L'idea per il film arriva da Long Story Short, film australiano di Josh Lawson. Ma Era ora, diretto da Alessandro Aronadio, non è solo un remake. Piuttosto, è una commedia leggera (ma nemmeno poi troppo) in cui potersi riconoscere. Il motivo? Perché tutti, prima o poi, finiamo a fare i conti con il fattore tempo. La storia, infatti, racconta di Dante ed Alice: l'uomo, appena compiuti quarant'anni, si ritrova all'improvviso nel bel mezzo di un loop temporale. È costretto a rivivere solo il giorno del suo compleanno, di anno in anno. La vita va avanti, lui resta fermo in un giorno che ne dura 365.
Era ora, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, e disponibile in streaming su Netflix, è interpretato da Edoardo Leo e Barbara Ronchi, che abbiamo intervistato in occasione dell'uscita. La prima domanda? Non poteva che essere sul tempo. "Un alleato o un nemico? Dipende. Sul set è un nemico. La scena che puoi fare solo una o due volte, la fretta...", ci dice Edoardo Leo. "Un alleato? Quando sei innamorato, e magari hai solo un giorno da vivere... però poi anche lì, il tempo finisce", interviene Barbara Ronchi.
Era ora: intervista a Edoardo Leo e Barbara Ronchi
Guardando il film di Alessandro Aronadio, ci viene in mente un parallelo: il loop temporale sembra quello vissuto da un attore sul set, quando deve ripetere i ciak finché non è "buona". Stessa cosa accade a Dante, che imparerà molto dall'incubo in cui si ritrova. "'Era ora' non lo dici mai, nemmeno quando la ripeti mille volte", spiega Leo. "C'è sempre una voce che ti dice: se ne facciamo un'altra viene meglio. È una specie di circolo. Dopo ti abitui, ma all'inizio è complicato. Ho delle scene, fatte anche come regista, che non mi hanno lasciato soddisfatto. Quando rivedo quel film, magari in tv, cambio canale quando arriva quella scena di cui non sono soddisfatto". Se Dante resta bloccato nel giorno del suo compleanno, chiediamo ad Edoardo Leo e Barbara Ronchi quale giorno della loro vita vorrebbero rivivere: "Ti direi la nascita di mio figlio, ma appena ci ripenso... no, a parte gli scherzi, quando è nato mio figlio, nel momento in cui ci siamo guardati, beh, è stato un momento che vorrei rivivere almeno una volta al giorno", confida l'attrice che, con Era ora, dimostra ancora una volta la sua raffinata bravura.
Era ora, la recensione: un loop temporale per una buona commedia di emozioni
Loop temporali e incomunicabilità
Tra loop temporali, cortocircuiti emotivi, sorrisi ed emozioni, il tema cardine di Era ora è l'incomunicabilità. Parliamo dimenticando, però, di ascoltare. A tal proposito, Leo ci dice: "È un tema trattato da Antonioni, tanti anni fa. Ma è un argomento che torna. E poi il lockdown, nelle convivenze forzate, che ci ha fatto capire la nostra condizione personale. Lo abbiamo vissuto tutti, ad ogni latitudine. Forse c'è una causa rintracciabile in questa cosa. Era Ora mette in scena cose che viviamo quotidianamente". Prospettiva ribaltata, vista da Barbara Ronchi alias Alice: "In relazione al film, l'incomunicabilità arriva dal protagonista maschile che non si ricorda le cose. Ma poi c'è Alice, che invece le cose ha vissute: ti fa capire che le cose sono andate avanti, e che Dante è cambiato".