Squadra che vince continua a vincere: come già accaduto spesso nelle precedenti edizioni, la maggioranza dei membri dell'Academy of Television Arts & Sciences hanno scelto di rimanere sulle proprie posizioni, tornando dunque a premiare serie e interpreti su cui già in precedenza si era posata la luce dei riflettori. Da Succession a Ted Lasso, l'elenco dei vincitori degli Emmy Award 2022 riporta pertanto diversi nomi già noti agli appassionati del piccolo schermo, riservando relativamente poco spazio sia alle novità dell'ultima stagione televisiva, sia a quei titoli finora rimasti ai margini in termini di riconoscimenti. Insomma, l'edizione numero 74 degli Emmy Award si è chiusa all'insegna di un sostanziale conservatorismo nelle preferenze dell'Academy e dello strapotere dei due colossi della "TV di prestigio", vale a dire HBO e Netflix.
Con un totale di ventisei Emmy (di cui quasi la metà nelle categorie di maggior peso) su centoquaranta nomination, HBO e la sua 'costola', HBO Max, possono vantare il più alto numero di vittorie, seguiti a breve distanza da Netflix, ricompensato con ventitré statuette su centocinque nomination. Per HBO e Netflix, insomma, si tratta dell'ennesima affermazione sulla cosiddetta TV generalista, che trova sempre minor spazio in ambito di premiazioni. Più interessante, tuttavia, è analizzare quali serie hanno suscitato l'entusiasmo dei membri dell'Academy: numerose conferme, come premesso in apertura, e pochissimi premi davvero sorprendenti o coraggiosi, oltre alle immancabili esclusioni 'illustri' destinate a far discutere.
Succession conserva il trono fra le serie drammatiche
Quattro Emmy Award su venticinque nomination: la terza stagione di Succession, il graffiante affresco familiare del clan dei Roy firmato da Jesse Armstrong per la HBO, mantiene il titolo di miglior serie drammatica (già conseguito dalla seconda stagione nel 2020), a cui si aggiungono i trofei per l'attore non protagonista Matthew Macfadyen, la sceneggiatura e il casting. Un esito ampiamente previsto, ma che ha lasciato in ombra due delle novità più apprezzate dell'anno, il dramma a tinte sci-fi Scissione (due soli premi, per le musiche e i titoli di testa) e Yellowjackets (fumata nera), ma soprattutto il lodatissimo Better Call Saul, che in sei edizioni non ha raccolto neppure una singola statuetta. Con quarantasei candidature totali e zero premi, la serie spin-off interpretata da Bob Odenkirk avrà un'ultima chance di rifarsi fra un anno: ma l'Academy si ricorderà di attribuire il giusto merito a uno dei capolavori dell'odierno panorama televisivo?
A insidiare il trionfo di Succession è stato unicamente Squid Game: evidentemente i membri dell'Academy non hanno resistito alla popolarità trasversale del thriller coreano targato Netflix e gli hanno tributato sei Emmy Award, fra cui miglior regia per Hwang Dong-hyuk, miglior attore per Lee Jung-jae (preferito a Brian Cox e Jeremy Strong) e miglior attrice guest star per Lee Yoo-mi. Sul versante delle interpretazioni femminili, arriva una doppia replica dei risultati dell'edizione degli Emmy 2020: a soli ventisei anni, Zendaya vince il suo secondo Emmy come miglior attrice grazie alla seconda stagione del teen-drama Euphoria (sei statuette complessive, inclusa quella per la guest star Colman Domingo), mentre la ventottenne Julia Garner si aggiudica addirittura il suo terzo trofeo come miglior attrice non protagonista per la stagione conclusiva di Ozark.
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Ted Lasso, le serie comiche e la 'replica' del 2021
Se fra i vincitori nel campo delle serie drammatiche si contano diversi "soliti noti", in ambito di serie comiche gli esiti degli Emmy Award 2022 hanno rispecchiato quasi in pieno quelli degli Emmy dell'anno scorso: un'altra dimostrazione della tendenza dell'Academy a puntare sul sicuro, laddove possibile. È anche vero, d'altronde, che a fare la parte del leone sono stati pur sempre due titoli applauditissimi ed entrambi decisamente meritevoli: Ted Lasso e Hacks. La seconda stagione di Ted Lasso, dramedy a sfondo sportivo ideato e interpretato per Apple Tv+ da Jason Sudeikis (nei panni dell'eponimo allenatore di calcio), ha conquistato quattro Emmy Award su venti nomination, confermandosi il "campione in carica" nelle categorie per la miglior serie comica, il miglior attore a Jason Sudeikis e il miglior attore non protagonista a Brett Goldstein, a cui si aggiunge un quarto trofeo per la regia di MJ Delaney.
Una conferma (inevitabile) pure quella della strepitosa Jean Smart, rieletta miglior attrice - e giunta al quinto Emmy Award della propria carriera - per la parte della star della stand-up comedy Deborah Vance nella seconda stagione di Hacks; la serie di HBO Max, forte di diciassette nomination, si porta a casa altre due statuette per l'attrice guest star Laurie Metcalf e i costumi. Risultato sotto le aspettative per Only Murders in the Building, ignorato nelle categorie principali, ma premiato comunque con tre Emmy (incluso quello per la guest star Nathan Lane). Ma è stata un'altra la novità in grado di guadagnarsi davvero l'attenzione dell'Academy: Abbott Elementary, il mockumentary di ambientazione scolastica della ABC, che ha ottenuto tre Emmy Award per l'attrice non protagonista Sheryl Lee Ralph, la sceneggiatura di Quinta Brunson e il casting. Da segnalare tre premi pure per la terza stagione di Barry, ma tutti in categorie tecniche.
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Dieci Emmy per il fenomeno The White Lotus
Entusiasmo genuino e incontenibile o scarsa fantasia al momento del voto? Difficile stabilire con certezza dove penda la bilancia... fatto sta che, all'apertura delle buste, The White Lotus è risultato il dominatore incontrastato nel campo delle miniserie e serie antologiche, aggiudicandosi ben dieci Emmy Award su venti nomination. La serie firmata da Mike White per HBO, che nella cornice di un lussuoso resort nelle Hawaii mescola dramma, soap opera, black comedy e giallo, ha conquistato fra gli altri i trofei per miglior miniserie, regia e sceneggiatura, tutti attribuiti a Mike White, nonché le statuette per due interpreti non protagonisti, Murray Bartlett e Jennifer Coolidge. Pressoché azzerata la concorrenza, con parziali eccezioni delle categorie riservate ai protagonisti (dove The White Lotus, opera corale, non era in lizza): Michael Keaton è stato eletto miglior attore per Dopesick (premiato anche per la fotografia su quattordici nomination complessive), mentre Amanda Seyfried ha vinto l'Emmy come miglior attrice per The Dropout.
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