"Partirei con il fartele io le domande. Che ne pensi della serie?". Risponde al primo squillo Emanuel Caserio quando lo contattiamo per parlare di Inganno, la miniserie Netflix diretta da Pappi Corsicato in cui interpreta Stefano. Un giovane uomo sposato e padre di famiglia con un lavoro importante e un tenore di vita alto. Sembra avere tutto, ma un segreto che fatica ad ammettere anche a se stesso lo logora. A far implodere la sua quotidianità la decisione di sua madre Gabriella (Monica Guerritore), facoltosa proprietaria di un hotel di lusso sulla costiera amalfitana, di abbandonarsi ad una relazione con un uomo molto più giovane di lei, Elia (Giacomo Gianniotti), che i suoi tre figli mal digeriscono.
Il confronto con Monica Guerritore
Molte delle sequenze di Inganno vedono Emanuel Caserio confrontarsi con il personaggio di Monica Guerritore. "All'inizio sì, ero molto intimorito dal personaggio e dalla persona che sapevo essere una donna molto forte, tenace, con un certo spessore", ammette l'attore. "Non è una che te la manda a dire. All'inizio ci siamo dovuti un po' incontrare, era un conoscersi, confrontare due metodi anche diversi Dovevamo trovare un linguaggio in comune. Avere accanto un'attrice così preparata mi ha insegnato molto".
"Piano piano, durante la serie ho capito che questo poteva essere anche il punto di forza, perché riflette il rapporto che hanno i nostri personaggi", continua Caserio. "Stefano è un po' succube dalla madre, ha sempre voluto proteggerla, non riuscendoci. Ma Gabriella è una donna forte, non è una che si fa dire cosa fare".
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Doppie vite, mancanze e competizione
Tutti in Inganno custodiscono un segreto che logora loro stessi e i rapporti personali. Stefano ha una doppia vita che prova a far restare in equilibrio finendo per essere manchevole da entrambe le parti."La cosa interessante di Stefano era lavorare su più piani, perché è l'antagonista di questa storia, colui che va contro la relazione portando Gabriella ed Elia addirittura in tribunale. Ma c'è anche la sua situazione sentimentale. Ha una moglie, ma è innamorato di un uomo e non vuole far sapere nulla, né ai fratelli né alla madre. Non era facile", sottolinea Caserio.
"Perché tutto è sul filo del rasoio e sembra che da un momento all'altro possa scoppiare il putiferio. Nell'interpretare Stefano volevo non dare la differenza nel suo rapporto con la moglie e con l'uomo che ama. Perché dovrebbe esserci sempre e solo l'amore. Al di là di colore, sesso, età. E la cosa interessante di questa serie è che affronta il sentimento senza mettere nessun tipo di etichetta o titolo. C'è passione, debolezza e fragilità insieme. È un cocktail micidiale di vita".
Ma come reagirebbe Emanuel Caserio se si trovasse nella stessa situazione del suo personaggio? "Forse non è bello da dire, ma credo mi farebbe un po' strano. Penso nascerebbe una competizione immediata, un po' come quella che è nata tra Stefano e la madre e tra Stefano ed Elia. Perché secondo me Stefano ne è anche attratto".
"Ritornando a mia madre rimetterei un po' sul piatto tutto il rapporto, perché mi chiederei se ha avuto delle mancanze, anche da parte mia come figlio, per andare a ricercare una situazione più giovanile", continua l'attore. "Chissà, in qualche modo, lo fai anche quando ti viene a mancare qualcosa dai figli. Un po' come in Gabriella che ha avuto mancanze da parte di tutta la famiglia per poi rivivere quel momento di vita vera, di calore reale, di tornare a sentirsi donna, con un ragazzo molto più giovane".
