Tantissime conferme, quasi tutto come previsto e appena un paio di esclusioni di peso: è il bilancio che si può tracciare di fronte ai risultati delle votazioni della Academy of Television Arts and Sciences, che ha appena annunciato le candidature ufficiali per la 66° edizione degli Emmy Award, i prestigiosissimi trofei della TV americana.
Impossibile tenere il conto di tutti i candidati, per un premio che vanta un numero incalcolabile di categorie (al punto da dover "spalmare" la premiazione in due distinte cerimonie!), ma almeno per adesso può permettersi di brindare la solita HBO, che quest'anno registra un totale da capogiro di ben novantanove nomination e piazza in prima fila serie già consolidate quali Il trono di spade e Veep, ma anche alcune importanti new-entry come True Detective e il film The Normal Heart. In attesa di conoscere i vincitori dei prossimi Emmy (la cerimonia di premiazione per le categorie principali è fissata per il 25 agosto), andiamo ad analizzare da vicino i grandi protagonisti di questa importante stagione televisiva e i candidati di maggior prestigio nella lista delle nomination, nonché gli "illustri esclusi" degli Emmy 2014: dopodiché, avremo sei settimane di tempo per elaborare pronostici e fare il tifo per i nostri show preferiti...
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Miniserie, i killer e le streghe: Fargo vs. American Horror Story
Fra le miniserie, si preannuncia una sfida all'ultimo voto tra Fargo, libero riadattamento in dieci episodi del cult dei fratelli Coen del 1996, e American Horror Story: Coven, terza stagione della serie antologica da brivido firmata Ryan Murphy. Ambientata in Minnesota nell'inverno del 2006 e connotata da un macabro humor nero, Fargo, nuova serie antologica trasmessa dalla rete satellitare FX, riprende temi ed elementi tipici del cinema dei Coen, e si preannuncia come uno dei titoli di punta della prossima edizione degli Emmy con un totale di ben diciotto nomination, incluse quelle per i due protagonisti, la bizzarra coppia di criminali composta da Billy Bob Thornton e Martin Freeman.
Ad insidiare il predominio di Fargo saranno le diaboliche streghe di American Horror Story: Coven: dopo il successo di Murder House e Asylum (un totale di trentaquattro candidature e quattro statuette), e in attesa dell'imminente Freak Show, Coven ha eguagliato il risultato delle due precedenti stagioni, con altre diciassette nomination, incluse quelle per le due protagoniste, la cattivissima Strega Suprema Jessica Lange e la "figlia" Sarah Paulson, e ben tre candidature per le attrici supporter Angela Bassett, Kathy Bates e Frances Conroy. In attesa di assistere alla super-sfida fra i killer di Fargo e le streghe di Coven, devono accontentarsi delle briciole - o quasi - gli altri quattro titoli in lizza per l'Emmy alla miglior miniserie: Bonnie and Clyde: Dead and Alive, rivisitazione di un altro capolavoro cinematografico (il leggendario Gangster Story di Arthur Penn del 1967), The White Queen, serial storico sullo sfondo dell'Inghilterra durante la Guerra delle Due Rose, e la quarta stagione di Treme, ambientata a New Orleans dopo l'uragano Katrina, ottengono quattro nomination a testa, mentre si accontenta di tre candidature il serial poliziesco Luther, che vede nuovamente in gara come miglior attore il protagonista Idris Elba.
Valanga di nomination per The Normal Heart
Se Ryan Murphy può giustamente festeggiare le diciassette nomination per American Horror Story: Coven, il regista e produttore americano, un autentico Re Mida della TV USA (portano la sua firma serie quali Glee, Nip/Tuck e The New Normal), quest'anno è in concorso anche con il TV movie più apprezzato della stagione: The Normal Heart, film della HBO tratto dal dramma teatrale di Larry Kramer, che ricostruisce la lotta contro l'AIDS e i tentativi di diffondere le informazioni sui rischi del contagio adottando il punto di vista della comunità gay newyorkese nella prima metà degli anni Ottanta. In prima fila per il premio come miglior film, The Normal Heart si è aggiudicato in tutto ben sedici nomination, fra cui le candidature per il protagonista, un intenso Mark Ruffalo, per l'attrice supporter Julia Roberts e per ben quattro interpreti candidati come miglior attore supporter: Matt Bomer, Joe Mantello, Alfred Molina e Jim Parsons.
