 13 ottobre con tutti gli episodi. La storia di un uomo folle e coraggioso, Leonardo Notarbartolo, che nel 2003 decise di rapinare il World Diamond Center di Anversa, il caveau dove sono concentrati gran parte dei diamanti del mondo. Una serie brillante e divertente, che non può non farci venire in mente quella che è tuttora la nostra banda preferita di rapinatori, quelli della serie Netflix La casa di carta. È inevitabile allora fare un confronto tra le due serie, così lontane e così vicine. Andiamo a vedere come Everybody Loves Diamonds e La casa di carta sono due modi diversi di fare heist.
Telenovela contro Commedia all'italiana
Si fa presto a dire rapina. Dipende da come la racconti. E la prima cosa che balza all'occhio confrontando le due serie è il tono, quindi il modello, dei due racconti. La casa di carta è una serie spagnola, latina. È caliente e passionale. Nonostante si parli di rapine, il modello sono le telenovelas spagnole e sudamericane. È una storia di soldi, certo. Ma è anche, e soprattutto, una storia di amori, passioni, gelosie, ripicche. E in questo senso, il tono del racconto è sopra le righe, in modo molto marcato: eccessivo, spasmodico, e in qualche modo tragico. Everybody Loves Diamonds, diretta da Gianluca Maria Tavarelli, prende spunto dalla Commedia all'italiana, quella dei tempi d'oro. Sono proprio i protagonisti che sono tipici della Commedia all'italiana: "Individui piccoli che si mettono sulle spalle qualcosa di più grande di loro", come ha spiegato il regista nella conferenza stampa di lancio. Anche qui il tono è sopra le righe: ma appena appena, il tanto che basta per accentuare il lato iperbolico e surreale di quella che è una storia vera. E, se nella serie spagnola è tutto eccessivo in ogni senso, la chiave qui è la misura: tutto è leggero, delicato, accennato, divertito e divertente.
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Fantasia contro storia vera
Lo abbiamo appena scritto. Un'altra grande differenza è che La casa di carta è una storia di totale fantasia, mentre Everybody Loves Diamonds è tratta da una storia vera. Per quanto riguarda la serie tv spagnola, è piuttosto evidente: per quanto l'animo umano non conosca limiti, per chiunque sarebbe difficile immaginare una rapina prima alla Zecca di Stato e poi alla Banca di Spagna, e soprattutto l'arsenale messo in moto per farla. Anzi, una delle chiavi su cui punta la serie di Álex Pina è proprio la sospensione dell'incredulità. Everybody Loves Diamonds, invece, prende spunto proprio da una storia vera, come abbiamo appena scritto. Leonardo Notarbartolo esiste davvero, e nel 2003 ha davvero messo a segno quello che, per ora, è il colpo del secolo. Sceneggiatori, registi e attori hanno conosciuto il vero Leonardo che ha dato loro anche dei consigli. La storia è, chiaramente, romanzata, ma neanche troppo. Si è pensato di aggiornarla al 2023 con gli attuali aspetti tecnologici, ma in realtà molte cose che vediamo sono avvenute davvero.
Leader carismatico contro uomo qualunque
Un'altra differenza è proprio nella banda e nei suoi leader, davvero agli antipodi. Prendiamo il Professore: carismatico, geniale, intenso, e con un piano ben chiaro sin dall'inizio, un piano che prevede anche la variante per ogni intoppo. Leonardo Notarbartolo è invece un uomo qualunque, che non dà nell'occhio, che sembra essere lì per caso. Il suo piano ce l'ha, ma sembra procedere per tentativi, anche se, al momento del furto, tutto ha un suo senso. E così sono diverse anche le bande. La banda del Professore è, sin dal primo momento, chiaramente visibile: le tute rosse, le maschere di Dalì, sono una precisa scelta per far capire chi si è, un marchio di fabbrica. La banda di Notarbartolo, invece, è puro understatement: uomini qualunque, invisibili, vestiti normalmente. Certo, il Ghigo di Gianmarco Tognazzi un certo stile da dandy ce l'ha, ma si perde un po' nelle divise anonime da lavoro che servono per fare il colpo. Così, mentre i membri della banda del Professore sono in incognito, ognuno con il nome di una città, quelli della banda di Notarbartolo sono semplicemente se stessi: Leonardo, Ghigo, Sandra e Alberto.
