Mi sono resa conto che in tutte le grandi storie, anche se hanno un lieto fine, c'è qualcosa di triste.
Nei personaggi di Emma Thompson, quasi tutti quelli a cui l'attrice britannica ha dato vita in tre decenni, sono riscontrabili un senso di malinconia, talvolta addirittura una sommessa sofferenza, e al contempo un'ironia arguta e vivace: elementi la cui misura varia ovviamente da un ruolo all'altro, ma che scandiscono l'impronta inconfondibile della Thompson e in cui è racchiuso il segreto del suo sconfinato carisma. Prima di parlare dei migliori film di Emma Thompson, qualche cenno sulla sua carriera... nata a Londra il 15 aprile 1959 da una coppia di attori, l'inglese Eric Thompson e la scozzese Phyllida Law, nonché sorella maggiore dell'attrice Sophie Thompson, Emma è una di quelle interpreti in cui sensibilità e umorismo viaggiano di pari passo, trasferendosi di volta in volta ai ruoli a lei affidati: che si tratti di parti da protagonista assoluta o di brevi e singolari apparizioni, come quella nei panni della professoressa di divinazione Sybill Trelawney nella saga di Harry Potter.
Emma Thompson, dalla TV a Shakespeare e Jane Austen
Studentessa modello all'Università di Cambridge, appassionata di letteratura e di femminismo, a vent'anni Emma Thompson adotta un look da perfetta ragazza punk, sogna di diventare una star della commedia come il suo idolo, Lily Tomlin, e inizia a portare in scena degli sketch insieme a Stephen Fry e Hugh Laurie, con i quali approda in televisione. Nel 1987 ottiene un grande successo - e il suo primo BAFTA Award - grazie alle miniserie Tutti Frutti e Fortunes of War, che la vede recitare al fianco di un altro astro nascente del teatro e della TV britannici: Kenneth Branagh. Due anni più tardi, nel 1989, Kenneth ed Emma si sposano e realizzano uno dei film più acclamati dell'anno, Enrico V, trasposizione shakespeariana che segna anche il debutto della Thompson sul grande schermo.
Da allora la carriera dell'attrice spicca il volo: sia accanto a Branagh, che dopo Enrico V la dirige in pellicole quali il noir L'altro delitto e la commedia Gli amici di Peter, sia grazie alla collaborazione con il regista James Ivory, che nel 1992 la ingaggia per Casa Howard e le fa vincere il premio Oscar. Al cinema, la Thompson saprà mettere in luce infatti un indubbio talento drammatico, ma senza rinunciare alla leggerezza e allo humor che la contraddistinguono: basti rivedere il suo esilarante discorso di ringraziamento ai Golden Globe del 1995 quando, dopo essere stata premiata per la sceneggiatura di Ragione e sentimento, si immedesima nei panni di una spaesata Jane Austen. Neppure il passaggio dei quarant'anni, considerati il "bacio della morte" per molte attrici, sembra in grado di frenarla: al cinema ruba la scena nel campione d'incassi Love Actually e si reinventa come buffa bambinaia nel fortunato Nanny McPhee - Tata Matilda (è lei stessa a curarne lo script), mentre in TV riscuote consensi grazie al film Wit - La forza della mente e alla miniserie cult Angels in America, diretta in entrambi i casi dall'amico Mike Nichols.
Dopo essersi fatta apprezzare l'anno scorso nella parte dell'inquieto giudice minorile al cuore de Il verdetto, trasposizione del romanzo La ballata di Adam Henry di Ian McEwan, nel 2019 Emma Thompson comparirà in Men in Black International e nella commedia natalizia Last Christmas di Paul Feig, di cui ha firmato la sceneggiatura. Intanto il 7 giugno tornerà nelle sale americane con Late Night, uno dei titoli più applauditi del Sundance Film Festival, nel ruolo della temutissima conduttrice di un talk show a caccia di ascolti: un altro gustoso capitolo nella filmografia di un'attrice da cui è impossibile non restare affascinati. E proprio in occasione del suo sessantesimo compleanno, abbiamo deciso di renderle omaggio ripercorrendo i cinque migliori ruoli di Emma Thompson in alcuni dei film più belli della sua carriera.
7. Nel nome del padre
Nel lodatissimo dramma di Jim Sheridan Nel nome del padre, basato sulla reale vicenda giudiziaria di Gerry e Patrick Conlon nella Gran Bretagna dei Troubles, Emma Thompson compare nella seconda parte del film nel ruolo di Gareith Peirce, l'avvocato che si batté in tribunale per dimostrare l'innocenza di Gerry Conlon (Daniel Day-Lewis), accusato di atti di terrorismo. La Thompson, che domina la scena nelle sequenze processuali della pellicola, esprime con passione vibrante la ferrea determinazione del proprio personaggio, meritandosi nel 1993 la nomination all'Oscar come miglior attrice supporter.
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6. Il verdetto
Dai panni dell'avvocato a quelli del giudice: ne Il verdetto, adattamento del libro La ballata di Adam Henry di Ian McEwan (in originale The Children Act) diretto nel 2017 da Richard Eyre, Emma Thompson è al centro di un racconto costruito interamente sulle spalle della protagonista, sui suoi dilemmi morali e sul suo profondo senso di empatia. Fiona Maye, giudice dell'Alta Corte di Giustizia, è nel pieno di una dolorosa separazione dal marito Jack (Stanley Tucci) quando deve dedicare la propria attenzione al caso di Adam Henry (Fionn Whitehead), un ragazzo diciassettenne che rischia di morire perché rifiuta una trasfusione. E l'arma vincente de Il verdetto, ovviamente, risiede nell'ottima prova dell'attrice inglese, che restituisce al meglio le complesse emozioni del suo personaggio.