Mark Ruffalo, bravissimo nel ruolo di un attivista gay ricalcato sulla figura del drammaturgo Larry Kramer, sfiderà il geniale Sherlock Holmes impersonato dall'inglese Benedict Cumberbatch nel nuovo film basato sulle avventure del celebre detective: Sherlock: His Last Vow, forte di dodici nomination, inclusa quella per l'attore supporter Martin Freeman nei panni del suo fido assistente, il dottor John Watson (sia Cumberbatch che Freeman, candidati più volte in questi anni, sono ancora in attesa di vincere il loro primo Emmy). Nella cinquina per il miglior film abbiamo anche il dramma storico Killing Kennedy (tre nomination), Muhammad Ali's Greatest Fight di Stephen Frears, sul "gran rifiuto" del campione di pugilato di andare a combattere in Vietnam, e The Trip to Bountiful, remake del film In viaggio verso Bountiful, che nel 1985 valse l'Oscar a Geraldine Page: questa volta sarà la veterana Cicely Tyson a tentare di replicare l'impresa agli Emmy, sfidando le streghe di Coven ma soprattutto la Elizabeth Taylor impersonata da Helena Bonham Carter nel film Burton and Taylor.
Due "veri detective", Il trono di spade e il gran finale di Breaking Bad
Ad assicurarsi il maggior numero di candidature per questa edizione degli Emmy, con ben diciannove nomination, è la quarta stagione de Il trono di spade, la serie fantasy di culto tratta dal ciclo di romanzi di George R.R. Martin. Amatissima dal pubblico di tutto il mondo, Il trono di spade si è aggiudicata finora dieci Emmy, quasi tutti nelle categorie tecniche, dove anche quest'anno dovrebbe fare la parte del leone; in compenso, oltre a concorrere come miglior serie drammatica, Il trono di spade è in lizza in altre categorie di rilievo, fra cui miglior attore supporter (Peter Dinklage), miglior attrice supporter (Lena Headey) e miglior attrice guest star (la veterana Diana Rigg). Difficile, tuttavia, che il popolarissimo serial targato HBO possa riuscire a prevalere su due prodotti acclamati dalla critica e dagli spettatori: uno è appena agli esordi ma ha già conquistato lodi pressoché unanimi; l'altro, invece, è appena giunto trionfalmente alla propria conclusione. Stiamo parlando, come avrete già intuito, di True Detective e di Breaking Bad. True Detective, creata da Nic Pizzolatto per la HBO, si è rivelata uno dei maggiori fenomeni della TV americana dell'ultimo anno: una formidabile serie poliziesca che segue l'indagine di due detective della Louisiana sulle tracce di un feroce serial-killer nell'arco di quasi due decenni. Molto apprezzata per lo stile innovativo e la profondità della scrittura, True Detective si presenterà agli Emmy forte di dodici nomination, inclusa la doppia candidatura per i suoi magnifici protagonisti, Woody Harrelson e Matthew McConaughey, quest'ultimo reduce dalla vittoria dell'Oscar per Dallas Buyers Club.
Ha raccolto sedici nomination la seconda parte della quinta ed ultima stagione di Breaking Bad, la serie capolavoro che ha incassato finora dieci Emmy, e che pochi mesi fa ci ha regalato la memorabile uscita di scena di Walter White: candidati ancora una volta nelle rispettive categorie figurano Bryan Cranston, Aaron Paul e Anna Gunn, già ricompensati in passato agli Emmy. Fra Breaking Bad e True Detective, in primissima fila per i premi principali, potrebbe inserirsi tuttavia la seconda stagione del dramma politico House of Cards, la serie sugli intrighi di Washington D.C. nei corridoi del potere della Casa Bianca: dopo l'ottimo riscontro ottenuto al suo esordio, House of Cards ha incassato altre tredici nomination, incluse quelle per lo spietato deputato impersonato da Kevin Spacey e per la sua ambiziosa moglie, che ha il volto di una gelida Robin Wright. Si conferma estremamente popolare fra i giurati degli Emmy, con dodici nomination, la quarta stagione del serial britannico in costume Downton Abbey, ambientato nell'Inghilterra nobiliare a cavallo fra le due guerre. La serie di Julian Fellowes, già premiata con dieci Emmy, vede schierate ancora una volta la giovane Michelle Dockery come miglior attrice e, fra le attrici supporter, Joanne Froggatt e soprattutto l'inossidabile Maggie Smith (oltre a Paul Giamatti fra le guest star).
