Emmy Award 2021, il commento alle nomination: The Crown e WandaVision in prima fila

Emmy Award 2021: The Crown, The Mandalorian, WandaVision, The Handmaid's Tale, Ted Lasso e La regina degli scacchi fanno il pieno di nomination ai premi della TV americana.

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The Crown: Josh O'Connor ed Emma Corrin

Alla sua quarta e più apprezzata stagione, riuscirà finalmente The Crown ad aggiudicarsi l'Emmy come miglior serie dell'anno o dovrà cedere il passo al ritorno di The Handmaid's Tale? E WandaVision sarà in grado di tenere testa a un fenomeno di massa come La regina degli scacchi? Questi sono solo alcuni fra i titoli punta degli Emmy Award 2021, i cui trofei principali saranno assegnati il 19 settembre a Los Angeles. In un'annata particolarissima per la TV, con molti progetti bloccati o rimandati a causa della pandemia, non hanno riservato troppe sorprese le candidature dell'Academy of Television Arts & Sciences, che hanno confermato la popolarità di cui godevano tutti i grandi favoriti della vigilia. Di seguito dunque, come di consueto, vi proponiamo il nostro commento alle nomination agli Emmy 2021, con una panoramica delle serie e degli interpreti di punta di questa edizione numero 73 del più prestigioso riconoscimento televisivo americano.

Emmy 2021: The Crown, The Mandalorian e Bridgerton tra le nomination

The Crown e La regina degli scacchi sul trono di Netflix

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La regina degli scacchi: Anya Taylor-Joy in una scena

È ancora una volta Netflix a vantare il bottino più ampio, con un totale di centoventinove candidature (l'anno scorso erano state centosessanta), molte delle quali conquistate da due fra i titoli più amati del servizio streaming e già pluripremiati agli ultimi Golden Globe: la quarta stagione della serie storica The Crown, con ben ventiquattro nomination, e la fortunatissima miniserie La regina degli scacchi, con diciotto nomination. A seguire è l'altro colosso del piccolo schermo americano, la HBO, con novantaquattro candidature, a cui però vanno aggiunte le trentasei nomination di HBO Max, lanciata dal successo di novità quali Hacks e L'assistente di volo, entrambe in lizza come miglior serie comica. Sempre nel campo delle piattaforme online è da segnalare il boom di Disney+, salito quest'anno a quota settantuno candidature, di cui ventiquattro provengono dalla seconda stagione di The Mandalorian e ventritré dalla nuova serie Marvel WandaVision.

The Crown 4: il peso della corona nella miglior serie dell'anno

I candidati di punta, da The Handmaid's Tale a Ted Lasso

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The Handmaid’s Tale 4: Elisabeth Moss in una scena

Si tratta appunto di alcuni fra i concorrenti di maggior spicco di questa edizione degli Emmy, all'interno della quale si sono ritagliate posti di rilievo anche altre serie importanti; a partire dalla quarta stagione di The Handmaid's Tale, opera distopica tratta da Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood, che dopo i precedenti trionfi (quindici Emmy complessivi, incluso quello come miglior serie del 2017) si ripresenta ora ai nastri di partenza con ventuno nomination. È al contrario una new entry Ted Lasso, acclamata commedia di ambientazione sportiva interpretata da Jason Sudeikis e diventata il fiore all'occhiello del catalogo di Apple TV+, che debutta nell'agone degli Emmy con venti nomination. Battono invece bandiera HBO Lovecraft Country, serie horror cancellata dopo appena una stagione ma ricompensata con diciotto candidature, l'affascinante thriller poliziesco Omicidio a Easttown, con Kate Winslet (sedici nomination), e la miniserie britannica I May Destroy You, sviluppata attorno alle conseguenze di uno stupro (nove nomination).