5. Molto rumore per nulla
Quarta e ultima collaborazione cinematografica fra Emma Thompson e Kenneth Branagh (che nel 1994 l'avrebbe lasciata per Helena Bonham Carter), Molto rumore per nulla approda nelle sale nel 1993, mentre la Thompson ha appena raggiunto l'apice della propria celebrità internazionale, e riscuote un ampio successo soprattutto grazie all'affiatatissima accoppiata dei due protagonisti. In un cast che include anche Denzel Washington e Keanu Reeves, a rubare la scena infatti è proprio la star inglese nei panni dell'orgogliosa Beatrice, la giovane donna che con il suo carattere indipendente e il suo eloquio mordace saprà far crollare le difese dell'ufficiale Benedetto (Branagh), orgoglioso e misogino. La Thompson riesce a far propri i versi di William Shakespeare restituendo alla perfezione lo spirito brillante e la grinta indomabile della sua caparbia eroina.
4. Saving Mr. Banks
Nel 2013 Emma Thompson torna sulla cresta dell'onda con un importante ruolo da protagonista in Saving Mr. Banks, produzione Disney per la regia di John Lee Hancock dedicata ai retroscena delle riprese del film Mary Poppins. Emma interpreta P.L. Travers, l'autrice dei libri incentrati sulle avventure della famosa bambinaia, nel momento in cui si reca a Hollywood per accordarsi con Walt Disney (Tom Hanks) in merito all'adattamento della sua opera; e il ritratto fornito dall'attrice lascia emergere a poco a poco la durezza e il dolore nascosto della Travers, costretta a confrontarsi con i difficili ricordi della propria infanzia e con la prospettiva di veder 'snaturato' il personaggio da lei creato.
3. Ragione e sentimento
Nel 1995, Emma Thompson porta a coronamento un progetto coltivato a lungo e portato avanti con dedizione assoluta: una trasposizione, da lei stessa scritta e interpretata, di uno dei maggiori romanzi di Jane Austen. Diretta da Ang Lee, questa versione dal respiro 'moderno' di Ragione e sentimento vede Emma Thompson impegnata nella parte di Elinor Dashwood, una giovane donna quanto più possibile razionale e controllata, ma turbata comunque dall'impeto delle proprie emozioni, al fianco di una Kate Winslet appena diciannovenne nel ruolo della passionale e impulsiva sorella di Elinor, Marianne. Per la sua intensa performance, la Thompson si sarebbe aggiudicata il BAFTA Award come miglior attrice e la nomination all'Oscar, guadagnandosi contemporaneamente anche il premio Oscar e il Golden Globe per la sceneggiatura del film.
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2. Quel che resta del giorno
A un anno di distanza da Casa Howard, Emma Thompson torna a farsi dirigere da James Ivory accanto ad Anthony Hopkins in un altro capolavoro del regista americano: Quel che resta del giorno, tratto dallo stupendo romanzo di Kazuo Ishiguro e ambientato in una magione aristocratica nell'Inghilterra degli anni Trenta, Darlington Hall. La Thompson presta il volto a Sally Kenton, la nuova governante assunta al servizio di Lord Darlington (James Fox), capace con la sua vitalità e la sua bontà d'animo di far breccia nel cuore del rigoroso maggiordomo di Darlington Hall, James Stevens (un superbo Anthony Hopkins). Determinazione, malinconia e dolcezza sono gli elementi che Emma Thompson infonde all'interno di un personaggio magnifico, che le è valso la nomination all'Oscar come miglior attrice; sempre all'edizione del 1993, la Thompson avrebbe ricevuto anche una candidatura come miglior attrice supporter per Nel nome del padre.
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1. Casa Howard
Sono rari i casi in cui una figura letteraria è stata portata sullo schermo con un senso di immedesimazione e una profondità psicologica pari a quelle dimostrate da Emma Thompson quando, nel 1992, viene scelta da James Ivory per incarnare il ruolo di Margaret Schlegel, giovane donna borghese e progressista che, nell'Inghilterra edoardiana, cattura prima la simpatia della ricca Ruth Wilcox (Vanessa Redgrave) e in seguito l'affetto del marito di lei, Henry Wilcox (Anthony Hopkins). L'intelligenza e l'umanità di Margaret sono restituite in maniera perfetta dalla Thompson in Casa Howard, che nel 1992 la consacra fra i nuovi, splendidi talenti della scuola britannica e le consente di conquistare il Golden Globe, il BAFTA Award e il premio Oscar come miglior attrice; con un discorso di ringraziamento che, ancora una volta, mette in luce l'irresistibile ironia di Emma nell'esprimere la sua gratitudine "a E.M. Forster per aver creato Margaret Schlegel, a James Ivory per avermi chiesto di interpretarla, a Ismail Merchant per avermi pagato per interpretarla, cosa che al momento sembra del tutto non necessaria... in realtà, penso proprio che potrei ridargli indietro i soldi".