Otto nomination, invece, per la prima parte della settima stagione di Mad Men, capitolo conclusivo del serial di Matthew Weiner, che ha ridefinito i canoni della fiction televisiva grazie al suo magistrale affresco dell'America degli anni Sessanta. Con un bottino di quindici Emmy, Mad Men torna a competere per gli Oscar della TV dopo la "fumata nera" dello scorso anno: in gara, per l'ennesima volta, Jon Hamm come miglior attore e Christina Hendricks come miglior attrice supporter, pluricandidati ma ancora in attesa dell'ambita vittoria. Fra gli altri "candidati eccellenti" degli Emmy 2014 segnaliamo Jeff Daniels, premiato l'anno scorso e di nuovo in gara grazie a The Newsroom, per il quale è nominata come guest star pure la mitica Jane Fonda. Cinque nomination per la quinta stagione di The Good Wife, che manca la candidatura come miglior serie ma in compenso vede nuovamente in gara la protagonista Julianna Margulies e i suoi storici comprimari, Josh Charles e Christine Baranski, mentre si guadagna sette nomination (quasi tutte in categorie tecniche) la quarta stagione di Boardwalk Empire - L'impero del crimine. Quattro nomination per la terza stagione della serie thriller Homeland, che non ha soddisfatto in pieno le aspettative del pubblico: torna comunque in competizione la pluripremiata Claire Danes, candidata insieme all'attore supporter Mandy Patinkin. Fra le novità dell'annata televisiva, il serial Masters of Sex debutta con cinque candidature, inclusa quella per la protagonista Lizzy Caplan. Deve accontentarsi di un paio di candidature minori la serie cult The Walking Dead, mentre gli Emmy continuano scandalosamente ad ignorare lo splendido Hannibal, dimenticato del tutto.
Orange is the new Modern Family?
Cifre considerevolmente più basse, nel pallottoliere degli Emmy, al momento di conteggiare le candidature per le serie comiche, che presentano numeri inferiori rispetto a quelli raccolti dalle serie drammatiche. A "scaldare i motori", in attesa della consegna delle statuette, è la rete Netflix, che oltre a brindare al successo di House of Cards può festeggiare anche la pioggia di nomination, dodici in tutto, per la sua nuova serie di registro "brillante": Orange Is the New Black, storia tragicomica di una giovane donna, interpretata da Taylor Schilling, che per colpa della sua ex fidanzata finisce in un carcere femminile di New York con l'accusa di essere un corriere della droga. Ispirata alla vera storia di Piper Kerman, Orange Is the New Black sfiderà la quinta stagione di Modern Family, ironico mockumentary trasmesso dalla ABC e vincitore finora di ben diciotto Emmy Award, di cui quattro trofei consecutivi come miglior serie comica (categoria nella quale Modern Family è tuttora imbattuta). Con un totale di dieci nomination, la serie sulle disavventure di una stravagante famiglia allargata nell'America contemporanea proverà a difendere il proprio primato da Piper e le sue compagne galeotte.
Altri quattro i titoli in lizza come miglior serie dell'anno. La terza stagione di Veep, serial satirico a sfondo politico sulle frustrazioni quotidiane di una Vice-Presidente degli Stati Uniti, moltiplica i propri consensi e incassa ben nove nomination, inclusa quella per la sua strepitosa protagonista, l'attrice Julia Louis-Dreyfus, già premiata nelle due precedenti edizioni degli Emmy. Sette nomination per la settima stagione della frizzante sit-com The Big Bang Theory, che vede in competizione ancora una volta l'irresistibile Jim Parsons, vincitore di ben tre Emmy come miglior attore di serie comica (e in lizza quest'anno pure per il film TV The Normal Heart). Arrivano a cinque nomination, invece, la quarta stagione di Louie, interamente incentrata sul comico-tuttofare Louis C.K. (creatore, sceneggiatore, produttore e regista, oltre che interprete principale), e la nuova serie HBO sul mondo dei programmatori informatici, dall'emblematico titolo Silicon Valley. Fra le delusioni, infine, segnaliamo la nuova sit-com poliziesca Brooklyn Nine-Nine, che a dispetto del trionfo agli ultimi Golden Globe agli Emmy deve accontentarsi di due candidature minori.