Quella degli Emmy 2010 è la storia della fine di una breve epoca: dopo un paio di anni in cui la coppia formata da Mad Men e 30 Rock si aggiudicava con costanza i due premi principali, ed altri di contorno, nel settore serie TV, il vento del cambiamento inizia a soffiare.
Si tratta di un cambiamento per ora parziale, perchè tra le serie drammatiche Mad Men continua ad imporsi, accompagnando il premio principale a quello per la scrittura, per il casting e per le acconciature, confermando, anzi migliorando di poco, quanto ottenuto l'anno scorso, ma è difficile dire quanto il risultato di una sua indiscutibile qualità e quanto di una, mai come quest'anno, mancanza di concorrenza all'altezza. Non è un mistero che le novità del genere di quest'anno siano state piuttosto deludenti, poco incisive o al meglio convenzionali, tanto che la migliore di queste, The Good Wife, si è dovuta accontentare un premio, meritatissimo, ad Archie Panjabi per la sua Kalinda.
Quest'ultima è forse la vera vittima dell'edizione 2010: se è sacrosanto il premio a Steve Shill per la regia dell'episodio La storia si ripete, e giusto quello a John Lithgow per la sua interpretazione di Trinity (con riferimento in particolare all'episodio Rimorsi), ci sentiamo di sostenere che due soli premi alla serie Showtime sono un po' pochini.
Ma se Mad Men continua ad imporsi come miglior serie drammatica, è tra le commedie che la vera rivoluzione è in atto, con la caduta dell'impero NBC. E' lunga la tradizione del network nel genere, da Seinfeld a Friends (che in dieci anni ne ha racimolati sei) fino a The Office e 30 Rock, che negli ultimi anni ha tenuto alto il nome del network di Rockefeller Center, sempre meno incisivo in altri ambiti: il calo di apprezzamento, ed anche di ascolti, è tale che l'unico Emmy vinto dalla NBC tra i 26 assegnati nella nottata del 29 Agosto sia stato per la regia delle Olimpiadi di Vancouver.
Se sia una scelta consapevole, perchè a qualcuno l'eccessiva attenzione ricevuta dalla serie Fox ha dato fastidio, o semplicemente conseguenza del suo essere anomala rispetto alle altre commedie in gara, o forse l'aver voluto seguire l'accorato appello di Sue Sylvester, è difficile dirlo, ma fa piacere che quantomeno il suo valore sia stato riconosciuto consegnando il meritatissimo premio a Jane Lynch per la straordinaria Sue Sylvester che ha saputo dipingere ed alla regia del pilot firmata da Ryan Murphy, che ha il sapore di un premio a tutta la gestione della serie, visto che non si tratta del miglior episodio per messa in scena, complessità e sviluppo.
La certezza resta la HBO, mattatrice assoluta nel settore miniserie e film TV.
Quello della HBO è conferma di una qualità diffusa in tutte le sue produzioni, sempre diverse, non concentrata su un unico prodotto consolidato, che ci fa sperare nelle nuove produzioni in cantiere: Boardwalk Empire, firmata Martin Scorsese e prevista in USA per il 19 Settembre, e Game of Thrones, dalla saga fantasy di George R.R. Martin e prevista per la primavera del 2011.
Passati gli Emmy 2010, la nuova stagione USA si prepara e debuttare e ci prepariamo ad accoglierla con la speranza di nuove produzioni di qualità media più elevata, capaci di una competizione agguerrita in vista dei Golden Globes di Gennaio e gli Emmy della prossima estate, magari ancora con Mad Men trionfatore, ma non per resa degli avversari.