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Omicidio a Easttown: Kate Winslet in una scena

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Gli Emmy fra tradizione, fantascienza e supereoi

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The Boys: un'immagine della stagione 2

In un'annata che ha visto appunto il rinvio di molte serie l'Academy, di solito piuttosto tradizionalista nelle proprie scelte, ha riservato grande attenzione a titoli già blasonati, il cui prestigio si è consolidato nel corso degli anni. È il caso di The Crown e The Handmaid's Tale, con una pioggia di candidature in particolare per i rispettivi cast, distribuite fra le categorie dei protagonisti (Elisabeth Moss per The Handmaid's Tale, insieme all'Elisabetta II di Olivia Colman, la Lady Diana di Emma Corrin e il Principe Carlo di Josh O'Connor), degli interpreti supporter e delle guest star; ma pure del dramedy sentimentale This Is Us, con sei nomination per la sua quinta stagione, e del capitolo finale di Pose, con nove nomination e una storica candidatura per Mj Rodriguez, prima interprete transessuale in lizza per un Emmy da protagonista. Sempre nell'ambito delle serie drammatiche, è evidente anche un interesse sempre crescente per generi quali la fantascienza e l'horror: si vedano The Mandalorian, ispirata all'universo di Star Wars, Lovecraft Country e The Boys, serie incentrata sul mito del supereroe, la cui seconda stagione ha ricevuto cinque nomination, compresa quella nella categoria principale.

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L'entusiasmo della novità: da WandaVision al fenomeno Bridgerton

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WandaVision: Paul Bettany, Elizabeth Olsen e uno sguardo romantico

E a proposito di supereroi, impossibile non spendere qualche parola sul caso di WandaVision, capofila nella categoria per la miglior miniserie. Con la sua originale commistione fra una canonica avventura Marvel e una rivisitazione postmoderna dei canoni della sit-com, WandaVision si è aggiudicata una valanga di candidature e potrebbe insidiare concorrenti quali La regina degli scacchi, Omicidio a Easttown o il dramma fanta-storico sullo schiavismo La ferrovia sotterranea (sette nomination), diretto da Barry Jenkins per Amazon Prime Video sulla base del romanzo di Colson Whitehead. Un consenso assai più ridotto, sempre in casa Marvel/Disney+, per The Falcon and the Winter Soldier, fermo invece a quota cinque nomination e penalizzato probabilmente dalla natura più convenzionale del prodotto, senz'altro meno ambizioso rispetto a WandaVision. Fra le novità dell'annata va citata pure Bridgerton, melodramma in costume nella cornice della Londra di inizio Ottocento: nulla di particolarmente sofisticato, ma l'enorme successo di pubblico ha garantito alla serie Netflix dodici candidature, fra cui quella per il protagonista Regé-Jean Page.

Bridgerton
Bridgerton: Regé-Jean Page e Phoebe Dynevor

WandaVision: perché è una serie che (forse) non ci meritiamo

Fra le commedie largo alle new entry: Ted Lasso, Hacks e L'assistente di volo

Ted Lasso
Ted Lasso: un'immagine della serie

Dopo il ciclone Schitt's Creek dello scorso anno, per il 2021 la competizione fra le serie comiche vede schierate in prima fila diverse novità del panorama televisivo: dalle venti nomination per Ted Lasso, che già si era imposta ai Golden Globe, alle quindici per Hacks, che vede come mattatrice la strepitosa Jean Smart nei panni di una matura diva di Las Vegas in cerca di riscatto. Le altre new entry, fra gli otto titoli in lizza per l'Emmy come miglior serie comica, sono L'assistente di volo con Kaley Cuoco (nove nomination) ed Emily in Paris: le recensioni non sono state entusiastiche, ma la popolarità dei due show, unita alla competizione meno agguerrita fra le commedie, è stata sufficiente a portarle nella categoria principale. Categoria in cui ritorna Il metodo Kominsky, con la stagione finale della serie che ha per protagonista il veterano Michael Douglas, alla sua terza nomination per questo ruolo.

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Le omissioni: doccia gelida per Small Axe

Small Axe
Small Axe: un'immagine di John Boyega

Una singola candidatura per la fotografia: è il bottino sorprendentemente misero di Small Axe, miniserie di cinque lungometraggi diretti da Steve McQueen, a cui non sono bastate le lodi della critica e i numerosi riconoscimenti raccolti in precedenza, fra cui sei BAFTA Award, per riscuotere il plauso dell'Academy americana. Il pessimo riscontro registrato da Small Axe agli Emmy sembra destinato a far discutere ed è l'omissione più clamorosa in un'edizione in cui, per il resto, non si sono registrati molti colpi di scena. Giustamente ridimensionate la serie thriller Ratched (quattro nomination) e il sopravvalutato murder mystery The Undoing (due nomination, fra cui quella per l'attore Hugh Grant), mentre sono stati totalmente ignorati Ethan Hawke per The Good Lord Bird, Bryan Cranston per Your Honor e soprattutto Thuso Mbedu, intensa protagonista de La ferrovia sotterranea.

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