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Il Paradiso delle signore, tra popolarità e pudore
Mentre scriviamo quest'intervista, Il Paradiso della signore - serie Rai in cui Emanuel Caserio interpreta uno dei personaggi più amati, Salvatore Amato - ha registrato il record stagionale di ascolti sfiorando il 20% di share. Ma la fiction è reduce da un altro successo: una mostra nel cuore di Trastevere, a Palazzo Velli, per festeggiare il traguardo delle mille puntate. Tredici giorni segnati da una grandissima affluenza dove attori e maestranze si sono avvicendanti quotidianamente per incontrare i fan.
"Il delirio. Non ce l'aspettavamo. In due settimane sono venute circa sette mila persone. Un successo inimmaginabile" ammette l'attore. "Abbiamo scoperto anche un pubblico molto vario che guarda la serie su RaiPlay. Lo scorso anno sono usciti i risultati della piattaforma e Il Paradiso delle signore era al primo posto con 50 milioni di visualizzazioni. È un successo enorme".
Ma come si concilia una tale popolarità con la vita privata?"Non faccio vita mondana. Mi piace vedere i miei amici di sempre, stare con loro e magari giocare a casa con i giochi da tavola. Non sono da feste e aperitivi perché mi sento in imbarazzo. Ho una specie di pudore così forte da dileguarmi", confida Caserio. "Quindi le persone le incontro magari al supermercato o per strada. C'è anche chi ti abbraccia forte dicendoti: 'Ciao Salvo, come va? Ma con lei riuscirai a innamorarti?'. Ne parliamo come se fossi l'amico di casa, il ragazzo della porta accanto a cui chiedono come va la vita".
"La cosa bella de Il paradiso delle signore è questa: crea un legame così forte e una quotidianità che anche a noi che incontriamo i fan sembra di conoscerli da sempre. Qualche giorno fa un signore mi ha abbracciato. Ammetto che all'inizio ho avuto timore, pensavo volesse derubarmi perché mi ha stretto in un modo molto forte, all'improvviso. Poi ho subito collegato, mi ha detto: 'Scusa se ti abbraccio, però per me è come se fossi un amico mio'. E questa cosa è bellissima perché vuol dire che arriva a casa qualcosa di semplice. C'è solo il televisore che ci divide. Ma in realtà siamo come una comitiva che sta sempre insieme".
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Il confronto con le insicurezze
Parlando di pudore e imbarazzo è impossibile non riflettere sui nostri tempi, così esasperanti nella narrazione del successo e dell'essere sempre performanti. "Devo dire la verità: ho il terrore di non essere all'altezza, di avere una brutta voce, di fallire. Ho paura che da un momento all'altro mi venga portato via tutto. Anche se ho studiato al Centro Sperimentale, ho fatto la mia gavetta e ormai sono dieci anni che faccio questo mestiere. La classica sindrome dell'impostore. Viviamo in un momento storico in cui tutti dobbiamo essere forti e fingere. E questa cosa ci sta massacrando", riflette l'attore.
Con paure così umane e nelle quali è facile rispecchiarsi, Emanuel Caserio ha mai pensato di mollare?"Stamattina", scoppia a ridere l'attore. "Anche se in realtà è un momento fortunato. Ma faccio un esempio: recentemente sono usciti degli articoli che elogiavano la mai interpretazione ne Il Paradiso delle signore. Però è come se io questo non lo vedessi. Invece, se esce un commento negativo, vado a vedere solo quello".
"Al di là di questo ci penso spesso perché mi chiedo se sono all'altezza del mestiere, se ho il carattere giusto. Proprio perché oggi soprattutto devi essere sempre forte. Vedo interviste di alcuni colleghi in cui sembra che abbiano la situazione costantemente sotto controllo. Ecco, io questa percezione non ce l'ho. Ho un'insicurezza che mi mangia e mi domando fino a quando riuscirò a non ascoltare questo mostriciattolo. Mi chiedo quanto basta essere una persona per bene, studiare e provarci in modo semplice. Come se fosse un lavoro come un altro, insomma. Ma forse chissà, quest'insicurezza è un termometro che riporta sempre con i piedi per terra".