Proviamo sensazioni contrastanti nello scrivere la recensione di El Presidente, la serie Amazon che racconta il FIFA Gate, lo scandalo del calcio del 2015, disponibile su Prime Video dal 5 giugno: da una parte siamo animati dalla nostalgia per questo sport così amato e presente nelle nostre vite; dall'altra dobbiamo affrontare l'inquietudine per lo spaccato del mondo del calcio in cui ci immerge la prima Amazon Origial del Sud America, partendo da un personaggio piccolo e apparentemente insignificante, almeno nell'ottica dell'immenso scandalo in cui si trova coinvolto.
Presidente per caso
Si tratta di Sergio Jadue, detto El Pelado, protagonista e motore della serie Amazon, che parte dal basso e dalla guida di un piccolo e anonimo club Cileno chiamato Union La Calera, diventa il numero uno del calcio del suo paese e viene inglobato dai pezzi grossi del Conmebol, mentre parallelamente viene sfruttato dall'FBI come infiltrato per quelle indagini che avrebbero portato a decine di arresti e la fine di quello che venne definito sistema Blatter, quello scandalo incredibile, Oltre che un affare da 150 milioni di dollari, che viene ricostruito dallo sceneggiatore e regista Armando Bo negli otto episodi di El Presidente.
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La forza della squadra
Funziona il cast di El Presidente, pedine efficaci nel meccanismo di gioco messo in piedi da Armando Bo che ne orchestra la composizione corale da abile allenatore: va da sé che il fulcro della squadra vada individuato in Andrés Parra che mette in piedi l'efficace ritratto di Jadue, ma ogni membro del cast ricopre il suo ruolo con efficacia e la giusta dose di ironia per far scorrere con fluidità il complesso meccanismo costruito dall'autore. Poco importa che siano o meno volti noti, dallo stesso Parra a Paulina Gaitan che interpreta la moglie del protagonista o Karla Souza (già vista ne Le regole del delitto perfetto), piuttosto il lavoro di casting della serie conferma quanto sia importante avere i volti giusti al posto giusto, senza necessariamente ricorrere al nome di grande visibilità.
Giochi di potere
Un parallelo calcistico che ci viene spontaneo, anche se non è il gioco sul campo il cuore della serie Prime Video, quanto il tessuto di intrighi e giochi di potere che si intrecciano nelle retrovie del calcio giocato, tra ambizione e guadagno. E non è un caso se nella grafica del titolo è stato mantenuto il simbolo del dollaro al posto della S. Quello che ne viene fuori strizza l'occhio a Narcos (c'è alle spalle la stessa casa produttrice), ma con una più abbondante dose di ironia che rende più fruibile e, paradossalmente, credibile questa storia surreale che racconta il business del calcio piuttosto che il gioco sul campo.
È quest'ultima l'unica perplessità che abbiamo sulla serie, quanto possa scoraggiare chi si aspetta il racconto di gesta sportive piuttosto che di intrecci di stampo malavitoso. Ma, superato lo smarrimento iniziale, El Presidente può conquistare con il suo intreccio che scivola fluido e brioso, che parte dal un piccolo centro per arrivare ai piani alti del potere, dove si tirano le fila di quel mondo.
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Conclusioni
Per sintetizzare la nostra recensione de El Presidente, confermiamo le sensazioni positive sul primo Amazon Original del Sud America, per una serie che riesce a raccontare uno spaccato dietro le quinte di uno degli sport più popolari al mondo, tra interessi economici, giochi di potere e indagini che strizzano l’occhio a Narcos ma nella chiave più ironica e brillante scelta dall’autore Armando Bo che l’ha scritta e diretta.
Perché ci piace
- Lo spunto, la curiosa vicenda che ci viene raccontata.
- Il tono e ritmo scelto per raccontarla, che rende El Presidente una sorta di Narcos ironico.
- La bravura del cast, credibile nel sostenere il complesso sviluppo della storia.
Cosa non va
- Potrebbe scoraggiare chi non è particolarmente interessato al mondo del calcio e i suoi retroscena.