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Arsenale bellico contro non violenza
Ma il Professore e Leonardo Notarbartolo sono diversi anche nei modi di rapinare, cioè nell'etica. Se il Professore e i suoi, pur cercando all'inizio di non fare male agli ostaggi, non esitano a tirare fuori fucili, mitragliatrici, bombe, tanto che l'ultima stagione è stata definita una sorta di war movie, Leonardo Notarbartolo ha una sua etica: non usa armi. Ce lo ha raccontato Kim Rossi Stuart in conferenza stampa. "Si pone come una persona molto mite e credo che in fondo lo sia, con una passione per la sua professione, perché tale la considera" ha spiegato l'attore che lo impersona sullo schermo. "Ha una sua deontologia. Ha Il rifiuto verso le armi e qualunque forma di violenza". Così, sempre secondo il tono della serie, se ne La casa di carta si sta come d'autunno sugli alberi le foglie, cioè si muore a grappoli, in Everybody Loves Diamonds non muore nessuno.
Madrid contro Anversa
Un'altra differenza è quella dell'ambientazione. Madrid e Anversa sono due città che più diverse non potrebbero essere. Detto che, come sapete o potete immaginare, La casa di carta è una storia girata per lo più in interni, quando si apre all'esterno possiamo girare per Madrid. E vediamo una città caotica, brulicante pulsante, rumorosa, calda e piena di partecipazione: non ci dimentichiamo le dimostrazioni del popolo in favore del Professore e dei suoi, o la grande adunata nel momento in cui su Madrid piovono banconote. E ancora, la fuga del Professore e Lisbona in giro tra la gente della città, fino a nascondersi nelle loro case. Anversa, che rispetto a Madrid vediamo molto di più (la serie di Tavarelli usa molto di più gli esterni) è agli antipodi. È una città riservata, fredda, aristocratica, notturna. Una città misteriosa, dove il buio a volte è illuminato da improvvisi bagliori dorati (vedi la scena nella Chiesa di San Nicola). È una vera sorpresa, e aggiunge moltissimo all'atmosfera del film.
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Il Professore e Leonardo Notarbartolo, entrambi seduttori
Ma le due serie hanno anche delle cose in comune. La prima che ci viene in mente è un parallelo tra il Professore e Leonardo. Entrambi, nelle loro storia, hanno la capacità di fare innamorare di sé la donna che dovrebbe essere il loro avversario. Anche piuttosto sorprendentemente. Il Professore corteggia il commissario di polizia che gli dà la caccia e che, inizialmente, non sa chi è. E la porta dalla sua parte. E, altrettanto sorprendentemente, Notarbartolo inizia a corteggiare, prima per interessa poi per piacere, Judith, la fredda e altera direttrice del World Diamond Center. Diversi, anche qui, i toni con cui sono raccontate le due storie: passionale, da amore travolgente ne La casa di carta; buffo, da commedia degli equivoci (e un po' da Guerra dei Sessi anni Quaranta) quello di Everybody Loves Diamonds.
Rubare ai ricchi per dare a...?
L'ultimo aspetto che unisce i due criminali è un certo senso di giustizia che c'è nelle loro azioni. Ancora una volta è Kim Rossi Stuart a dirci chi è Leonardo Notarbartolo. È uno che "cerca di andarsela a prendere con chi ha ben oltre il necessario". Sì, il nostro eroe se la prende - anche in modo incosciente, certo - con le lobby internazionali dei diamanti, che proprio onesti e solidali non sono. Anche per il Professore la rapina è quasi una lotta di classe, una lotta partigiana (Bella ciao è qui proprio a sottolineare questo): si ruba anche per combattere la potenza delle banche, la loro spregiudicatezza, la loro incidenza sulle vite del popolo. In questo senso, Leonardo Notarbartolo e il Professore sono due Robin Hood che rubano ai ricchi non proprio per dare ai poveri (danno soprattutto a loro stessi...). Ma forse un po' anche sì.